Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

15.06.2013 Views

SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA ti la deriva razzista e xenofoba dimostrata dalla Lega Nord nelle sue idee e nelle sue iniziative”. Sappiamo che il mondo delle camicie verdi è un insieme abbastanza complesso e spesso contraddittorio. Noi che siamo costretti per ragioni istituzionali a mantenere rapporti con gli amministratori leghisti lo constatiamo ogni giorno. Il panorama è vasto: si va da quelli convintamene antifascisti e democratici che ci appoggiano persino nelle nostre battaglie a difesa della Costituzione, ad altri chiaramente razzisti, fascisti, anzi nazisti. Come afferma il documento politico di questo Congresso, cerchiamo di distinguere l’istituzione da colui che temporaneamente la rappresenta, ma non sempre ci riusciamo. È più facile distinguere il Sindaco Tosi dal Tosi leghista, più difficile fare distinzioni con i tipi alla Borghezio, e ce ne sono molti, troppi. In ogni caso, al di là delle persone, non devono esistere mezze misure nei confronti della Lega Nord come partito o movimento: la sua politica è razzista e xenofoba e va indefessamente denunciata e combattuta in tutte le sedi, senza cedimenti. Non solo, va anche affermato con chiarezza che la Lega, nata sull’onda di Tangentopoli, contro l’illegalità, contro “Roma ladrona”, è diventata anch’essa, in larga parte, ladrona. Arzignano, una cittadina a una ventina di chilometri da Vicenza che ha fondato il proprio sviluppo sulla concia delle pelli, ne è una prova. È governata dalla Lega che copre e difende la diffusa rete di corruzione costruita per evadere le tasse. L’assioma è che siccome lo Stato è ladrone, rubare ai ladri non è peccato. Il federalismo stesso, al di là di disquisizioni più o meno dotte, è ben visto dai più soprattutto come strumento per pagare meno tasse. Padroni in casa propria, ma poi le multe per le quote latte vanno pagate dallo Stato. Questa è la Lega. Un ultimo punto rilevato dall’Assemblea Congressuale vicentina: l’Italia non ha ancora aderito alla messa al bando della tortura proposto nel 1950 dalla Convenzione Europea dei diritti dell’uomo, nel 1966 dal patto dell’ONU sui diritti civili e politici e nel 1984 dalla Convenzione dell’ONU contro la tortura. L’appello al Congresso Nazionale è di coinvolgere tutte le forze politiche presenti nel Paese e in Parlamento per una rapida approvazione delle norme che tutelano i cittadini da “ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà”. Un cenno merita la nostra posizione sugli organismi regionali dell’ANPI. Con un apposito Congresso regionale, in Veneto sono stati 133

SEDUTA DI APERTURA 134 SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA eletti organi dirigenti i quali – per merito soprattutto del Presidente On. Franco Busetto – hanno operato anche come vero e proprio organismo politico in grado di orientare l’azione dell’ANPI nel territorio della Regione. Alla luce della nostra esperienza, la proposta formulata in proposito dal documento nazionale ci sembra inadeguata. Riteniamo che, in vista di un sempre maggior decentramento delle funzioni e di un probabile affermarsi del sistema di governo federale, le ANPI regionali debbano assumere uno specifico ruolo, non solo di coordinamento e guida per le Province, ma anche per costituire un autorevole interlocutore con gli organi di governo della Regione. Ringrazio tutti per l’attenzione, porgendo al Congresso il saluto dei 1.400 iscritti vicentini. Martina Misano ANPI Valenza Po (AL) Compagne delegate, compagni delegati, ho 23 anni, sono studentessa in Lettere, democratica e antifascista. Sono cresciuta ascoltando le storie dei Partigiani che per me non erano eroi irraggiungibili, ma zie e cugini che avevano vissuto tante avventure. Mi hanno sempre raccontato con sincerità quegli avvenimenti. Erano favole con una morale. Così ho imparato a credere nei valori dell’uguaglianza, della solidarietà e della libertà. Da quando ho cominciato a vivere nel mondo degli adulti, però, mi sono accorta che la realtà non è quella limpidamente democratica, fondata sui valori della Costituzione, descritta in quelle storie. Forse dipende dal fatto che sono trascorsi molti anni dalla loro lotta e dalla Liberazione. E ho la sensazione che oggi sia necessario richiamarsi a quei valori per poter ricostruire nel Paese un tessuto di libertà, diritti e dignità. Credo nella politica ma non nei partiti di oggi: hanno deluso me e la mia generazione. Per esprimere la nostra voglia di partecipare, in tanti crediamo nella forza e nell’autonomia dell’ANPI, in grado di esercitare una funzione di coscienza critica della democrazia e della società. Condivido le tesi congressuali espresse dal documento dell’ANPI nazionale, dal Presidente Raimondo Ricci e dal nostro Presidente provinciale, Cinefra, in occasione del Congresso di Alessandria del mese scorso. Si tratta ora di realizzare concretamente, nei fatti, tali posizioni.

SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

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eletti organi dirigenti i quali – per merito soprattutto del Presidente<br />

On. Franco Busetto – hanno operato anche come vero e proprio organismo<br />

politico in grado di orientare l’azione dell’ANPI nel territorio<br />

della Regione. Alla luce della nostra esperienza, la proposta formulata<br />

in proposito dal documento nazionale ci sembra inadeguata.<br />

Riteniamo che, in vista di un sempre maggior decentramento delle<br />

funzioni e di un probabile affermarsi del sistema di governo federale,<br />

le ANPI regionali debbano assumere uno specifico ruolo, non solo di<br />

coordinamento e guida per le Province, ma anche per costituire un<br />

autorevole interlocutore con gli organi di governo della Regione.<br />

Ringrazio tutti per l’attenzione, porgendo al <strong>Congresso</strong> il saluto dei<br />

1.400 iscritti vicentini.<br />

Martina Misano<br />

ANPI Valenza Po (AL)<br />

Compagne delegate, compagni delegati,<br />

ho 23 anni, sono studentessa in Lettere, democratica e antifascista.<br />

Sono cresciuta ascoltando le storie dei Partigiani che per me non erano<br />

eroi irraggiungibili, ma zie e cugini che avevano vissuto tante avventure.<br />

Mi hanno sempre raccontato con sincerità quegli avvenimenti.<br />

Erano favole con una morale. Così ho imparato a credere nei valori<br />

dell’uguaglianza, della solidarietà e della libertà.<br />

Da quando ho cominciato a vivere nel mondo degli adulti, però, mi<br />

sono accorta che la realtà non è quella limpidamente democratica, fondata<br />

sui valori della Costituzione, descritta in quelle storie. Forse<br />

dipende dal fatto che sono trascorsi molti anni dalla loro lotta e dalla<br />

Liberazione. E ho la sensazione che oggi sia necessario richiamarsi a<br />

quei valori per poter ricostruire nel Paese un tessuto di libertà, diritti e<br />

dignità.<br />

Credo nella politica ma non nei partiti di oggi: hanno deluso me e<br />

la mia generazione. Per esprimere la nostra voglia di partecipare, in<br />

tanti crediamo nella forza e nell’autonomia dell’ANPI, in grado di<br />

esercitare una funzione di coscienza critica della democrazia e della<br />

società. Condivido le tesi congressuali espresse dal documento<br />

dell’ANPI nazionale, dal Presidente Raimondo Ricci e dal nostro<br />

Presidente provinciale, Cinefra, in occasione del <strong>Congresso</strong> di<br />

Alessandria del mese scorso. Si tratta ora di realizzare concretamente,<br />

nei fatti, tali posizioni.

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