Cantarena - Altervista

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SCHELETRI NELL’ARMADIO
L U C A F E R R I E R I
La società letteraria rivela in questo caso 1
tutta la sua falsa coscienza che la porta da un lato ad
alimentare il tabù del plagio, dall’altro a fondare sull’imitazione di modelli la regola del successo
letterario. L’educazione al plagio è parte predominante della formazione scolastica, delle carriere
accademiche, delle regole “per” pubblicare un libro.
LUCA FERRIERI, Il lettore a(r)mato. Vademecum di autodifesa, Roma, Millelire, Stampa Alternativa, 1993, p. 13.
La medicalizzazione della società ha prodotto il diffondersi di nuove malattie, molte delle quali
iatrogene: gli ospedali sono fabbriche di malati, così come le carceri di delinquenti, le scuole di neoanalfabeti
e l’industria culturale di non-lettori.
Op. cit., p. 19.
Il maggior pericolo del “classico” 2
, specie se è transitato per le patrie istituzioni scolastiche, è
l’incrostazione accademica, la patina depositata dal commento circolare e ripetuto, la
cristallizzazione autoritaria.
Op. cit., p. 36.
A scuola nessun diritto 3
Lettori non si nasce, si diventa. Ma se anche uno nascesse lettore, la società saprebbe convincerlo a
smettere. Viene questo dubbio, scorrendo i dati di “controproduttività” delle istituzioni della lettura.
1
Il testo, da noi amputato, si riferisce al fenomeno dell’ingaggio sistematico, da parte dell’editoria contemporanea, di
scrittori per conto terzi, i cosiddetti “negri”.
2
Allude agli scrittori definiti tali.
3
È il titolo del paragrafo.