Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
simo congresso ANPI. Tranquillo Mattia, tutti quelli che hanno meno<br />
di 100 anni mi hanno rassicurato: ci saremo tutti e saremo severissimi<br />
nell’analizzare i frutti della nuova stagione dell’ANPI.<br />
E severissimi nel giudicare quello che sarà cambiato nel nostro<br />
Paese, speriamo in meglio. Ecco le riforme necessarie: fra cinque anni<br />
vedremo se l’ANPI, con i giovani e i meno giovani, sarà riuscito a far<br />
esplodere la partecipazione nei partiti progressisti e a riconquistare un<br />
governo degno al Paese. Questo dovremo verificare. Quindi, tranquillo<br />
Mattia, torneremo.<br />
Bando alla retorica. Lunedì 21 marzo, Lionello Bertoldi e la guizzante<br />
staffetta Partigiana Lidia Menapace hanno inaugurato, alla scuola<br />
media “Ugo Foscolo” della nostra città, la mostra Oltre quel muro,<br />
la Resistenza dentro e fuori il campo di concentramento di Bolzano.<br />
L’esposizione è stata un’occasione per avvicinare giovani e giovanissimi<br />
e far conoscere la storia del Durchgangslager Gries, il campo dove<br />
sono passati 9.500 uomini, donne e bambini. La classe 3ª E – la migliore<br />
della scuola secondo Zaccaria, un moretto alto così – l’ha visitata e<br />
alla fine abbiamo raccomandato ai ragazzini di studiare ma anche di<br />
ripetere a preside e insegnanti una frase: “Noi ci impegniamo nello studio,<br />
ma pretendiamo un futuro”. Due giorni dopo sono tornato alla<br />
scuola e accanto alla mostra c’era un cartello con scritto “Noi pretendiamo<br />
il futuro”. Ecco cosa facciamo, ecco cosa deve fare l’ANPI.<br />
Sono nato in Trentino e ho un’idea trentina della preziosità delle<br />
parole, che dobbiamo adoperare bene. Appartengo a quella metà di<br />
nuovi cittadini italiani che sono stati conquistati col fucile, ciapai col<br />
sciop, come dicono a Rovereto. Abito a Bolzano, appena al di là di<br />
Salorno, ma tutti quelli che stanno lì, tutti fino all’ultimo, parlano tedesco,<br />
hanno una cultura tedesca, hanno inventato la scuola elementare<br />
obbligatoria cento anni prima della nostra Unità. A questi italiani, noi<br />
democratici, ci siamo accostati con prudenza e rispetto.<br />
Recentemente la stampa italiana, celebrando il 150°, si è scandalizzata<br />
perché il Presidente della giunta provinciale di Bolzano, Luis<br />
Durnwalder (strano nome italiano, vero?), avrebbe dichiarato: “Come<br />
sudtirolese non ho nulla da festeggiare”. I sudtirolesi sono cittadini italiani,<br />
ciapai col sciop come noi, ma di diversa nazionalità, con il diritto<br />
al rispetto della loro lingua e della loro cultura. Noi siamo democratici,<br />
e sono fiero di appartenere alla Repubblica della Costituzione.<br />
Abbiamo saputo costruire in Alto Adige una democrazia più avanzata,<br />
che era necessaria e che chiamiamo autonomia speciale. Speciale perché<br />
ha dovuto rispondere all’esigenza irrinunciabile per i sudtirolesi, il<br />
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