Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

15.06.2013 Views

isveglio. A maggio 2009, nella nostra Conferenza nazionale di organizzazione, siamo state tra le prime a denunciare l’attacco ai diritti e alla dignità femminile e a stendere un appello alla ribellione delle donne. Da due anni abbiamo ricostituito e ripreso il lavoro del Coordinamento femminile nazionale, che per la malattia della nostra cara compagna Laura Polizzi “Mirka” si era purtroppo interrotto. Permettete anche a me di ricordarla con affetto e riconoscenza, a poche settimane dalla sua scomparsa. Non potevamo mandare disperso un lavoro prezioso durato anni. Avevamo il dovere morale e politico di riprendere quel filo. E ci siamo messe al lavoro. Nell’ultimo biennio abbiamo dato vita a importanti e partecipatissime iniziative, nazionali e locali. A Roma, ad esempio, abbiamo lanciato il progetto “Donne, antifascismo, democrazia”, dedicandolo alla memoria di Nilde Iotti. Eravamo presenti alla Festa nazionale dell’ANPI ad Ancona. Nella Conferenza nazionale di organizzazione abbiamo redatto un ordine del giorno con indicazioni di lavoro e obiettivi concreti che l’Associazione ha fatto proprio. Siamo state parte attiva nei Comitati promotori delle manifestazioni del 13 febbraio e dell’8 marzo e oggi ci stiamo impegnando per la continuità, la crescita e l’autonomia di quel movimento. La spinta potente e la domanda politica che viene dalle donne impegna tutti, partiti, sindacati e istituzioni, a un’assunzione di responsabilità e a fornire risposte concrete. Vale anche per L’ANPI che, nel proprio Congresso, non può non assumere il tema del ruolo delle donne nella società italiana, dei loro diritti e della loro dignità, come parte integrante e costitutiva della battaglia per la Costituzione e per la democrazia. È la ragione per cui, come Coordinamento femminile nazionale, abbiamo avanzato alcune proposte che integrano e rafforzano il documento congressuale su alcuni punti fondamentali, proponendo il ruolo delle donne nella democrazia come risorsa per il Paese e come condizione della sua evoluzione e del suo sviluppo. Le proposte riguardano temi costitutivi della nostra identità, sottolineano il valore politico generale, non settoriale, delle donne nell’Associazione e nella democrazia italiana. Tali emendamenti sono stati già approvati all’unanimità in tanti Congressi di Sezione e Provinciali: siamo certe saranno accolti anche da quello nazionale, non come “concessione” alle donne ma in piena consapevolezza. Non vogliamo un’ANPI delle donne, ma la condivisione di obiettivi e battaglie di giustizia, libertà e dignità umana. Vogliamo che sempre più e in modo tangibile, anche per la composizione degli organi dirigenti a ogni livello, l’ANPI divenga un’Associazione di donne e uomini che 269 DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI INTERVENTI E DOCUMENTI DEPOSITATI MESSAGGI PERVENUTI AL CONGRESSO

DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI INTERVENTI E DOCUMENTI DEPOSITATI MESSAGGI PERVENUTI AL CONGRESSO assieme lavorano e assieme assumono responsabilità. In molte Province è un processo già partito con l’assunzione di ruoli dirigenti di primo piano da parte di donne capaci, autorevoli e appassionate, e il rafforzamento del numero di donne negli organi dirigenti locali. Può e deve avvenire lo stesso per quelli nazionali. Come non mai risulta attuale e lungimirante ciò che la Partigiana Laura Polizzi, coordinatrice nazionale delle donne dell’ANPI, ha affermato con forza nel 1993, rivolgendosi alle donne italiane e al Paese: ”Cinquant’anni fa la nuova Italia ha cominciato a camminare con le donne. Oggi la nuova Italia può camminare solo se sostenuta dalla loro forza e dalla loro determinazione”. È vero per l’Italia, è vero per l’ANPI, è una sfida che dobbiamo saper raccogliere. Il 15° Congresso cade in quella che è stata definita la 3 a generazione della democrazia, ovvero quella in cui tendiamo ad abusarla, consumarla, forse estinguerla, dopo averla conquistata e difesa. Perciò il Congresso, se non altro per questa ragione, non può essere come gli altri. Per fatti sostanziali, dunque, non formali, né formalistici. I segnali ci sono tutti per dubitare della tenuta della nostra democrazia. Non voglio fare un’offesa alla vostra intelligenza ad enunciarli. Uno su tutti: stampa e mezzi d’informazione non più liberi sono un primo, importante campanello d’allarme. È questo poi il Congresso sulla tenuta dell’ANPI, sulla consapevolezza di un rinnovamento necessario nel pieno rispetto della tradizione. Siamo un’Associazione di valori, serve ora capire come garantirne la continuità in nome delle donne e degli uomini della Resistenza e dei loro insegnamenti. Perché non dimentichiamo che la possibilità di vivere da persone libere ce l’hanno data quei “ragazzi” e quelle “ragazze”, che scelsero di battersi volontariamente per una cosa giusta. Grazie, compagne e compagni Partigiani di avere combattuto, non tanto per voi stessi ma per garantirci la libertà di cui oggi godiamo. Parlando di valori, iniziamo da quello dell’uguaglianza, importantissimo perché traccia la linea di separazione tra “noi” e “loro”, quelli che non abbracciano il nostro sistema di valori. Badando bene che uguaglianza, al giorno d’oggi, non vuol dire egualitarismo. Parliamo di 270 Vincenzo Calò ANPI Roma

