Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
diritto all’autodecisione, a restare uniti alla propria Vaterland, “la terra<br />
dei padri”. I democratici italiani, lottando contro ogni nazionalismo,<br />
sono riusciti a costruire un livello di democrazia più avanzato tale da<br />
garantire ai sudtirolesi, che rinunciavano a quel sogno, di potersi autogovernare<br />
assieme agli altri cittadini italiani, rimanendo culturalmente<br />
nella loro Heimat – quanto è dolce questa parola casa – e dividendo con<br />
noi un’altra Patria, questa Italia della Costituzione.<br />
Ecco quello che intendevo suggerendo a tutti i democratici italiani<br />
di avere rispetto per le parole. L’ANPI deve fare propria questa abitudine.<br />
Ho sentito ripetere al <strong>Congresso</strong> anche il termine “fascista”. Noi<br />
dobbiamo saper distinguere! Guai se confondiamo il termine “fascista”<br />
con qualche altra cosa che lo contiene. Significherebbe che, da antifascisti,<br />
ci faremmo immediatamente molti, troppi nemici. Questo metodo<br />
lo usano già altri, quando parlano di una repubblica anticomunista,<br />
inserendo nel termine tutti i democratici.<br />
Noi distinguiamo il significato dei termini. E siamo antifascisti<br />
soprattutto perché viviamo la responsabilità delle regole, scolpite nella<br />
Costituzione. In essa al primo posto stanno i valori, di tutti. I più grandi<br />
hanno nomi femminili: pace, libertà, solidarietà, uguaglianza. Solo i<br />
diritti, che dobbiamo conquistare, hanno nomi maschili. Quando andiamo<br />
nelle scuole suggeriamo ai ragazzi, anche ai più piccoli. “Guarda<br />
alla libertà, cresci nella pace e studia perché hai diritto al futuro”.<br />
Ilio Muraca<br />
ANPI Padova<br />
Cari amici, cari compagni, sto vivendo un momento di intensa commozione<br />
e vorrei stringere forte forte a me tutti i Partigiani combattenti<br />
che sono in sala. Quanti siete? Alzate la mano, per favore. Partigiani<br />
combattenti vi tengo tutti stretti al cuore. Grazie, grazie.<br />
In questo momento non è un generale che vi parla, ma un sottotenente<br />
dei Bersaglieri appena uscito dall’Accademia di Modena che si è<br />
trovato in Jugoslavia a scegliere: o con i tedeschi o con i Partigiani. Io<br />
ho fatto la mia scelta: 15 mesi con i Partigiani di Tito. Quel ricordo,<br />
quell’esperienza, ha cambiato completamente la mia vita.<br />
Ero all’estero, in Jugoslavia, e quanto avrei voluto stare in Italia a<br />
fare il partigiano. Sono restato lì. Per 15 mesi durissimi, perché i cari<br />
compagni jugoslavi pretendevano di far scontare a noi – in particolare<br />
da me, ufficiale in servizio permanente effettivo – tutte le pene che il<br />
195