Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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15.06.2013 Views

sta riprendendo le piazze e le strade e sta tornando finalmente a far sentire la propria voce. E non smetterà di farla sentire. A questo, è bene che si rassegnino. Penso spesso, in questo periodo, all’ultimo scandaloso film di Pier Paolo Pasolini, in cui si immaginava come passassero il tempo – durante la Repubblica di Salò, a tempo ormai scaduto – quattro signori, chiusi in una villa, raccontandosi barzellette e dando sfogo alle loro perversioni sessuali. E mi vengono i brividi. Perché mi chiedo come mai molti continuino a trovare quel film disturbante mentre non sono affatto disturbati da ciò a cui stanno assistendo da alcuni mesi. Diceva Pasolini che la differenza fra il vecchio fascismo e il nuovo fascismo che si stava affermando era nel fatto che una volta finito il ventennio le persone ritornarono grosso modo quelle di cinquanta o di cento anni prima. Perché il regime “le aveva rese dei pagliacci, dei servi, forse in parte anche convinte, ma non le aveva toccate sul serio, nel fondo dell’anima”. Fu sufficiente disfarsi di quelle divise per ritornare ad essere gli italiani di un tempo. Il nuovo fascismo – legato alla civiltà dei consumi – si presentava invece senza divise, ma era, da un certo punto di vista, enormemente più pericoloso e pervasivo dell’altro, perché stava rubando l’anima del popolo italiano. Ora io dico che se è vero che a molti quell’anima è stata già rubata prima che se ne potessero accorgere, mentre alcuni se la sono coscientemente venduta, è vero anche che moltissime altre persone stanno resistendo a questo scempio. E non la cederanno mai. A nessun costo. Con affetto e rinnovata gratitudine per il prezioso impegno di questa Associazione. Fabrizio Gifuni Attore Ho davanti a me la nuova tessera dell’ANPI, tricolore, con la scritta: “1861-2011, 150° dell’Unità d’Italia, italiani di Costituzione”. Mi basterebbe questo per confermare la mia adesione all’Associazione che racchiude in sé, nella sua storia, la sofferenza e la lotta per riconquistare i diritti e le libertà perdute. Del resto non è certo casuale che Articolo 21, un’associazione che si occupa della libertà di informazione, si sia sempre ritrovata insieme ai Partigiani nelle battaglie per la tutela della Costituzione e dei suoi valori essenziali. 255 DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI INTERVENTI E DOCUMENTI DEPOSITATI MESSAGGI PERVENUTI AL CONGRESSO

DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI INTERVENTI E DOCUMENTI DEPOSITATI MESSAGGI PERVENUTI AL CONGRESSO 256 Mai come in questo momento occorre ritrovarsi sotto la bandiera tricolore e con una copia della Costituzione in mano per contrastare i tentativi di fare a pezzi la Carta fondamentale, di oscurare i poteri di controllo, di abbattere quel principio di uguaglianza sul quale si fonda la nostra Carta costituzionale. Non si tratta di difendere questo o quell’articolo, ma di preservarne lo spirito, l'essenza, quei valori universali senza i quali si esce dalla democrazia parlamentare e si entra nei regimi autoritari, fondati sul populismo e sul disprezzo della divisione dei poteri. Non a caso, anche in queste ultime settimane, Berlusconi e i suoi cortigiani hanno messo sotto tiro il Quirinale, la Corte Costituzionale, il Parlamento, la giustizia, l’informazione, la scuola pubblica, l’autonomia contrattuale, e hanno più volte annunciato la necessità di stravolgere una Costituzione “troppo sovietica”. In realtà hanno bisogno di eliminare chiunque voglia porre un argine all’espansione del fango che sta travolgendo l’Italia e che ci ha reso la vergogna d’Europa, un Paese dileggiato in tutti i carnevale del mondo. Tanti anni fa furono le Partigiane e i Partigiani a riscattare l’onore nazionale partecipando alla cacciata dei nazifascisti e alla ricostruzione etica e politica dell’Italia, ora spetta a ciascuno di noi difendere la Costituzione e promuovere, ovunque sarà possibile, vere e proprie campagne dedicate all’orgoglio costituzionale e alla legalità repubblicana. Se e quando lo vorrete Articolo 21 si mette a vostra disposizione per realizzare un vero e proprio “progetto memoria” per riportare nelle scuole, nei teatri, nei cinema, nei quartieri, nelle biblioteche, le testimonianze del passato senza le quali non sarà possibile costruire un futuro degno di essere vissuto. Dovremo farlo sino alla fine dell'incubo, sino a quando i nostri cieli non saranno stati liberati dalle orrende nubi nere che coprono il sole, dovremo farlo “senza tregua”, per riprendere uno slogan di chi, come voi, non ha mai smesso di presidiare i valori della libertà, della democrazia, dell’antifascismo. Ovviamente ci vedremo anche il prossimo 12 marzo in occasione della manifestazione nazionale per la Costituzione e che, non a caso, ci vedrà ancora insieme sotto l’immensa bandiera tricolore che aprirà il corteo. Giuseppe Giulietti Portavoce Nazionale Articolo 21

