Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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15.06.2013 Views

SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA del Regno italiano in Albania. E, come è stato ricordato, hanno parlato il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, e il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Al termine, si è formato un corteo che ha reso omaggio al monumento a Vittorio Emanuele II sulle note della Marcia Reale, tra bandiere sabaude e i labari della RSI e della X Mas. Solo alcuni giorni prima la maggioranza di destra di una circoscrizione di Milano aveva votato la richiesta di porre una targa di riconoscimento all’attrice Luisa Ferida, fu fucilata insieme a Osvaldo Valenti. Perché torno su questa vicenda? Perché a Milano si voterà il 15 e 16 maggio prossimi e il cartello elettorale che sta componendo il Sindaco uscente vede già presenti (accordo di ieri sera): La Destra di Storace; la Fiamma Tricolore, il cui segretario nazionale va in giro a dire di non avere elementi sufficienti per stabilire se le camere a gas siano mai esistite; alcuni esponenti di organizzazioni neofasciste nelle liste del PdL, che compaiono già sui manifesti nelle strade. Tra questi ultimi ce n’è uno autocandidato – per il momento con l’assenso del PdL – a Presidente della circoscrizione del centro storico. È soprannominato il “Barone nero” e mercoledì scorso è andato coi reduci della RSI a rendere omaggio al Cimitero monumentale ai martiri della rivoluzione fascista, davanti al mausoleo voluto da Mussolini nel 1925. Queste cose ci dicono della natura delle destre italiane, non solo di Milano: non sono di tipo conservatore, nessun paragone è possibile con le destre di altri grandi Paesi europei. Angela Merkel, in Germania, non fa alleanze con il partito neonazista NPD; in Spagna, il Partito Popolare non si allea con la Falange, omologo di Forza Nuova; per la Francia possiamo dire tutto quello che vogliamo di Sarkozy, ma non fa accordi con il Fronte Nazionale di Le Pen. È in Italia che la destra non solo fa alleanze con formazioni neofasciste e neonaziste ma addirittura ne recluta spezzoni organizzativi e ne inserisce rappresentanti nelle proprie liste. Questo ci fa dire, secondo me, che il progetto di Futuro e Libertà – seguito con un certo interesse – è fallito, in quanto marginalizzata dalla destra di governo. Come è fallita la trasformazione del MSI in Alleanza Nazionale e, più in generale, il progetto di una destra di tipo legalitario. È in atto il disegno, da parte di chi ci governa e della destra nel suo insieme, di rovesciare i valori e i filoni culturali che hanno animato la Resistenza. Attraverso rivalutazioni e legittimazioni addirittura della storia della monarchia sabauda, dimenticando le leggi razziali e la possibilità legale concessa all’ascesa del fascismo. Nel convegno di cui vi 185

SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA dicevo la Moratti ha parlato di pacificazione nazionale e di patrioti da porre tutti sullo stesso piano. L’intervento non è stato improvvisato a braccio, era scritto e preparato: esiste un disegno. Siamo a un passaggio epocale nella storia del Paese. Si sta cercando di passare da una repubblica antifascista a una con tratti da regime. Abbiamo bisogno per questo di un’ANPI forte, in sintonia con le nuove generazioni, la società civile, il movimento antimafia. A Palermo, nell’anniversario delle morti di Falcone e Borsellino, si è ottenuto di non far parlare la seconda carica dello Stato alle celebrazioni perché la sua attività, pur legittima, di avvocato difensore di soggetti indagati per mafia era incompatibile con l’evento. Mi riallaccio all’intervento di Tajetti per dire che se vogliamo essere in sintonia con i giovani dobbiamo affrontare alcuni nodi. Serve un ruolo meno appiattito e più critico, un po’ meno silente rispetto a chi rappresenta le istituzioni. A Milano, in occasione di alcune celebrazioni della Resistenza, hanno parlato esponenti delle istituzioni eletti con i voti della mafia e della ’ndrangheta, come risultava da intercettazioni disposte dalla magistratura. C’è da capire come si entra in sintonia con chi vuole ricostituire dal basso una dignità per le istituzioni nate dalla Resistenza. Non possiamo deciderlo a colpi di ordini del giorno e mozioni ma attraverso una discussione critica. Abbiamo una società sempre più multiculturale e multietnica che produce insofferenza addirittura tra la nostra gente. L’antirazzismo è il terreno sul quale possiamo praticare l’antifascismo nel presente e in futuro. E difendere la memoria perché la nostra è una storia anche di leggi razziali, colonialismo e crimini di guerra. 186 Sandra Ranghino ANPI Vercelli Vorrei iniziare recando a tutti i presenti il saluto dei Partigiani della Provincia di Vercelli, della pianura come della Valsesia. Dei nostri Partigiani è presente Vanda, gli altri sono a casa e ci telefonano ogni sera, come padri che seguono da lontano i figli, per sapere come va il Congresso e come ce la caviamo io e Bruno Rastelli, delegato della Valsesia. L’autorità e l’autorevolezza morale di questa Assemblea, di cui sono onoratissima di far parte, loro l’hanno guadagnata sul campo. Noi ancora no, dobbiamo dimostrare di esserne degni con la coerenza e

