Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA Gaspare Grassa ANPI Milano TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA Dobbiamo essere orgogliosi del buon lavoro fatto in questi ultimi anni. La nostra fiducia sulle prospettive dell’ANPI consiste nella speranza che viva e si sviluppi la presenza di tanti giovani autenticamente democratici e antifascisti. Purtroppo le parole democrazia e rivoluzione, in contesti diversi, vengono talora fraintese. In passato queste parole hanno contribuito alla formazione di Paesi civili, come hanno provocato anche nuove servitù, tirannie e genocidi. Così molte speranze furono tradite. In Italia abbiamo avuto il fascismo e la dittatura di Mussolini, con le conseguenze ben note. Il regime fu sconfitto alla fine della Seconda guerra mondiale e vi ha contribuito con alto merito la Resistenza e la lotta Partigiana e, dopo l’8 settembre 1943, anche una rilevante parte dell’esercito scelse di difendere il proprio onore militare e la dignità della Patria piuttosto che collaborare con i nazifascisti. Se oggi parliamo ancora del passato regime è per rivolgerci ai giovani che, attraverso la memoria storica, sappiano affrontare il presente con consapevolezza e responsabilità per costruire un futuro migliore. Ogni generazione ha il dovere di prendere nelle proprie mani i valori per i quali lottarono e morirono i combattenti della Resistenza, di interpretarli e approfondirli alla luce del presente, delle proprie aspirazioni e degli interessi della comunità nazionale. L’ANPI fa la sua parte per aiutare la crescita di una moderna pedagogia civile, scegliendo la strategia della memoria e promuovendo la conoscenza della storia, specialmente quella del ’900, scevra da ogni revisionismo politico, strumentale ad inaccettabili omologazioni. Il dibattito congressuale ha fatto emergere la necessità di far maggiormente corrispondere la presenza e l’iniziativa dell’ANPI alla situazione politica, economica e sociale. Dobbiamo, pertanto, indicare proposte sul modo in cui tradurre questo impegno in autonomia, contando sulle proprie forze, escludendo ipotesi di supplenza rispetto alle funzioni che la nostra Costituzione assegna ai partiti. La natura di Ente Morale impegna la nostra Associazione nel precipuo compito di testimoniare e promuovere la memoria della Resistenza come fase storica fondante della democrazia italiana, ma anche di impedire ogni tentativo di riabilitazione dell’ideologia fascista (XII disposizione transitoria - 1° comma della Carta Costituzionale). In questo ruolo è compresa la 191
SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA vigilanza contro il rischio dell’involuzione del sistema democratico, derivante dalla tolleranza nei confronti dei gruppi estremisti di destra e dal tentativo di cambiare la Costituzione nei suoi princìpi cardine. L’ANPI ha svolto fin qui il suo compito con grande coerenza e, nel corso degli anni, ha visto crescere la sua credibilità e il suo prestigio nel confronto con le istituzioni, con le forze politiche, sindacali e culturali del Paese. L’Associazione ha realizzato importanti e significative azioni politiche affermando così la propria autonomia culturale, un valore che contribuisce a conservare un’identità basata su una concezione unitaria dell’antifascismo. L’autonomia e l’indipendenza politica dell’ANPI devono essere vissute dagli iscritti come base non solo per preservare l’unità antifascista, ma per esercitare un’autentica funzione di coscienza critica della politica e della società. Fare dell’ANPI la casa degli antifascisti e mantenerla tale, vuol dire che l’Associazione deve conservare il suo carattere plurale sotto il profilo politico e culturale, nel rispetto della norma statutaria, avendo memoria che la vittoria sul nazifascismo fu conseguita dalle forze unitarie antifasciste di sinistra e destra, con il mutamento dello Stato da monarchia a repubblica e con la Costituzione approvata a stragrande maggioranza. La stessa idealità che favorì il processo di costruzione dell’Europa unita. Le finalità dell’ANPI permettono di accomunare gli antifascisti di ieri e di oggi che, in un contesto caratterizzato da una grave temperie politica, partecipano alla vita civile e si impegnano per attuare pienamente la Costituzione. Un impegno e un’azione politica da non confondere con l’attività programmatica di alcun partito, ma tendente semmai a stimolarli e incalzarli perché siano rispettosi dei princìpi costituzionali. L’ANPI può essere davvero il luogo e il laboratorio dove si alimenta la democrazia dal basso, la partecipazione e il dialogo fra i cittadini. Contribuendo, senza improprie sollecitazioni esterne, a ricompattare una società disgregata che dimentica i valori civili e dissipa le risorse intellettuali e scientifiche del Paese. L’ANPI è in grado di promuovere la buona politica, fatta di scelte coraggiose che impegnano la cultura del dovere civico, della trasparenza e della responsabilità. La buona politica che si occupa dei più deboli, sostiene i diritti di chi lavora, la qualità della vita, la scuola pubblica, la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale dell’Italia. Nella Costituzione vi sono due valori alla base del nuovo patto sociale, il lavoro e l’uguaglianza. “La Repubblica democratica è fondata sul lavoro” collega l’idea della democrazia con il lavoro perché 192
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INTERVENTI DEI DELEGATI Gabriella M
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Grafica e impaginazione Duògrafi s
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