sta riprendendo le piazze e le strade e sta tornando finalmente a far<br />

sentire la propria voce. E non smetterà di farla sentire. A questo, è<br />

bene che si rassegnino.<br />

Penso spesso, in questo periodo, all’ultimo scandaloso film di<br />

Pier Paolo Pasolini, in cui si immaginava come passassero il tempo<br />

– durante la Repubblica di Salò, a tempo ormai scaduto – quattro<br />

signori, chiusi in una villa, raccontandosi barzellette e dando sfogo<br />

alle loro perversioni sessuali. E mi vengono i brividi. Perché mi<br />

chiedo come mai molti continuino a trovare quel film disturbante<br />

mentre non sono affatto disturbati da ciò a cui stanno assistendo da<br />

alcuni mesi.<br />

Diceva Pasolini che la differenza fra il vecchio fascismo e il<br />

nuovo fascismo che si stava affermando era nel fatto che una volta<br />

finito il ventennio le persone ritornarono grosso modo quelle di cinquanta<br />

o di cento anni prima. Perché il regime “le aveva rese dei<br />

pagliacci, dei servi, forse in parte anche convinte, ma non le aveva<br />

toccate sul serio, nel fondo dell’anima”. Fu sufficiente disfarsi di quelle<br />

divise per ritornare ad essere gli italiani di un tempo. Il nuovo<br />

fascismo – legato alla civiltà dei consumi – si presentava invece<br />

senza divise, ma era, da un certo punto di vista, enormemente più<br />

pericoloso e pervasivo dell’altro, perché stava rubando l’anima del<br />

popolo italiano.<br />

Ora io dico che se è vero che a molti quell’anima è stata già<br />

rubata prima che se ne potessero accorgere, mentre alcuni se la<br />

sono coscientemente venduta, è vero anche che moltissime altre persone<br />

stanno resistendo a questo scempio. E non la cederanno mai.<br />

A nessun costo.<br />

Con affetto e rinnovata gratitudine per il prezioso impegno di<br />

questa Associazione.<br />

Fabrizio Gifuni<br />

Attore<br />

Ho davanti a me la nuova tessera dell’ANPI, tricolore, con la<br />

scritta: “1861-2011, 150° dell’Unità d’Italia, italiani di<br />

Costituzione”. Mi basterebbe questo per confermare la mia adesione<br />

all’Associazione che racchiude in sé, nella sua storia, la sofferenza<br />

e la lotta per riconquistare i diritti e le libertà perdute.<br />

Del resto non è certo casuale che Articolo 21, un’associazione<br />

che si occupa della libertà di informazione, si sia sempre ritrovata<br />

insieme ai Partigiani nelle battaglie per la tutela della Costituzione e<br />

dei suoi valori essenziali.<br />

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