Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

15.06.2013 Views

SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA Lo stesso Sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino, in un messaggio inviato all’Assemblea e non ancora letto, parla di “moto spontaneo”, “insurrezione spontanea”. Io che vi ho preso parte, vorrei precisare che – sì – si trattò di una rivolta spontanea; ma le 4 Giornate, iniziate il 28 settembre 1943, furono precedute, stimolate e supportate da una serie di azioni da parte dei gruppi antifascisti organizzati, attivi e anche perseguitati. Oggi si rende necessaria l’unità delle forze antifasciste poiché c’è una situazione grave che possiamo paragonare a quella del ’43. Altre due suggestioni mi hanno spinto a cambiare programma. La bellissima lectio magistralis del Prof. Zagrebelsky, con i cenni alla situazione giovanile, e soprattutto l’intervento del compagno Diego Novelli, che ha citato Stéphane Hessel, straordinario personaggio della Resistenza francese. Il compagno Hessel, Partigiano combattente ancora sulla breccia a 93 anni, ha scritto il libro Indignatevi!, rivolto particolarmente ai giovani. Propongo al nuovo organismo dirigente che uscirà dal Congresso di adottarlo come testo, munirlo di un’introduzione e distribuirlo in maniera capillare in tutte le scuole e università. Ecco un breve passaggio di questo libro: “Dico ai giovani guardatevi attorno e troverete gli argomenti che giustificano la vostra indignazione. Troverete situazioni concrete che vi indurranno a intraprendere un’azione civile risolutiva. Cercate e troverete”. E in chiusura: “A quelli e a quelle che faranno il XXI secolo diciamo con affetto creare e resistere, resistere e creare. Indignatevi!”. E io lo ripeto a tutti: indignatevi! Paolo Papotti ANPI Parma Care compagne e cari compagni, nel 2003 ho partecipato alla Conferenza che l’ANPI organizzò a Reggio Emilia per incontrare le nuove generazioni. Nel 2006, ho vissuto da “loggionista” – permettetemi il termine, essendo di Parma – il Congresso Nazionale di Chianciano che ha sancito le modifiche statutarie. Sempre a Chianciano Terme, nel 2009, ho preso parte alla Conferenza che ha dato un impulso organizzativo alla “nuova stagione dell’ANPI”. Tutti strumenti che per me hanno costituito un patrimonio personale di crescita e di lavoro all’interno della nostra Associazione. Poi, nel 2008, al Museo Cervi, ho vissuto la prima Festa nazionale dell’ANPI con la sua grande varietà di contenuti e una notevolissima 159

SEDUTA DI APERTURA 160 SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA spinta partecipativa. Nel 2010 è stata la volta della seconda Festa, caratterizzata dalle tante discussioni nei laboratori di studio e dagli appuntamenti culturali in programma. E poi, ancora, l’adesione dell’ANPI alla Tavola della Pace; l’iniziativa nazionale di Mirano contro il razzismo; la stupenda e commovente esperienza di Portella della Ginestra; e, nel tempo, la partecipazione a mille iniziative democratiche sulla scuola pubblica, la libertà di stampa, la dignità. Scelte politiche e azioni precise che hanno contribuito a caratterizzare con puntualità la presenza dell’ANPI sui temi dell’oggi. Tutti questi esempi per dire cosa? Ho 40 anni e farei parte della famosa “nuova generazione”. Ecco, io dico basta: sono un’antifascista iscritto all’ANPI. Se devo prendere esempio dai Partigiani – che, peraltro, hanno conquistato la libertà ben più giovani di me – la responsabilità che sento oggi è mettere a disposizione il mio tempo per lavorare su progetti ben precisi. Questa è il senso che devono assumere, secondo me, le espressioni “giovane generazione” e “nuova stagione”. Come si direbbe dalle mie parti: “Farsi su le maniche”. Mi sembra necessario cominciare a parlare di progetti. Il documento nazionale porta il titolo Le battaglie nazionali. Va bene, mi piace che ci siano battaglie nazionali. Penso però che queste battaglie non debbano rimanere sulla carta ma diventare un progetto sul quale impegnare le giovani generazioni, in contatto con i Partigiani e la loro esperienza. C’è ancora bisogno di questo scambio tra generazioni però è necessario ragionare con i giovani in termini di progetti a livello locale, provinciale e anche nazionale, perché le iniziative di cui parlavo prima hanno visto il contributo volontario di persone provenienti da tutta l’Italia. Giovani che, oltre a mettere in campo le proposte, hanno lavorato per attuarle. Mi sembra importante far divenire tutto ciò un progetto pedagogico, dove per pedagogia si intende accompagnare la crescita di una società. Penso sia necessario che l’ANPI si proponga come soggetto capace di ricostruire il senso della partecipazione nel contesto sociale. Non voglio fare analisi, ma a me pare che tutto quello che abbiamo detto sul governo delle destre si può riassumere nella volontà politica chiara di “de-istituzionalizzare” le istituzioni, vale a dire affermare che l’esperienza resistenziale e tutti i processi democratici che hanno portato alla Carta Costituzionale, oggi, non servono più. Il nostro progetto, invece, deve riportare l’antifascismo, la

