Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
l’impegno, facendo in modo che le nostre parole non girino a vuoto<br />
come quelle di molta politica di oggi.<br />
Qualcuno ha detto: “Basta sfogliare l’album di famiglia”. Perché?<br />
Riguardando le foto scattate da “Baita” – il Partigiano con la Leika che<br />
ha documentato la Resistenza nei nostri luoghi – dove rivedo mio<br />
padre, il nonno giovane e coraggioso con tanti altri compagni, avverto<br />
in me sentimenti forti e positivi. Perché dovrei chiudere quell’album?<br />
Lì c’è lo spessore morale che il Paese ha perso. E io ho bisogno di<br />
guardare quelle immagini, ogni tanto.<br />
Certo non ci si può limitare alla liturgia, bisogna definire cosa significa<br />
essere antifascisti, cosa deve fare l’antifascista di oggi. E identificare<br />
le facce che assume il fascismo nel tempo.<br />
Il fascismo è stato quella “cosa” che Mussolini ha chiamato così,<br />
ma che già era stata classificato da Platone, nell’antica Grecia, come<br />
timocrazia, una forma di governo in cui la possibilità di raggiungere le<br />
alte cariche di governo e di gestire il potere è data dalla ricchezza personale.<br />
Coluccio Salutati, umanista toscano del ’400, sostiene che il<br />
governo tirannico consiste nel “mandare in rovina le leggi, nel comportarsi<br />
da superbo, nel pensare all’utile proprio, anziché al bene dei<br />
sudditi, (…) badare al massimo alla propria ricchezza”. Il fascismo di<br />
oggi è il “berlusconismo”. È il culto della personalità di Silvio<br />
Berlusconi, l’adulazione di un singolo leader vivente. Ma quest’uomo,<br />
questo sfacciato gaffeur, è il vero e unico creatore del berlusconismo?<br />
O non è forse il mascherone del fascismo di oggi?<br />
Coloro che ci governano e gli italiani che li hanno votati non amano<br />
la Resistenza. Lo sa bene chi vive in città e Province amministrate da<br />
un centrodestra che in molte realtà, non tutte per ora, chiude la porta in<br />
faccia alla causa antifascista. Da più di un decennio la politica del<br />
“nuovo” ha sfoderato tutte le sue armi per delegittimare la Resistenza,<br />
ad esempio decontestualizzando le foibe, come diceva il delegato friulano,<br />
oppure dicendo che l’Italia l’hanno liberata gli angloamericani e<br />
che i Partigiani si sparavano tra di loro. È un revisionismo in cattiva<br />
fede che rovista tra le pieghe della Resistenza per cercare il caso che si<br />
presti a essere letto come puro esercizio di violenza. Un revisionismo<br />
che vuole togliere l’autorità morale alla Resistenza per sdoganare la<br />
destra e il suo passato, per poter sfilare dietro le insegne della X Mas,<br />
per far tacere la coscienza critica di questa Assemblea e dell’ANPI. E<br />
allora potremo tuonare contro la violazione dei diritti dell’uomo, nessuno<br />
ci ascolterà. Ecco perché è importante fare cultura antirevisionista,<br />
rileggere le analisi dei resistenti che sono più che mai attuali.<br />
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