Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI<br />
INTERVENTI E DOCUMENTI<br />
DEPOSITATI<br />
MESSAGGI PERVENUTI<br />
AL CONGRESSO<br />
si tratta, che sia meno squilibrato. Usiamo le armi della legalità, della<br />
giustizia, dei diritti di libertà e uguaglianza, ridando ruolo e dignità<br />
all’idea di Stato.<br />
Il terzo valore che vorrei analizzare è quello della solidarietà. Non<br />
può essere paternalista, serve che sia reale e produttiva. Serve che combatta<br />
ogni forma di egoismo. E ancora c’è la partecipazione alla comunità,<br />
non conciliabile con la privatizzazione dei valori. Il nostro ruolo è<br />
difendere chi non ha diritti, chi non è legittimato, chi è invisibile. Oggi<br />
ci ritroviamo a dover innanzitutto difendere la società, il concetto stesso<br />
di società. Va difesa la democrazia, tenuto conto che ha due grandi<br />
nemici: la miseria e l’ignoranza. Dove la miseria è tollerata e l’ignoranza<br />
non è combattuta, la democrazia è una farsa.<br />
Battiamoci contro l’idea di certi uomini di potere che si considerano<br />
come un modello da raggiungere, il non plus ultra, il traguardo che<br />
tutti gli altri non sono riusciti a tagliare. Se attaccati, rispondono di<br />
essere bersagliati dalla Magistratura e sottoposti ad attacchi ingiuriosi<br />
da parte della stampa e da gran parte dell’opinione pubblica solo perché<br />
essi rappresentano il famoso grappolo d’uva che la volpe dice che<br />
non è buono solo perché non è arrivata a coglierlo.<br />
Tutto questo non corrisponde alla verità. Non proviamo invidia nei<br />
confronti di costoro, semplicemente abbiamo un’idea diversa di una<br />
società migliore. Non siamo invidiosi di quel sistema di ricchezza, perché<br />
la storia della Resistenza ci ha insegnato che la solidarietà tra persone<br />
è il più grande patrimonio che si possa possedere e la condivisione<br />
dei valori aiuta ad essere meno soli. Non abbiamo invidia per quel<br />
sistema di potere perché la storia della Resistenza che ha insegnato che<br />
il potere porta all’autodistruzione, oltre che allo sterminio di altri esseri<br />
umani.<br />
È la stessa ragione per cui riteniamo che l’uso delle armi per risolvere<br />
i giochi di potere in Nord Africa e nel Medio Oriente non meriti<br />
d’essere sottoscritto né giustificato, va semplicemente combattuto. Non<br />
siamo invidiosi degli harem di questi uomini di potere, perché la storia<br />
della Resistenza ci ha insegnato che le donne spesso hanno messo a<br />
repentaglio la propria vita per salvarla ad altri uomini. E perciò hanno<br />
una dignità superiore agli uomini, una risorsa preziosa per la crescita<br />
sociale e culturale di tutti noi. Una donna non si compra, non si compra<br />
la sua anima, non si compra il suo corpo. Non proviamo invidia per<br />
le “proprietà” di questi uomini di potere, perché la storia della<br />
Resistenza ci ha insegnato che la libertà è il bene più prezioso.<br />
E non siamo invidiosi nemmeno dei tanti passaggi in televisione di<br />
costoro. Perché ben 10.260 minuti in dieci anni solo sulle reti RAI del<br />
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