Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
156<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
per le scuole anche per introdurre la storia della Resistenza nelle caserme.<br />
Quando venne distrutta la base di Nassiriya, sui resti dei muri era<br />
visibile una bandiera di Salò. Terzo: proporrei un indirizzo di saluto al<br />
Presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, Partigiano<br />
e validamente in prima linea nel contrastare il revisionismo storico.<br />
Sono un Partigiano ed esule istriano, e per voi questo può sembrare<br />
un accostamento del tutto inusuale. In effetti, i miei conterranei esuli<br />
fascisti hanno avuto più visibilità, forse sono stati più bravi a mettersi<br />
in vista. Su noi partigiani italiani – diciamo “partigiani di quelle zone”,<br />
e poi esuli – ha pesato non solo il dolore per l’abbandono delle nostre<br />
terre ma anche il pesante trauma della sconfitta degli ideali di internazionalismo,<br />
di vera fratellanza tra i popoli, di decisione autonoma sulla<br />
nostra appartenenza statale.<br />
La nostra storia – quella dell’Istria – è poco nota perché è stata<br />
sovrastata e oscurata da quella di Trieste che naturalmente è ben più<br />
importante. È giusto ricordare, come è già stato fatto, l’incendio nel<br />
1920 del Narodni Dom, casa della cultura slovena a Trieste e sede<br />
anche dell’Hotel Baikan. Ma sento il dovere di rammentare che da noi,<br />
in Istria, prima del feroce genocidio culturale contro gli slavi ci fu l’accanimento<br />
dello squadrismo contro tutte le sedi democratiche italiane.<br />
Al mio paese, Pirano d’Istria, dal 1921 al 1923, fu dato alle fiamme il<br />
circolo di studi sociali, con i libri buttati in piazza e bruciati dagli squadristi;<br />
venne distrutta la sede della Camera del Lavoro e devastata la<br />
sede del Partito Socialista; il 1° maggio del 1922 – prima, quindi, dell’avvento<br />
del fascismo al potere – fu distrutta la sede del Partito<br />
Repubblicano; nel 1923 quella del Partito Popolare. Fu un accanimento<br />
contro tutti i democratici, non solamente di sinistra, e la premessa<br />
per avere mano libera nelle persecuzioni contro gli slavi. Malgrado<br />
questa spirale di violenza fascista in atto, alle elezioni politiche del<br />
1921 il mio paese diede il 48% dei voti al Partito Socialista. Il fascismo<br />
in quelle terre si mostrò con il volto antidemocratico prima ancora che<br />
con il volto dell’accanimento nazionalista contro sloveni e croati che<br />
avevano coabitato con noi in armonia e senza violenze fino alla Prima<br />
guerra mondiale.<br />
Le organizzazioni clandestine comuniste rimangono integre in<br />
quella zona pure se colpite dalla repressione. I primi tre condannati dal<br />
Tribunale speciale nella nostra regione erano proprio del mio paese e li<br />
conoscevo: uno di loro morì poi nella Risiera di San Sabba.<br />
L’antifascismo rimase efficiente e organizzato. Dopo l’8 settembre ci<br />
fu per noi il trauma non tanto delle foibe – si venne a sapere più tardi