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Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

SECONDA<br />

SEDUTA<br />

TERZA<br />

SEDUTA<br />

QUARTA<br />

SEDUTA<br />

QUINTA<br />

SEDUTA<br />

SESTA<br />

SEDUTA<br />

analfabeti, che la scuola non l’avevano mai vista, il segretario della<br />

Cgil ricorreva a termini di semplicità e chiarezza cristallina, carichi di<br />

significato etico, politico e culturale: usava l'espressione “la salute è di<br />

tutti, non la possiamo privatizzare; non è possibile dare l’acqua ad alcuni<br />

e ad altri meno, sulla base dell’appartenenza sociale”, e via di<br />

seguito.<br />

Voglio chiudere ricordando le grandi battaglie di Di Vittorio per<br />

l’attuazione della Costituzione, come momento di grande lotta, di grande<br />

confronto: quel bene di tutti che nasce dall'antifascismo, dalla<br />

Resistenza ma anche dalle grandi ondate di partecipazione democratica<br />

che hanno caratterizzato la storia del Secondo dopoguerra.<br />

Paola Castagnotto<br />

ANPI Ferrara<br />

Care compagne, cari compagni,<br />

stamattina ho sentito dire in un intervento che dobbiamo portare il<br />

nostro antifascismo militante non solo nell’ANPI, nella quale siamo<br />

chiamati a lavorare sempre di più, ma anche al di fuori, contaminando<br />

più ambienti possibili.<br />

Sono presidente di un centro antiviolenza sulle donne: i temi del<br />

riconoscimento dei diritti e della dignità delle donne non costituiscono<br />

solo una questione di genere, sono problemi che investono la democrazia,<br />

che danno peso e rilievo a qualsiasi azione politica. Oltre alla conversazione<br />

delle donne “sono i sogni che trattengono il mondo nella sua<br />

orbita”: lo diceva José Saramago e riprendo la sua frase perché sono<br />

convinta che proprio l’incapacità di ascoltare le donne e l’uccisione dei<br />

sogni sono i sintomi della gravità della condizione italiana attuale.<br />

Questo è un Paese che sta uccidendo i sogni, negando ai giovani, come<br />

è già stato detto da tanti, la possibilità di progettare il futuro. Sono<br />

“fuori dai giri” e, d’altra parte, non può essere diversamente in un<br />

Paese che non è più in grado di ascoltare nessuno. Le “donne reali” è<br />

come se non esistessero, sono rappresentate spesso in un modo spregevole.<br />

“Che Paese è quello in cui si uccidono i poeti?”: se lo chiedeva<br />

Alberto Moravia nel 1975, dopo l’uccisione di Pier Paolo Pasolini.<br />

L’Italia è peggiorata ancora, se oggi si può pensare di spegnere, con<br />

premeditazione, la cultura e la scuola pubblica. Così facendo, giorno<br />

dopo giorno, si abbassa il senso civico comune, si intaccano la memo-<br />

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