Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA Antifascismo significa non consentire che nessuna donna e nessun uomo si veda privato dei diritti di rappresentanza sul posto di lavoro, né del diritto di sciopero che il fascismo osò cancellare. Se vogliamo costruire un vero antifascismo, l’Associazione deve diventare un forte gruppo di pressione. Per fare questo occorre che nelle Sezioni e nei comitati Provinciali l’ANPI si radichi maggiormente nel territorio e divenga, come la Resistenza, un grande movimento che parte dal basso, espressione della volontà dei cittadini. Umberto Lorenzoni ANPI Treviso Nel pieno della crisi economica e sociale che il Paese sta attraversando, oggi, per la prima volta dalla sua nascita, l’Unità nazionale è minacciata di disgregazione dall’interno: i ministri della Lega Nord che fanno parte del governo della Repubblica si sono dissociati dalle celebrazioni per il 150°; i consiglieri leghisti, all’intonazione dell’Inno di Mameli, hanno abbandonato le sedute dei Consigli regionali della Lombardia e dell’Emilia-Romagna; in un Comune veneto è stato dato alle fiamme un fantoccio con le sembianze di Garibaldi, che portava al petto un cartello sul quale un cretino padano aveva scritto: “Eroe degli immondi”; un po’ ovunque le camicie verdi reagiscono a Fratelli d’Italia o allo sventolio del tricolore in modo scomposto, ribadendo in questo modo il loro rifiuto ad essere considerati italiani. Interessante sarebbe capire come riescano a conciliare questa loro legittima aspirazione a una diversa nazionalità col fatto che ben volentieri accettano i privilegi loro riservati da questa “aborrita” Repubblica Italiana. Ma la minaccia più pericolosa per l’Unità della nazione non arriva dall’atteggiamento stupido della Lega Nord che, in linea con quanto afferma nel primo articolo del suo Statuto, persegue e sogna la secessione. Il cuore del conflitto sta nello scontro, in atto da diciassette anni, fra italiani che non credono nei valori della Costituzione, non li praticano e vorrebbero cancellarli e italiani che si riconoscono nel patto fondante della Repubblica e vorrebbero vederlo pienamente realizzato. Purtroppo oggi i nemici della Costituzione sono al governo del Paese e Berlusconi, sostenuto da Bossi, si ritiene legittimato ad attaccare e distruggere le basi stesse del nostro patto democratico, senza risparmiare nessuno dei suoi valori fondanti: dalla separazione e dall’equilibrio dei poteri, posto dai Padri costituenti alla base dell’archi- 143
SEDUTA DI APERTURA 144 SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA tettura della nostra Costituzione, alla laicità dello Stato; dal ruolo di garante costituzionale del Presidente della Repubblica, al potere del controllo di legalità della Magistratura, autonoma e indipendente dal potere esecutivo. Incrinare questo equilibrio equivale a disarticolare il nostro sistema democratico e aprire la strada ad avventure pericolose. Comunque dobbiamo mantenere alta la guardia, perché se anche domani dovesse scomparire Berlusconi, lo scontro con i nemici della Costituzione, nella sostanza, non cambierebbe di una virgola. Paradossalmente potrebbe allargarsi lo spazio di azione per la Lega Nord, cioè per la forza politica che identifica l’attacco alla Costituzione antifascista con la rottura dell’Unità della nazione. Questa è la vera posta in gioco che è stata chiaramente recepita dalle massicce manifestazioni popolari che si sono susseguite, nelle ultime settimane, in numerose piazze d’Italia. Qualcosa, finalmente, sembra si stia muovendo. I sondaggi elettorali non sono più tanto favorevoli a Berlusconi ed è questa la ragione per la quale l’omino di Arcore non minaccia più il ricorso a elezioni anticipate e tenta di salvare la legislatura comperando e accogliendo nella sua scuderia qualche “campione” di coerenza. Ma gli stessi sondaggi mettono in evidenza un dato negativo: oltre il 10% di elettori afferma di volersi astenere dal voto nelle prossime elezioni e un ulteriore 30% dichiara addirittura di non volersi recare alle urne. Il fatto che il 40% degli elettori rifiuti di esercitare il diritto di voto, rappresenta un segnale preoccupante per la tenuta del nostro sistema democratico. Come si è giunti a questo evidente distacco dei cittadini dalla politica? Come cercare di annullarlo? Il giorno in cui i partiti dell’opposizione sapranno porsi questo interrogativo seriamente, sarà un gran bel giorno per la nostra democrazia. Al più presto deve essere ripristinato un costante rapporto istituzioni-cittadini, perché una democrazia rappresentativa vive soltanto se innervata da una forte partecipazione popolare. Per impedire lo scivolamento del Paese verso forme di involuzione autoritaria, le forze di opposizione devono rilanciare con forza i valori dell’antifascismo. Rispetto alle aspirazioni umane, come quelle espresse dal socialismo, dal liberalismo e dal popolarismo cristiano, l’antifascismo è legato a una stagione particolare ed è stato la forma che quelle ideali aspirazioni umane hanno assunto durante il periodo della dittatura fascista. I valori dell’antifascismo devono rimanere non solo elemento di memoria collettiva e punto costante di riferimento, come
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