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il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, e il ministro della Difesa, Ignazio<br />

La Russa. Al termine, si è formato un corteo che ha reso omaggio al<br />

monumento a Vittorio Emanuele II sulle note della Marcia Reale, tra<br />

bandiere sabaude e i labari della RSI e della X Mas. Solo alcuni giorni<br />

prima la maggioranza di destra di una circoscrizione di Milano aveva<br />

votato la richiesta di porre una targa di riconoscimento all’attrice Luisa<br />

Ferida, fu fucilata insieme a Osvaldo Valenti.<br />

Perché torno su questa vicenda? Perché a Milano si voterà il 15 e<br />

16 maggio prossimi e il cartello elettorale che sta componendo il<br />

Sindaco uscente vede già presenti (accordo di ieri sera): La Destra di<br />

Storace; la Fiamma Tricolore, il cui segretario nazionale va in giro a<br />

dire di non avere elementi sufficienti per stabilire se le camere a gas<br />

siano mai esistite; alcuni esponenti di organizzazioni neofasciste nelle<br />

liste del PdL, che compaiono già sui manifesti nelle strade.<br />

Tra questi ultimi ce n’è uno autocandidato – per il momento con<br />

l’assenso del PdL – a Presidente della circoscrizione del centro storico.<br />

È soprannominato il “Barone nero” e mercoledì scorso è andato coi<br />

reduci della RSI a rendere omaggio al Cimitero monumentale ai martiri<br />

della rivoluzione fascista, davanti al mausoleo voluto da Mussolini<br />

nel 1925.<br />

Queste cose ci dicono della natura delle destre italiane, non solo di<br />

Milano: non sono di tipo conservatore, nessun paragone è possibile con<br />

le destre di altri grandi Paesi europei. Angela Merkel, in Germania, non<br />

fa alleanze con il partito neonazista NPD; in Spagna, il Partito Popolare<br />

non si allea con la Falange, omologo di Forza Nuova; per la Francia<br />

possiamo dire tutto quello che vogliamo di Sarkozy, ma non fa accordi<br />

con il Fronte <strong>Nazionale</strong> di Le Pen. È in Italia che la destra non solo fa<br />

alleanze con formazioni neofasciste e neonaziste ma addirittura ne<br />

recluta spezzoni organizzativi e ne inserisce rappresentanti nelle proprie<br />

liste. Questo ci fa dire, secondo me, che il progetto di Futuro e<br />

Libertà – seguito con un certo interesse – è fallito, in quanto marginalizzata<br />

dalla destra di governo. Come è fallita la trasformazione del<br />

MSI in Alleanza <strong>Nazionale</strong> e, più in generale, il progetto di una destra<br />

di tipo legalitario.<br />

È in atto il disegno, da parte di chi ci governa e della destra nel suo<br />

insieme, di rovesciare i valori e i filoni culturali che hanno animato la<br />

Resistenza. Attraverso rivalutazioni e legittimazioni addirittura della<br />

storia della monarchia sabauda, dimenticando le leggi razziali e la possibilità<br />

legale concessa all’ascesa del fascismo. Nel convegno di cui vi<br />

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