Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
È necessario dunque il contributo di tutti, vecchi e giovani<br />
Partigiani, antifascisti e democratici, senza preclusioni o timori di<br />
sorta. Se è vero che non è più il momento di imbracciare i fucili come<br />
nel 1943, è assolutamente necessario, invece, agire per un rinnovato<br />
impegno civile. La nuova Resistenza deve consistere nella lotta per la<br />
difesa e l’attuazione della Costituzione. Come giustamente ha scritto il<br />
nostro Presidente Ricci, molti giovani si iscrivono all’ANPI perché<br />
accomunati dall’ansia di portare un contributo, il più possibile positivo<br />
e concreto, al fine di una sempre più ampia mobilitazione del nostro<br />
popolo per aprire una nuova fase politica, rispettosa della Costituzione.<br />
A gran voce i giovani antifascisti chiedono alle istituzioni del Paese<br />
il rispetto della Costituzione, il rispetto della democrazia, coerenza tra<br />
le parole ed i fatti. C’è coerenza in chi definisce un inferno governare<br />
secondo le regole della Costituzione? C’è coerenza in coloro che propongono<br />
e sostengono una legge volta a equiparare repubblichini e<br />
Partigiani? C’è coerenza in coloro che costantemente legiferano in<br />
barba ai valori resistenziali di solidarietà? C’è coerenza in coloro che,<br />
a Milano, sfilano dietro il labaro della X Mas? O, ancora, in coloro che<br />
utilizzano le sedi istituzionali per affermare, come è accaduto recentemente<br />
a Faenza, che “per un giovane iscriversi all’ANPI è una stoltezza”?<br />
C’è coerenza quando il Sindaco di Monza e tanti altri attuano spudoratamente<br />
il più bieco revisionismo storico? C’è coerenza nelle parole<br />
del Presidente della provincia di Monza e Brianza, quando sentenzia<br />
durante una seduta del Consiglio comunale: “A scuola mi hanno raccontato<br />
un sacco di balle… La storia, quella vera, l’ho imparata a 18<br />
anni, sui libri che ho voluto io”. Eccola la coerenza!<br />
Per questo non dobbiamo chiudere la porta in faccia ai ragazzi antifascisti<br />
che cercano risposte dall’ANPI e che a Milano, ad esempio,<br />
scrivono così: “Crediamo che quanti, senza avere l’età anagrafica di un<br />
deportato o un Partigiano, si iscrivono ad associazioni che dovrebbero<br />
rappresentare la memoria condivisa dei Caduti, devono muoversi con<br />
coraggio partigiano perché la storia non si ripeta. Non per difendere il<br />
Podestà di turno. Abbiamo scritto una lettera aperta all’ANED e<br />
all’ANPI chiedendo se il razzismo delle giunte al governo di Milano, e<br />
soprattutto i raduni nazifascisti dell’1 e 2 maggio, sono compatibili con<br />
i valori della Resistenza. Se tutto questo non rappresenti, invece, un<br />
insulto alla memoria dei deportati e dei Partigiani”.<br />
L’ANPI ha giustamente il dovere di mantenere rapporti e dialogo<br />
con tutte le istituzioni, comprese quelle governate dalla destra.<br />
Tuttavia, non può chiudere gli occhi in nome della ragion di stato sulle<br />
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