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Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

SECONDA<br />

SEDUTA<br />

Paolo Padovan<br />

ANPI Gorizia<br />

TERZA<br />

SEDUTA<br />

QUARTA<br />

SEDUTA<br />

QUINTA<br />

SEDUTA<br />

SESTA<br />

SEDUTA<br />

Cari compagni e cari amici,<br />

il mio intervento riguarderà le iniziative di carattere internazionale di<br />

cui la nostra organizzazione intende farsi promotrice nell’ambito delle<br />

nuove prospettive dell’Unione Europea.<br />

Più volte nei documenti dell’ANPI, sia a livello nazionale che locale,<br />

è emersa la necessità di costruire un’attiva collaborazione con analoghe<br />

associazioni combattentistiche degli altri Paesi europei. Non solo<br />

per conservare la memoria dei tragici eventi della lotta contro il nazifascismo,<br />

ma soprattutto per mantenere saldi i valori di libertà e democrazia<br />

e salvaguardare i diritti civili e la giustizia sociale in un’Europa<br />

sempre più pervasa dall’intolleranza, dalla xenofobia e da pericolose<br />

tentazioni revisionistiche.<br />

L’ANPI di Gorizia ritiene che il Friuli-Venezia Giulia e il territorio<br />

della propria Provincia, potrebbe essere una sede particolarmente adatta<br />

a ospitare iniziative a carattere internazionale per tutta una serie di<br />

motivazioni legate alla complessità della sua storia.<br />

La nostra zona è segnata dalla presenza di un confine che è stato<br />

definito “mobile” e ha visto il succedersi di diverse entità statuali:<br />

dall’Impero austro-ungarico, all’Italia, alla Germania nazista, cui fu<br />

annesso come Zona d’operazioni Litorale Adriatico. Non va poi<br />

dimenticato che Gorizia e il suo territorio, contesi dalla Jugoslavia, tornarono<br />

a far parte dell’Italia solo nel 1947 con il Trattato di Parigi<br />

(mentre Trieste entrò nel ’54). La sua popolazione, quindi, non ha partecipato<br />

al referendum costituzionale per scegliere la monarchia o la<br />

repubblica.<br />

Quello di Gorizia è un territorio caratterizzato dalla presenza di<br />

un’importante minoranza come quella slovena: un valore aggiunto da<br />

tutelare applicando fino in fondo la legge (le tessere ANPI da noi sono<br />

bilingui). Grande rilevanza ha il fatto che qui la guerra di Liberazione<br />

è stata contraddistinta dalla stretta collaborazione fra i Partigiani italiani<br />

e quelli jugoslavi, con un’impronta internazionalista più marcata che<br />

in altre parti del Paese. E dal dopoguerra ad oggi l’ANPI della nostra<br />

Provincia ha mantenuto una proficua collaborazione con le organizzazioni<br />

dei Partigiani della ex Jugoslavia, in particolare slovene e croate.<br />

Con le prime abbiamo sottoscritto, solo alcuni anni fa, un importante<br />

documento di collaborazione.<br />

Se in questo momento il revisionismo storico è imperante ovunque,<br />

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