Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
Buon pomeriggio, compagne e compagni. Anch’io ringrazio per<br />
essere qui e penso sia la migliore dimostrazione di come, dallo scorso<br />
<strong>Congresso</strong>, l’ANPI sia riuscita effettivamente a iniziare questo processo<br />
di apertura, pur faticoso e rischioso.<br />
Mi viene da dire che nell’ANPI non si entra come giovani o in<br />
quanto delusi dai partiti perché c’è un vuoto di politica. Si entra soprattutto<br />
e principalmente come antifascisti. Cosa significa antifascismo?<br />
Perché sei entrato nell’ANPI? Perché ti senti antifascista? Le risposte<br />
possono essere diverse ma non possono esimerci dall’avviare una<br />
riflessione. L’antifascismo è anche passione delle lotte, delle idee nobili,<br />
l’allegria di trovarsi insieme, i momenti di solennità.<br />
A proposito delle giovani generazioni, credo che più che ai ventitrentenni<br />
sia importante rivolgerci ai ragazzini che oggi frequentano le<br />
scuole elementari e medie. Sono loro che dovranno continuare a<br />
costruire nel solco della Resistenza.<br />
Per quanto riguarda il lavoro con le scuole, è stato detto benissimo<br />
stamattina dal compagno di Parma, non basta mandare il Partigiano a<br />
raccontare. Serve veramente un lavoro pedagogico ampio, con gli insegnanti,<br />
con i genitori. Perché si ricordi la Resistenza ma anche quello<br />
che c’era prima, si ricordi cos’è stato il fascismo, la sua barbarie, le<br />
squadracce e le torture, le aggressioni coloniali, la miseria di quel<br />
sistema.<br />
E si ricordi, grazie al cielo, quello che è venuto dopo. Si ricordi che<br />
non è bastata la Costituzione perché tutto venisse concesso, ci sono<br />
volute le lotte degli Anni 50 e 60, del luglio 1960.<br />
Vengo da Bologna, una città che ha vissuto nel dopoguerra i peggiori<br />
episodi dello stragismo fascista e i tentativi di insabbiamento da<br />
parte anche dello Stato e delle istituzioni. Per questo ricordiamoci che<br />
l’autorità morale dell’ANPI sta anche nel saper continuare a lottare e a<br />
conquistare le cose quando vengono negate, da qualunque potere.<br />
Facciamo moltissima attenzione al revisionismo storico e a tutte le<br />
forme di neofascismo, molto più pervasive di quanto immaginiamo. In<br />
due modi. Uno è raccontare le storie, le biografie dei Partigiani e delle<br />
Partigiane: uomini e donne da indicare come “esemplari” alle persone<br />
che sostengono che le idee sono tutte uguali, come se quelli che hanno<br />
combattuto per la libertà e un mondo migliore non fossero esistiti. E<br />
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Abram Solomon Tezare<br />
ANPI Modena