Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
sono d’accordo nell’assicurare l’acqua a tutti e nel condurre una battaglia<br />
anticapitalista su questo tema, anzi sono molto più duri.<br />
Dove comincia l’antifascismo? Abbiamo un’idea di cos’è il fascismo<br />
oggi? Perché i fascisti vecchi, ce n’è ancora qualcuno in giro, sono<br />
anche al governo. E qualcuno dà vita a nuove formazioni politiche trasformiste<br />
con le quali partiti della sinistra sono disponibilissimi ad<br />
allearsi per governare. Sto semplicemente fotografando la situazione.<br />
Come si declina oggi il fascismo? Non solo in Italia, ma in tutta<br />
Europa? “Siamo anti-fascisti”, nell’anti c’è qualcosa di conflittuale che<br />
non ho sentito a sufficienza. Sono lieto di sentire questi antifascisti così<br />
pieni di buoni sentimenti. Ma lasciate dire a un vecchio malvissuto<br />
come me che li vorrei un po’ più cattivi. Perché guardate che non sarà<br />
facile: l’egemonia culturale, almeno tendenzialmente, oggi ce l’hanno<br />
loro e non scherzano. E impostano analisi culturali che non hanno nulla<br />
a che vedere col fascismo che ricordiamo e abbiamo studiato e codificato<br />
nei libri, come era nel ventennio: oggi è un’altra roba, con posizioni<br />
antiglobalizzazione molto dure. Noi che diciamo, con chi stiamo?<br />
Quali sono le forze sociali a cui facciamo riferimento e in nome delle<br />
quali ci dichiariamo antifascisti?<br />
Primo punto. Compito dell’ANPI è studiare qual è il nemico contro<br />
il quale combattere. Studiare attentamente, seriamente e – vi dirò di più<br />
– rispettosamente le culture e i fenomeni fascisti e neofascisti, mettendosi<br />
anche in relazione con le altre organizzazioni antifasciste europee.<br />
Contro queste realtà dovremo combattere. E dobbiamo sapere con quali<br />
strumenti delle idee e, ce lo dirà la storia, con quali forme di lotta. Noi<br />
siamo tutti per la pace ma spesso, come i Partigiani ci hanno insegnato,<br />
per difenderla e affermarla bisogna pure sparare.<br />
Secondo punto: “Siamo giovani Partigiani”. Ci emozioniamo tutti<br />
quando vengono qui i Partigiani che hanno fatto la scelta della lotta con<br />
le armi. Ma guardate che oggi, anche dentro la sinistra – ahimè! – o nell’acqua<br />
di sinistra in cui bisogna pur nuotare – perché non la scegliamo<br />
noi quell’acqua – la teoria del Partigiano più ricorrente è quella del<br />
nazista Carl Schmitt. Una teoria che mette in discussione tutti gli statuti<br />
bellici, militari, e fa della figura del Partigiano quella che distrugge<br />
i rapporti tradizionali sostanzialmente precedenti al 1789. Lo dico<br />
sempre: “Dimmi cosa pensi del 1789 e ti dirò chi sei”, perché quello è<br />
il discrimine. Su questo terreno le ideologie neofasciste affermano cose<br />
durissime. Siamo attrezzati per rispondere? Nella parola “partigiano” è<br />
compresa la “parte”, vuol dire parteggiare. Il Partigiano parteggia,<br />
combatte duramente e ritiene che la sua parte sia quella che ha ragione<br />
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