Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

15.06.2013 Views

Eletta Bertani ANPI Reggio Emilia Care compagne e compagni, amici, del tempo buio e drammatico che stiamo vivendo tutto riconferma funzione, responsabilità e ruolo dell’ANPI. Un ruolo che in questi anni l’Associazione ha saputo rinnovare e reinventare, riconfermando la grande autorevolezza e la forza dei nostri compagni Partigiani e grazie all’apertura lungimirante agli antifascisti, ai giovani, alle donne. Un ruolo che con rinnovato vigore riaffermiamo al Congresso Nazionale, ponendo al centro della nostra missione la difesa della democrazia repubblicana, la piena attuazione della Costituzione, la coerenza con i suoi valori e fondamenti che costituiscono la stella polare per affrontare positivamente, senza che il Paese ne sia travolto, una delle crisi più drammatiche della sua storia. Una crisi economica e sociale, ma anche delle istituzioni, delle classi dirigenti, e soprattutto etica e morale, delle coscienze. Una crisi che si consuma in uno scenario internazionale ponendoci di fronte a scelte stringenti e a drammatici interrogativi. Non ignoriamo la complessità del compito, la difficoltà di questa battaglia, essenzialmente culturale, di ricostruzione del tessuto etico e civile dell’Italia, di un nuovo sentimento nazionale. Oggi, in primo luogo, dobbiamo saper parlare direttamente al Paese, ai cittadini, interrogare le loro coscienze, provocare reazione, indignazione, assunzione di responsabilità. Ci vorrà tempo, pazienza, determinazione e intelligenza per recuperare i guasti che si sono prodotti in decenni di devastazione e ribaltamento dei valori di riferimento e di involgarimento delle relazioni sociali e tra le persone. Effetti provocati dal populismo del governo di centrodestra e da una propaganda che ha sostituito all’analisi della complessità la semplificazione degli slogan pubblicitari, alla partecipazione democratica la delega al leader. Riducendo la politica alla stregua della vendita di un prodotto, a puro commercio di voti e favori, utilizzando addirittura il corpo delle donne come merce di scambio. E giungendo ad attaccare frontalmente la Costituzione e picconare i suoi punti fondamentali: l’Art. 1 che pone il lavoro a fondamento della Repubblica; l’Art. 41 sulla libertà di impresa e i suoi limiti, vale a dire il rispetto dell’interesse generale; la funzione fondamentale della scuola pubblica; l’architettura istituzionale stessa, basata sull’equilibrio dei poteri. Ma finalmente il clima nel Paese sta cambiando. L’ANPI, assieme ad altre forze democratiche sta già da tempo lavorando per risvegliare 267 DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI INTERVENTI E DOCUMENTI DEPOSITATI MESSAGGI PERVENUTI AL CONGRESSO

DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI INTERVENTI E DOCUMENTI DEPOSITATI MESSAGGI PERVENUTI AL CONGRESSO le coscienze sopite e suscitare la partecipazione. I risultati si cominciano a vedere, si respira aria nuova, pulita, torna la voglia di esserci. Lo dimostrano i nuovi movimenti che negli ultimi mesi riempiono le piazze a difesa e riaffermazione di valori costituzionali irrinunciabili: il lavoro come fonte di dignità, il ruolo costituzionale della scuola pubblica, della cultura e della ricerca, l’autonomia della magistratura e dell’informazione, la legalità, la difesa di beni comuni essenziali come l’acqua e l’energia pulita, la dignità e i diritti delle donne. Questi movimenti non hanno bandiere di partito, coinvolgono direttamente cittadini/e che, in gruppi o associazioni, si mettono personalmente in gioco; pongono al centro dell’attenzione princìpi costituzionali fondamentali, valori più che interessi materiali. L’ANPI è sempre stata al loro fianco. Anche la grande e inaspettata partecipazione di popolo alle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia segnala un bisogno profondo di valori positivi e unificanti: sentirsi una comunità, un popolo e non singoli individui, piacere di partecipare e sentirsi protagonisti. Altro elemento di forte novità è costituito dalla presenza massiccia delle donne, vere protagoniste di questi movimenti, in particolare nelle grandi manifestazioni del 13 febbraio per la propria dignità e i propri diritti, all’insegna della parola d’ordine “Se non ora quando”, e nelle tante iniziative per l’8 marzo. Di nuovo, dopo un lungo periodo di silenzio e passività, le donne sono entrate in massa nella scena pubblica come grande e potente forza collettiva e di cambiamento. Per ribadire con forza il valore delle donne italiane, che sono già e potrebbero essere ancor più una risorsa straordinaria per la democrazia e lo sviluppo umano e sostenibile del nostro Paese. Se valorizzate e sostenute e non più umiliate e sotto utilizzate. È intollerabile lo spreco di talenti, intelligenze e competenze causato dalla disoccupazione, sottoccupazione e precarietà femminile. È moralmente e socialmente inaccettabile un Paese che contrappone il lavoro alla maternità, costringendo le donne a una scelta lacerante. Le donne vogliono finalmente condividere in piena parità la responsabilità di governare la cosa pubblica e prendere decisioni. Le donne vogliono apportare al Paese che ne ha bisogno le qualità e capacità proprie del genere femminile: prendersi cura del bene comune; andare oltre il proprio io; tessere e gestire relazioni; saper fare più che parlare; tenere assieme e gestire i piani diversi del vivere quotidiano; passione e concretezza, cuore e ragione. Così le donne hanno finalmente ripreso nelle loro mani il filo tessuto dalle donne delle generazioni precedenti, con la loro partecipazione alla Resistenza, alla ricostruzione, alle grandi lotte per i diritti e per lo stato sociale. Noi donne dell’ANPI abbiamo lavorato per questo 268

