Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

SEDUTA DI
APERTURA
116
SECONDA
SEDUTA
TERZA
SEDUTA
QUARTA
SEDUTA
QUINTA
SEDUTA
SESTA
SEDUTA
evidenti discordanze e contraddizioni nei rappresentanti istituzionali.
Non sappiamo cosa farcene dei discorsi retorici e di rito di Sindaci o
Presidenti regionali per le celebrazioni del 25 aprile, se poi la loro azione
di governo nel resto dell’anno sconfessa immancabilmente i valori
resistenziali e la Carta Costituzionale.
I giovani hanno diritto a chiedere coerenza e a contestare.
Sandro Schmid
ANPI Trento
Stamattina di buon’ora ho preso i giornali. Inizio a sfogliare La
Stampa per leggere il resoconto della bellissima inaugurazione del
Congresso: non ho trovato nulla. Passo alla Repubblica, sicuramente lì
troverò qualcosa: nulla. Poi, finalmente, nella “Cronaca di Torino”, un
trafiletto.
Dopo la lucida e importantissima lezione di Zagrebelsky – un manifesto
di analisi politica e programmatica anche per la nuova ANPI – mi
sono posto alcuni problemi e una domanda: forse abbiamo cominciato
a dar fastidio, davvero, al sistema di potere che il Professore ci ha indicato?
Se così fosse dobbiamo essere coscienti che questo Congresso di
svolta epocale ha di fronte a sé un’ambizione molto importante. La
nostra strada, il nostro impegno dovrà misurarsi con la realtà, per trasformare
con una mobilitazione straordinaria le intuizioni programmatiche
e la linea di rinnovamento nella capacità di tradurre le parole in
fatti.
Abbiamo sotto gli occhi un degrado totale – già descritto in moltissimi
interventi – e l’ANPI, come grande organizzazione che affonda le
proprie radici nella Resistenza, deve porsi come l’antidoto ad esso.
Dalle Alpi agli Appennini, dall’Etna al Gennargentu, per la prima volta
l’ANPI è riuscita a creare una forza e una struttura importantissima che
incarna l’unità nazionale. Non è retorica affermare che l’ANPI rappresenta
il filo tricolore che lega la lotta per l’Unità d’Italia con quella
della Resistenza, e con la “nuova resistenza” di oggi.
Al tempo stesso, l’altra sfida da affrontare è il rapporto con i giovani.
Credo si debba considerare il passato non come elemento morto
della nostra storia, bensì come elemento vivo che parla al presente per
costruire il futuro. L’ANPI può essere lo strumento del dialogo e costituire
la casa di tutti gli antifascisti che hanno a cuore la Costituzione.