Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
uno dei miei maestri. Allora niente retorica, ma una memoria ragionata<br />
dei fatti. E, oltre a questo, abbiamo da condurre una vera e propria<br />
battaglia culturale. Dopo la caduta del muro di Berlino, per intenderci,<br />
si sono offuscati i valori di uguaglianza e solidarietà, dell’interesse<br />
pubblico che deve sempre prevalere su quello privato. Quando bisogna<br />
recuperare terreno sui valori, non lo si ottiene in breve tempo. Richiede<br />
una lotta difficile e di lunga durata, che non può essere portata avanti<br />
solo dall’ANPI, contro la disinformazione, la xenofobia, l’omofobia,<br />
contro la deriva individualistica, edonistica, consumistica, contro la<br />
manipolazione delle coscienze e il modello di vita imposto dalla televisione.<br />
Oltre a quello culturale, c’è bisogno di antifascismo sociale.<br />
Provengo dal Ministero del Lavoro: lo Statuto dei lavoratori fu il risultato<br />
di un possente movimento. A quella legislazione siamo giunti dopo<br />
aspre lotte, dopo tanti sindacalisti assassinati in Sicilia, dopo Avola,<br />
tanto per citare fatti avvenuti nel Sud. Compagni, a quei tempi Vittorio<br />
Valletta guadagnava 25 volte di più rispetto a un operaio FIAT. Oggi<br />
siamo a un rapporto 1 a 500. I precari di varia natura nel nostro Paese<br />
sono sette milioni. Se la politica non affronta questi problemi chi lo<br />
farà? A questo si aggiunga la perdita di valore dei salari e delle pensioni.<br />
Tutto questo è il risultato del decantato e salvifico “mercato”.<br />
Abbiamo visto cos’è successo con la crisi economica: la Caritas calcola<br />
mezzo milione di poveri in più. Potrei continuare la lista con gli<br />
attacchi alla scuola pubblica, all’acqua pubblica. Compagni, è chiaro<br />
che l’acqua è pubblica di per sé, ma se è pubblica alla fonte deve arrivare<br />
pubblica fino al rubinetto di casa.<br />
L’ANPI, nella sua autonomia dai partiti e dai sindacati, deve condurre<br />
queste grandi battaglie per difendere la legislazione sociale italiana,<br />
costata decenni di lotta del movimento operaio. Il capitalismo<br />
non potrà mai risolvere il problema della piena occupazione o del futuro<br />
delle nuove generazioni. Questo deve essere chiaro!<br />
Difesa della Costituzione significa difesa dei princìpi e dei valori<br />
affermati nei ”rapporti etico-sociali”, nei “rapporti civili”, nei “rapporti<br />
politici”, ma anche nei “rapporti economici”, stabiliti all’Art. 41, ora<br />
sotto attacco, e agli Artt. 42 e 43. Quando andiamo a dire ai giovani che<br />
“la Repubblica è fondata sul lavoro” e loro sono disoccupati, esasperati,<br />
non sanno cosa fare, può suonare retorico se non diciamo che la difesa<br />
della Costituzione passa anche attraverso la difesa dei valori affermati<br />
al Titolo III, cioè l’attuazione di quel progetto sociale prefigurato<br />
dalla nostra Carta.<br />
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