Eletta Bertani<br />

ANPI Reggio Emilia<br />

Care compagne e compagni, amici,<br />

del tempo buio e drammatico che stiamo vivendo tutto riconferma funzione,<br />

responsabilità e ruolo dell’ANPI. Un ruolo che in questi anni<br />

l’Associazione ha saputo rinnovare e reinventare, riconfermando la<br />

grande autorevolezza e la forza dei nostri compagni Partigiani e grazie<br />

all’apertura lungimirante agli antifascisti, ai giovani, alle donne. Un<br />

ruolo che con rinnovato vigore riaffermiamo al <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong>,<br />

ponendo al centro della nostra missione la difesa della democrazia<br />

repubblicana, la piena attuazione della Costituzione, la coerenza con i<br />

suoi valori e fondamenti che costituiscono la stella polare per affrontare<br />

positivamente, senza che il Paese ne sia travolto, una delle crisi più<br />

drammatiche della sua storia. Una crisi economica e sociale, ma anche<br />

delle istituzioni, delle classi dirigenti, e soprattutto etica e morale, delle<br />

coscienze. Una crisi che si consuma in uno scenario internazionale<br />

ponendoci di fronte a scelte stringenti e a drammatici interrogativi.<br />

Non ignoriamo la complessità del compito, la difficoltà di questa<br />

battaglia, essenzialmente culturale, di ricostruzione del tessuto etico e<br />

civile dell’Italia, di un nuovo sentimento nazionale. Oggi, in primo<br />

luogo, dobbiamo saper parlare direttamente al Paese, ai cittadini, interrogare<br />

le loro coscienze, provocare reazione, indignazione, assunzione<br />

di responsabilità. Ci vorrà tempo, pazienza, determinazione e intelligenza<br />

per recuperare i guasti che si sono prodotti in decenni di devastazione<br />

e ribaltamento dei valori di riferimento e di involgarimento<br />

delle relazioni sociali e tra le persone. Effetti provocati dal populismo<br />

del governo di centrodestra e da una propaganda che ha sostituito all’analisi<br />

della complessità la semplificazione degli slogan pubblicitari,<br />

alla partecipazione democratica la delega al leader. Riducendo la politica<br />

alla stregua della vendita di un prodotto, a puro commercio di voti<br />

e favori, utilizzando addirittura il corpo delle donne come merce di<br />

scambio. E giungendo ad attaccare frontalmente la Costituzione e picconare<br />

i suoi punti fondamentali: l’Art. 1 che pone il lavoro a fondamento<br />

della Repubblica; l’Art. 41 sulla libertà di impresa e i suoi limiti,<br />

vale a dire il rispetto dell’interesse generale; la funzione fondamentale<br />

della scuola pubblica; l’architettura istituzionale stessa, basata sull’equilibrio<br />

dei poteri.<br />

Ma finalmente il clima nel Paese sta cambiando. L’ANPI, assieme<br />

ad altre forze democratiche sta già da tempo lavorando per risvegliare<br />

267<br />

DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI<br />

INTERVENTI E DOCUMENTI<br />

DEPOSITATI<br />

MESSAGGI PERVENUTI<br />

AL CONGRESSO

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!