15.06.2013 Views

Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

SECONDA<br />

SEDUTA<br />

TERZA<br />

SEDUTA<br />

QUARTA<br />

SEDUTA<br />

QUINTA<br />

SEDUTA<br />

SESTA<br />

SEDUTA<br />

bisogno di capire perché l’egemonia neoliberista riesce a condizionare<br />

così pesantemente le politiche dei governi sia in Italia che in Europa.<br />

Ed è sempre più urgente rispondere a una domanda fondamentale:<br />

come facciamo a difendere e dare attuazione alla Costituzione se non<br />

riusciamo a costruire strategie, orientamenti e politiche capaci di<br />

opporsi alla manomissione delle conquiste e dei progressi realizzati in<br />

tanti anni grazie al rilevante contributo dei Partigiani e dell’ANPI? C’è<br />

la necessità di interloquire con le forze politiche democratiche per<br />

sostenere e promuovere orientamenti che caparbiamente ripropongano<br />

la nostra Costituzione e i suoi contenuti e valori come la strada maestra<br />

per uscire dalla crisi.<br />

Concludo con un’osservazione. Il 17 marzo, 150° dell’Italia unita,<br />

si sono tenute cerimonie ufficiali con la deposizione di corone ai monumenti<br />

ai Caduti ed è stata data lettura del messaggio col quale il ministro<br />

della Difesa ha fatto un excursus sugli elementi caratterizzanti un<br />

secolo e mezzo della nostra storia.<br />

Ebbene, è stato omesso il riferimento alla Resistenza e alla lotta di<br />

Liberazione. Una tale mancanza non può essere accettata: si trattava di<br />

celebrazioni ufficiali alle quali eravamo presenti, chiedo che l’ANPI<br />

esprima la propria riprovazione per questo atteggiamento gravemente e<br />

intenzionalmente omissivo. Grazie.<br />

Adriano Leone<br />

ANPI Biella<br />

Siamo un po’ tutti stanchi, il tempo è poco, quindi mi concentrerò<br />

solo su un argomento.<br />

La gioventù colta che esce dalle nostre Università, che ha in tasca<br />

dottorati di ricerca e master, vive in Italia una vita grama. Viene tenuta<br />

fuori, oltre che dal mercato del lavoro, dalle Università, dal CNR e dai<br />

centri di ricerca. Simili a merce sovrabbondante, inutile, i nostri giovani<br />

laureati sono lasciati nel buio dei depositi per mancanza di mercato.<br />

Si attende da un momento all’altro che arrivi lo sviluppo e si possa metterli<br />

all’opera. Ma l’idea che si debbano attendere lo sviluppo e la crescita<br />

economica per dar lavoro ai nostri laureati, per valorizzare cultura<br />

e competenze, appartiene – con tutta evidenza – all’ambito delle non<br />

poche superstizioni che annebbiano la mente del nostro ceto politico e<br />

dirigenziale. Al contrario si imporrebbe una progettualità politica articolata<br />

di alto profilo per impedire che un’intera generazione veda del<br />

229

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!