isveglio. A maggio 2009, nella nostra Conferenza nazionale di organizzazione,<br />

siamo state tra le prime a denunciare l’attacco ai diritti e<br />

alla dignità femminile e a stendere un appello alla ribellione delle<br />

donne. Da due anni abbiamo ricostituito e ripreso il lavoro del<br />

Coordinamento femminile nazionale, che per la malattia della nostra<br />

cara compagna Laura Polizzi “Mirka” si era purtroppo interrotto.<br />

Permettete anche a me di ricordarla con affetto e riconoscenza, a poche<br />

settimane dalla sua scomparsa. Non potevamo mandare disperso un<br />

lavoro prezioso durato anni. Avevamo il dovere morale e politico di<br />

riprendere quel filo. E ci siamo messe al lavoro.<br />

Nell’ultimo biennio abbiamo dato vita a importanti e partecipatissime<br />

iniziative, nazionali e locali. A Roma, ad esempio, abbiamo lanciato<br />

il progetto “Donne, antifascismo, democrazia”, dedicandolo alla<br />

memoria di Nilde Iotti. Eravamo presenti alla Festa nazionale<br />

dell’ANPI ad Ancona. Nella Conferenza nazionale di organizzazione<br />

abbiamo redatto un ordine del giorno con indicazioni di lavoro e obiettivi<br />

concreti che l’Associazione ha fatto proprio. Siamo state parte attiva<br />

nei Comitati promotori delle manifestazioni del 13 febbraio e dell’8<br />

marzo e oggi ci stiamo impegnando per la continuità, la crescita e l’autonomia<br />

di quel movimento.<br />

La spinta potente e la domanda politica che viene dalle donne impegna<br />

tutti, partiti, sindacati e istituzioni, a un’assunzione di responsabilità<br />

e a fornire risposte concrete. Vale anche per L’ANPI che, nel proprio<br />

<strong>Congresso</strong>, non può non assumere il tema del ruolo delle donne<br />

nella società italiana, dei loro diritti e della loro dignità, come parte<br />

integrante e costitutiva della battaglia per la Costituzione e per la<br />

democrazia. È la ragione per cui, come Coordinamento femminile<br />

nazionale, abbiamo avanzato alcune proposte che integrano e rafforzano<br />

il documento congressuale su alcuni punti fondamentali, proponendo<br />

il ruolo delle donne nella democrazia come risorsa per il Paese e<br />

come condizione della sua evoluzione e del suo sviluppo.<br />

Le proposte riguardano temi costitutivi della nostra identità, sottolineano<br />

il valore politico generale, non settoriale, delle donne<br />

nell’Associazione e nella democrazia italiana. Tali emendamenti sono<br />

stati già approvati all’unanimità in tanti Congressi di Sezione e<br />

Provinciali: siamo certe saranno accolti anche da quello nazionale, non<br />

come “concessione” alle donne ma in piena consapevolezza. Non<br />

vogliamo un’ANPI delle donne, ma la condivisione di obiettivi e battaglie<br />

di giustizia, libertà e dignità umana. Vogliamo che sempre più e<br />

in modo tangibile, anche per la composizione degli organi dirigenti a<br />

ogni livello, l’ANPI divenga un’Associazione di donne e uomini che<br />

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