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Lo stesso Sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino, in un messaggio<br />

inviato all’Assemblea e non ancora letto, parla di “moto spontaneo”,<br />

“insurrezione spontanea”. Io che vi ho preso parte, vorrei precisare<br />

che – sì – si trattò di una rivolta spontanea; ma le 4 Giornate, iniziate<br />

il 28 settembre 1943, furono precedute, stimolate e supportate da<br />

una serie di azioni da parte dei gruppi antifascisti organizzati, attivi e<br />

anche perseguitati.<br />

Oggi si rende necessaria l’unità delle forze antifasciste poiché c’è<br />

una situazione grave che possiamo paragonare a quella del ’43.<br />

Altre due suggestioni mi hanno spinto a cambiare programma. La<br />

bellissima lectio magistralis del Prof. Zagrebelsky, con i cenni alla<br />

situazione giovanile, e soprattutto l’intervento del compagno Diego<br />

Novelli, che ha citato Stéphane Hessel, straordinario personaggio della<br />

Resistenza francese. Il compagno Hessel, Partigiano combattente ancora<br />

sulla breccia a 93 anni, ha scritto il libro Indignatevi!, rivolto particolarmente<br />

ai giovani. Propongo al nuovo organismo dirigente che<br />

uscirà dal <strong>Congresso</strong> di adottarlo come testo, munirlo di un’introduzione<br />

e distribuirlo in maniera capillare in tutte le scuole e università.<br />

Ecco un breve passaggio di questo libro: “Dico ai giovani guardatevi<br />

attorno e troverete gli argomenti che giustificano la vostra indignazione.<br />

Troverete situazioni concrete che vi indurranno a intraprendere<br />

un’azione civile risolutiva. Cercate e troverete”. E in chiusura: “A<br />

quelli e a quelle che faranno il XXI secolo diciamo con affetto creare e<br />

resistere, resistere e creare. Indignatevi!”.<br />

E io lo ripeto a tutti: indignatevi!<br />

Paolo Papotti<br />

ANPI Parma<br />

Care compagne e cari compagni,<br />

nel 2003 ho partecipato alla Conferenza che l’ANPI organizzò a<br />

Reggio Emilia per incontrare le nuove generazioni. Nel 2006, ho vissuto<br />

da “loggionista” – permettetemi il termine, essendo di Parma – il<br />

<strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> di Chianciano che ha sancito le modifiche statutarie.<br />

Sempre a Chianciano Terme, nel 2009, ho preso parte alla<br />

Conferenza che ha dato un impulso organizzativo alla “nuova stagione<br />

dell’ANPI”. Tutti strumenti che per me hanno costituito un patrimonio<br />

personale di crescita e di lavoro all’interno della nostra Associazione.<br />

Poi, nel 2008, al Museo Cervi, ho vissuto la prima Festa nazionale<br />

dell’ANPI con la sua grande varietà di contenuti e una notevolissima<br />

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