Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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zioni, hanno oggi il comune e reciproco impegno di “prendersi cura dell’Italia”. Con quali strumenti? Con quelli che troviamo scritti nei 139 articoli e nelle 18 disposizioni transitorie della Costituzione repubblicana; quelle norme che, nate “sui monti ventosi e nelle catacombe delle città”, per dirla con le parole della Preghiera del Ribelle di Teresio Olivelli, hanno garantito all’Italia sessantasei anni di pace, nei quali ha potuto divenire un Paese democratico, darsi istituzioni e regole certe, fondate sul rispetto e la promozione della persona umana, sulla divisione e sull’equilibrio dei poteri, sul rifiuto della violenza e del razzismo, a difesa e compimento dei diritti inalienabili dell’uomo. Oggi, tuttavia, c’è il rischio che il frutto di quella straordinaria stagione che condusse dalla Resistenza alla Costituente possa essere messo radicalmente in discussione, non già da esigenze di modernizzazione, ma da interessi particolari in cerca di vie brevi per la soddisfazione dei propri desideri: anche a discapito dell’equilibrio dei poteri, del rispetto delle istituzioni democratiche, del diritto naturale delle donne e degli uomini a essere liberi e felici. Oggi siamo chiamati, come Partigiani, a difendere quella Costituzione che nacque dalla nostra esperienza di lotta e di entusiasmo per la libertà. Ma non dobbiamo cadere nell’errore di farne un oggetto da mettere sotto tutela. La Costituzione è forma viva dello stare insieme di una nazione; è la fonte giuridica generatrice dei diritti e dei doveri, è la carta dei valori che identifica un popolo, è suscitatrice di pensiero democratico: non sminuiamo a una posizione di parte, da difendere su uno scacchiere di guerra – ancorché verbale e mediatica – ma rilanciamone la sua universalità. Non facciamo della Costituzione un monumento intangibile, ma dichiariamo con forza che essa è un corpo vivo e pensante: non immaginiamola come un cippo marmoreo, ma come un fiore da coltivare, di cui prendersi cura, da annaffiare e nutrire perché fiorisca, e porti frutto. Amiamola, perché essa ha bisogno dell’amore di tutti i cittadini, della familiarità di tutte le donne e gli uomini d’Italia che, in via di risveglio da un torpore caduto sulle menti e sui cuori delle nostre genti, oggi ci chiama a un nuovo impegno, insieme ai giovani. Vecchi e giovani Partigiani hanno, in questa stagione, il compito di difendere la Costituzione facendola amare, non per un semplicistico o malinteso amor di Patria ma per trarre, ancora una volta, le ragioni vere che ci permettono di chiamarci “popolo”, “nazione” e dunque realmente e intimamente “fratelli d’Italia” non solo nell’occasione del 17 marzo che abbiamo appena celebrato, ma ogni giorno della nostra vita. 251 DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI INTERVENTI E DOCUMENTI DEPOSITATI MESSAGGI PERVENUTI AL CONGRESSO
DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI INTERVENTI E DOCUMENTI DEPOSITATI MESSAGGI PERVENUTI AL CONGRESSO 252 Amiamo e facciamo amare la Costituzione: avremo così compiuto il miracolo democratico di riportare l’attenzione della nostra società su quanto di più bello e di più valido abbia ricevuto dai suoi Padri: il diritto a essere liberi insieme agli altri. Non si è liberi da soli, ma solo quando è libera un’intera comunità: nel rispetto, nella pace, nella condivisione dialettica di pensieri, azioni, interventi per crescere, insieme, in un futuro più giusto e più vero. Buon congresso, cari amici dell’ANPI! Comm. Guido De Carli Presidente Nazionale F.I.V.L. Federazione Italiana Volontari della Libertà Signor Presidente, cari amici e compagni della Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, desidero inviare, a nome del partito di Italia dei Valori, la conferma dell’apprezzamento per le vostre attività e i migliori auguri per il 15° Congresso Nazionale: “Più forza all’antifascismo, più futuro per la democrazia”. Nel corso del recente incontro, presso la vostra sede nazionale, in Roma, ho avuto occasione di ricordare, insieme con il collega Leoluca Orlando, portavoce nazionale del nostro partito, come il ricordo della Resistenza al nazifascismo sia divenuto di straordinaria attualità, e ciò a causa di ricorrenti tentativi di violare o snaturare la Carta costituzionale repubblicana, che della lotta di Liberazione costituisce il frutto più maturo. Tra i princìpi costituzionali inviolabili, vi è certamente il principio di uguaglianza, previsto dall’Art. 3 della Costituzione, che i Padri costituenti, determinarono come uguaglianza di fronte alla legge, come pari dignità sociale e come impegno della Repubblica a rimuovere ostacoli di fatto che impediscono l’uguaglianza sostanziale e il pieno svilupparsi della persona umana. Tra gli strumenti di partecipazione democratica, costituzionalmente previsti, vi è l’istituto del referendum abrogativo. Come già a vostra conoscenza, è indetto un referendum per l’abrogazione della legge sul c.d. legittimo impedimento, che conteneva una lesione formale e sostanziale dell’Art. 3 : la Corte Costituzionale ha rimosso la lesione formale, permane tuttavia la lesione sostanziale.
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