Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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15.06.2013 Views

SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA della propria storia. Oggi siamo chiamati a disegnare il “nuovo”. Siamo di fronte a scelte importanti che potrebbero trasformare l’ANPI in presenza culturale, oltre che politica, molto importante. Ma se vale la considerazione che le grandi carenze culturali sono alla base dei ritardi dello sviluppo, anche economico, parimenti ciò vale per l’Associazione e per i nostri compiti nuovi. Questi avranno gambe solo se oltre alla richiesta di partecipazione dei cittadini si chiederà uno sforzo nostro e della classe intellettuale, della classe colta del Paese per aprire una forte discussione sui temi della democrazia. I sentimenti nobili, gli elevati stati d’animo – e la nostra storia è piena di grandi sentimenti, di slanci ideali – sono belli, ma di sola retorica si può anche morire. È necessario che partendo dal nostro interno si sviluppi dunque una seria e prolungata ricerca capace di dare senso compiuto alle espressioni “associazione aperta” e “nuova stagione”. È questione vitale riempirle di significato e completezza. Insomma, che si diano gambe, vere e forti, a ciò che ora è solo una proclamazione d’intento. È stata importante l’adesione all’ANPI di molti personaggi della cultura e vorrei ricordare che la nostra storia – dell’ANPI e della sinistra – è sempre stata caratterizzata da rapporti forti con la classe intellettuale: da Moravia a Calvino, a Fo, a Carlo Galante Garrone. Altrettanto importante è che questo dialogo, questa ricerca di dialogo, prosegua. Non potrei tornare a Biella senza parlarvi di quest’ultima cosa estremamente importante, ma molto breve. Si tratta di un’esperienza scolastica del Circolo studentesco dell’ANPI “Bowes-Miller”. Il Circolo è nato due anni fa in seguito a un lavoro degli alunni di 2ª e 3ª media di Mosso, un comune del biellese. Una ricerca scolastica su due ex prigionieri di guerra che hanno combattuto con i Partigiani sulle nostre montagne: si tratta del neozelandese Frank Bowes e dell’australiano Harry Miller. Nel 1944, i due soldati sono stati fucilati con altri cinque Partigiani della 2ª brigata “Garibaldi”, proprio a Mosso. I ragazzi hanno svolto una ricerca molto approfondita che ha ottenuto, tra gli altri, il risultato di rintracciare i familiari dei due Caduti e iniziare con loro una fitta corrispondenza. Nel 2008, i ragazzi accompagnati dai loro insegnanti si sono recati in viaggio di studio in Nuova Zelanda, sulle tracce dei due militari e per incontrarne i familiari. L’anno successivo, il figlio di Frank Bowes è giunto in Italia per l’inaugurazione di una lapide alla memoria di quei Martiri. In questi due anni i ragazzi, passati alle superiori, sono rimasti in contatto tra loro e 231

SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA con i progetti della loro vecchia scuola, dando vita al Circolo studentesco ANPI “Bowes-Miller” che conta l’adesione di insegnanti, 12 ex alunni, e altri 17 scolari di 2ª e 3ª media. Questo dimostra quanto la storia può essere affascinante per i ragazzi, l’importante però è che non consista in un approccio retorico e calato dall’alto, ma in un nostro accompagnamento alle loro ricerche. Grazie. 232

SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

SECONDA<br />

SEDUTA<br />

TERZA<br />

SEDUTA<br />

QUARTA<br />

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QUINTA<br />

SEDUTA<br />

SESTA<br />

SEDUTA<br />

della propria storia. Oggi siamo chiamati a disegnare il “nuovo”. Siamo<br />

di fronte a scelte importanti che potrebbero trasformare l’ANPI in presenza<br />

culturale, oltre che politica, molto importante. Ma se vale la considerazione<br />

che le grandi carenze culturali sono alla base dei ritardi<br />

dello sviluppo, anche economico, parimenti ciò vale per l’Associazione<br />

e per i nostri compiti nuovi. Questi avranno gambe solo se oltre alla<br />

richiesta di partecipazione dei cittadini si chiederà uno sforzo nostro e<br />

della classe intellettuale, della classe colta del Paese per aprire una<br />

forte discussione sui temi della democrazia.<br />

I sentimenti nobili, gli elevati stati d’animo – e la nostra storia è<br />

piena di grandi sentimenti, di slanci ideali – sono belli, ma di sola retorica<br />

si può anche morire. È necessario che partendo dal nostro interno<br />

si sviluppi dunque una seria e prolungata ricerca capace di dare senso<br />

compiuto alle espressioni “associazione aperta” e “nuova stagione”. È<br />

questione vitale riempirle di significato e completezza. Insomma, che<br />

si diano gambe, vere e forti, a ciò che ora è solo una proclamazione<br />

d’intento.<br />

È stata importante l’adesione all’ANPI di molti personaggi della<br />

cultura e vorrei ricordare che la nostra storia – dell’ANPI e della sinistra<br />

– è sempre stata caratterizzata da rapporti forti con la classe intellettuale:<br />

da Moravia a Calvino, a Fo, a Carlo Galante Garrone.<br />

Altrettanto importante è che questo dialogo, questa ricerca di dialogo,<br />

prosegua.<br />

Non potrei tornare a Biella senza parlarvi di quest’ultima cosa<br />

estremamente importante, ma molto breve. Si tratta di un’esperienza<br />

scolastica del Circolo studentesco dell’ANPI “Bowes-Miller”.<br />

Il Circolo è nato due anni fa in seguito a un lavoro degli alunni di<br />

2ª e 3ª media di Mosso, un comune del biellese. Una ricerca scolastica<br />

su due ex prigionieri di guerra che hanno combattuto con i Partigiani<br />

sulle nostre montagne: si tratta del neozelandese Frank Bowes e dell’australiano<br />

Harry Miller. Nel 1944, i due soldati sono stati fucilati con<br />

altri cinque Partigiani della 2ª brigata “Garibaldi”, proprio a Mosso. I<br />

ragazzi hanno svolto una ricerca molto approfondita che ha ottenuto,<br />

tra gli altri, il risultato di rintracciare i familiari dei due Caduti e iniziare<br />

con loro una fitta corrispondenza. Nel 2008, i ragazzi accompagnati<br />

dai loro insegnanti si sono recati in viaggio di studio in Nuova<br />

Zelanda, sulle tracce dei due militari e per incontrarne i familiari.<br />

L’anno successivo, il figlio di Frank Bowes è giunto in Italia per l’inaugurazione<br />

di una lapide alla memoria di quei Martiri. In questi due<br />

anni i ragazzi, passati alle superiori, sono rimasti in contatto tra loro e<br />

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