Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

SEDUTA DI
APERTURA
SECONDA
SEDUTA
TERZA
SEDUTA
QUARTA
SEDUTA
QUINTA
SEDUTA
SESTA
SEDUTA
denuncia la sua amicizia stretta con i peggiori arnesi del fascismo,
accanto a gente di Forza Nuova e Casa Pound. Ed è ministro della
Difesa! Occorre l’intelligenza e la capacità di comprendere la pericolosità
di uomini come La Russa.
• Accanto al risultato di consentire anche a chi non ha fatto la
Resistenza di iscriversi, l’ANPI deve porsi l’obiettivo di diventare
un’associazione di massa. Se il compagno che mi ha preceduto ha sottolineato
che i giornali non parlano del nostro Congresso, è perché evidentemente
non lo siamo ancora abbastanza.
• Un componente della Presidenza di Firenze è stato chiamato a
partecipare al Congresso a Palermo: vorrei rendere omaggio al coraggio
dei compagni palermitani che hanno aperto la sede dell’ANPI nella
loro città.
• Desidero ora leggervi un passaggio di un’intervista: «Giustizia,
ordine pubblico, libertà, rottura della CGIL: tutte cose che ho raggiunto,
e la mattina quando mi faccio la barba allo specchio mi sento un
uomo del tutto soddisfatto per avere realizzato in parte il mio piano di
rinascita di questa Repubblica». Non si tratta delle parole di uno qualsiasi,
ma di Licio Gelli e del programma politico della P2. Questo
signore non sta a Firenze a guardarsi il Biancone (la fontana del
Nettuno, in piazza della Signoria), è ancora un uomo che decide, determina,
suggerisce. Bisogna impedire che il governo porti ancora avanti
e tenti di realizzare il suo programma. Berlusconi deve prendere tutte
le decisioni che gli manda a dire, sennò rischia la vita per quello che ha
avuto. Questa non è gente che scherza.
• Il governo delle destre afferma di avere la maggioranza in
Parlamento. Il Presidente emerito della Repubblica, Oscar Luigi
Scalfaro, mi ha detto – ho la fortuna di sentirlo abbastanza spesso – che
il Parlamento è stato eletto con una legge anticostituzionale. Loro stessi
che l’hanno pensata e votata la chiamano “porcata”, però dicono di
avere la maggioranza. Sì, certo, con il regalino di 80 deputati eletti
senza che nessuno li abbia scelti!
• Voglio concludere parlando dei giovani. Quando noi Partigiani
andiamo nelle scuole, i ragazzi ci guardano con fiducia perché sanno di
poter credere in quello che diciamo. Quando ci sbattevano in galera, i
fascisti ci dileggiavano: “A diciott’anni volete la libertà, a rischio della
vita?”. Abbiamo sempre risposto sì! Oggi possiamo dire ai ragazzi che
abbiamo conquistato una Costituzione nella quale il primo diritto è il
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