15.06.2013 Views

Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

SECONDA<br />

SEDUTA<br />

TERZA<br />

SEDUTA<br />

QUARTA<br />

SEDUTA<br />

QUINTA<br />

SEDUTA<br />

SESTA<br />

SEDUTA<br />

per equiparare Partigiani e repubblichini. Un tentativo che avevamo già<br />

sventato due anni fa. Abbiamo acquisito il parere di illustri giuristi:<br />

Giuliano Vassalli, uno per tutti, ha spiegato in maniera emblematica il<br />

motivo per cui i repubblichini non si possono ritenere legittimi combattenti<br />

o belligeranti.<br />

Abbiamo infine un progetto di legge che istituisce un “Ordine dei<br />

Cavalieri di Cefalonia”. Sulla base di una rivisitazione della condotta<br />

dei militari nello scontro con la Wermacht si cerca di accreditare il fatto<br />

che i militari italiani non avrebbero ottemperato all’ordine tedesco di<br />

cedere le armi. Quindi che su di loro ricadrebbe la responsabilità degli<br />

eccidi di circa 5-6.000 persone.<br />

In un momento così complesso e articolato, di fronte a un’azione di<br />

revisionismo non solo storica ma legislativa, noi dobbiamo mantenere<br />

uno Statuto – modificato giustamente nel 2006 per consentire l’ingresso<br />

degli antifascisti – che garantisca tuttavia ai Partigiani, forza motrice<br />

dell’ANPI, il riconoscimento sia storico, politico, morale, intellettuale<br />

sia sotto il profilo giuridico e legislativo. Non dimentichiamo mai<br />

questo aspetto decisivo in ogni valutazione sui profili di riforma statutaria.<br />

Certamente il nostro è uno Statuto che andrà emendato, con i<br />

tempi e i modi che consente la legge, ma oggi non è soltanto un problema<br />

di norme, è un problema politico. Per prima cosa dobbiamo<br />

difendere l’ANPI formata nel 1944, con i suoi contenuti culturali, ideali,<br />

sostanziali, e poi costituita come Ente morale nel ’45, immediatamente<br />

dopo la Resistenza. Lo Statuto, pur nella sua semplicità ed<br />

essenzialità, è uno strumento che ci consente di lavorare e portare avanti<br />

una battaglia politica su vari piani. Leggiamolo con attenzione perché<br />

ho sentito dire – e mi dispiace – che molti non lo conoscono approfonditamente.<br />

Abbiamo da un lato la necessità di un regolamento e una gestione<br />

statutaria che consenta di portare avanti un dibattito come questo, pieno<br />

di idee, spinte, sollecitazioni; dall’altro quella di difenderci, in maniera<br />

estremamente decisa, da un governo che vorrebbe vederci morti.<br />

Non attraverso l’eliminazione, i pestaggi, le botte ma democraticamente,<br />

attraverso l’approvazione di leggi che metterebbero a rischio la<br />

nostra stessa esistenza. Vi invito a ragionare su questo, riflettere e prendere<br />

le vostre decisioni.<br />

E insieme allo Statuto studiamo la Costituzione. Dopo il <strong>Congresso</strong><br />

nazionale, se possibile, organizziamo una serie di incontri e attività di<br />

formazione su entrambi. Solo attraverso la difesa di queste norme ci<br />

potremo difendere e portare avanti la nostra battaglia. Grazie.<br />

190

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!