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Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

164<br />

SECONDA<br />

SEDUTA<br />

TERZA<br />

SEDUTA<br />

QUARTA<br />

SEDUTA<br />

QUINTA<br />

SEDUTA<br />

SESTA<br />

SEDUTA<br />

Ricordo le lacrime, ormai lontane, delle madri dei Partigiani uccisi,<br />

lacrime che non si sono mai asciugate. Una di quelle donne era mia<br />

nonna che ogni anno – anziana e annichilita nel suo immenso dolore –<br />

raggiungeva quel cippo lontano sull’Appennino Marchigiano dove il<br />

figlio ventenne – commissario politico col compito di organizzare le<br />

prime forme di Resistenza – era caduto, fucilato da un plotone di nazifascisti.<br />

Quelle madri e quei padri che tanto hanno sofferto oggi non ci<br />

sono più, anche a loro va il nostro ricordo, la nostra riconoscenza.<br />

Nel 150° dell’Unità nazionale noi, in questa città simbolo, ribadiamo<br />

la scelta di non dimenticare e di proseguire sempre sulla strada di<br />

quei valori che furono dei nostri caduti e dei nostri combattenti.<br />

Viva l’Italia, viva la Resistenza e viva la pace.<br />

Rebecca Ghio<br />

Federazione degli Studenti<br />

Buongiorno a tutti. Vi ringrazio e sono onorata di essere con voi.<br />

Sono felice perché molte parole che avrei voluto dire sono già state<br />

dette. E sono emozionata perché intervenire al <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

dell’ANPI è, in qualche modo, anche qualcosa di inaspettato.<br />

Sono iscritta all’ANPI da quando avevo sedici anni e sono qui a<br />

nome della Federazione degli Studenti, della quale vi porto il saluto.<br />

Noi crediamo che quello della memoria e dell’antifascismo sia un<br />

impegno reciproco tra generazioni, per questo è iniziato con voi un percorso.<br />

Abbiamo dato l’avvio quest’estate – dopo un incontro bellissimo<br />

con Didala, Chiara e il prof. Tussi – a un progetto comune scegliendo<br />

la frase “Partigiani della conoscenza, costruttori di libertà”. Non per<br />

sostituirci a chi Partigiano lo è stato, ma per far comprendere che oggi<br />

ciò che rende liberi è il sapere e la possibilità che tutti possano accedervi.<br />

Significa garantire la possibilità ad ognuno di essere davvero<br />

libero.<br />

Il percorso è cominciato dalla presenza sul territorio, anche nei piccoli<br />

nuclei, nelle piccole città dove non esistono Sezioni, per far partecipare<br />

i ragazzi alla vita dell’ANPI. Per poi procedere alla raccolta di<br />

testimonianze da parte degli studenti, che speriamo diventino presto un<br />

lavoro più ampio e organico. Colgo l’occasione per aiutarci a realizzare<br />

un video da utilizzare come strumento all’interno delle scuole: un<br />

racconto della Resistenza nei diversi luoghi d’Italia che altrimenti i<br />

ragazzi non avrebbero occasione di conoscere.

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