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Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

SECONDA<br />

SEDUTA<br />

TERZA<br />

SEDUTA<br />

QUARTA<br />

SEDUTA<br />

QUINTA<br />

SEDUTA<br />

SESTA<br />

SEDUTA<br />

gio sarebbe per loro problematico essere rieletti – rischia di fornire al<br />

nostro presidente del Consiglio un ristretto, ma solido, margine di maggioranza<br />

con deputati e senatori privi del minimo senso di responsabilità<br />

civile e disposti a tutto pur di ottenere i favori del capo.<br />

Potremmo così avere – e questo bisogna che lo sappiamo – l’asservimento<br />

della magistratura al potere politico (e per fortuna su questo<br />

punto il popolo sarà chiamato al referendum confermativo); la prescrizione<br />

brevissima per i reati commessi dagli incensurati; la possibilità di<br />

accentuare ancora il monopolio del potere mediatico con il bavaglio<br />

alla Rai; la proprietà in un unico soggetto di giornali e tv; norme di<br />

varia intimidazione dei procuratori e dei giudici e tante altre amenità<br />

che la fertile e spregiudicata fantasia degli avvocati, degli affaristi, dei<br />

servitori del premier può ancora inventare. Insomma, una ulteriore e<br />

drammatica fase della degenerazione del sistema democratico, formula<br />

che ha usato ieri Zagrebelsky.<br />

E allora non è più sufficiente “indignarsi”. Sono indignato per tante<br />

cose: dalla fame nel mondo al fatto che non si fa abbastanza per il surriscaldamento<br />

del pianeta, a tante altre cose. Però c’è una questione che<br />

possiamo affrontare solo noi, naturalmente assieme alle forze democratiche,<br />

ed è appunto di interrompere presto la deriva degenerativa e<br />

populista che svuota la democrazia italiana e la Costituzione. È il<br />

nostro compito specifico.<br />

Il secondo punto sono i nostri doveri. Si pone il problema dell’efficacia<br />

concreta dell’azione dell’ANPI. In tutte le Province e Regioni<br />

stiamo allargando la nostra organizzazione e aumentando la nostra<br />

forza; questo significa che strati consistenti del popolo italiano vedono<br />

in noi un’occasione, uno strumento per reagire. Ci attribuiscono una<br />

chiara consapevolezza della nostra missione e un’autorevolezza civile.<br />

Dobbiamo, però, rispondere indicando una strada precisa, contribuendo<br />

efficacemente alla mobilitazione delle coscienze e raggiungendo<br />

effettivamente dei risultati. Non possiamo limitarci a testimoniare una<br />

generica indignazione o un’astratta volontà, dobbiamo ottenere risultati<br />

politici concreti.<br />

Tanti sono i temi su cui possiamo impegnarci, ma il nostro specifico,<br />

la nostra missione è la democrazia in Italia. A quali interlocutori<br />

rivolgerci? Siamo sicuramente un’Associazione fortemente radicata<br />

nella sinistra, ma non potremo vincere queste battaglie se non parleremo<br />

a tutto il popolo italiano. D’altra parte così fecero i Partigiani: non<br />

posero discriminanti (nemmeno quella fra repubblica e monarchia).<br />

Prima di tutto bisognava battere i nazifascisti. Così dobbiamo agire<br />

202

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