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Cantarena - Altervista

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concorrono a costruire un sistema difensivo intorno al re. Si può muovere in tutte le<br />

direzioni, avanti e indietro ma di una sola casella; l’unica occasione nella quale il re si<br />

muove di due caselle è l’arrocco, cioè quando si scambia posto con la torre. La regina:<br />

invece la regina si muove come vuole, ha molta più libertà di movimento, è un pezzo molto<br />

forte, molto potente, molto importante, però – certo – non può sostituire il re in nessuna<br />

circostanza; se l’avversario ti uccide la regina il regno continua ad andare avanti, però se<br />

l’avversario minaccia irrimediabilmente il re la partita è persa. Gli alfieri si dividono la<br />

scacchiera a metà, cioè ciascuno difende una metà della scacchiera e si muovono in<br />

diagonale, quindi capite che il loro ruolo è proprio quello di creare una linea importante di<br />

attacco o di difesa nei confronti del re. I cavalli sono i pezzi dal movimento più<br />

imprevedibile perché si muovono a elle esattamente, quindi due caselle più una laterale e<br />

perciò sono quelli che possono irrompere nelle file nemiche, infatti si cerca sempre di tenerli<br />

sotto controllo; cioè la strategia di un giocatore di scacchi deve essere sempre di grande<br />

attenzione nei confronti del movimento del cavallo dell’avversario, perché bisogna cercare<br />

di tenere distante il cavallo dell’avversario, perché il cavallo può irrompere anche nelle<br />

postazioni principali in maniera abbastanza inaspettata e quindi questo è un aspetto molto<br />

importante. Le torri: le torri stabiliscono i confini. Le torri si muovono di quante caselle<br />

vogliono, avanti e indietro ma non in diagonale, e in pratica determinano sempre quelli che<br />

sono i confini in qualche modo, la struttura del campo di battaglia. Quindi è una metafora<br />

molto scoperta, una simulazione proprio di un possibile conflitto fra due schieramenti, anche<br />

di quelli che sono i diversi ruoli, le diverse posizioni, la diversa importanza, il rischio.<br />

Anche la terminologia degli scacchi è una terminologia che si relaziona per esempio a<br />

questa situazione della guerra. Per esempio (vediamo se li ritrovo) [si sente il rumore di chi<br />

sta sfogliando delle pagine] …, intanto ovviamente c’è l’attacco, quindi si [Il nastro, dal<br />

lato A, termina a questo punto].<br />

[…] come appunto a questo tavolo da gioco; noi abbiamo lavorato solo sul tavolo perché in<br />

realtà poi è una cosa in più questa se a voi piace farla di ragionare un po’ sul gioco degli<br />

scacchi e magari di giocare anche la prossima volta. Però in realtà il tavolo, la cosa<br />

importante era il tavolo, perché il tavolo delimita, come dicevano i surrealisti, uno spazio<br />

altro; c’è quindi uno spazio che ha dei suoi confini precisi, ha una sua realtà, ma sul quale<br />

avviene una simulazione, quindi avviene qualcosa di simile alla realtà con delle regole ma<br />

che non è reale, quindi è un’altra realtà, un’altra realtà che può essere assunta anche come<br />

ritualizzazione della guerra, quindi come una sorta di rituale, una sorta di possibilità di<br />

trasformazione del concetto di guerra in uno scontro simulato. Allora io direi che potreste<br />

adesso cominciare, un po’ divisi nei gruppi soliti, magari lei [Franca Zarcone], se vuole<br />

darvi qualche indicazione su come inserire queste cose, potreste fare delle frasi (su questi<br />

concetti che io vi ho dato oggi) non troppo lunghe, oppure giocare su delle parole chiave,<br />

può essere anche questo: individuare (su tutto questo discorso che io vi ho fatto e su quello<br />

che voi pensate rispetto alla tematica della guerra) una serie di parole chiave che possono<br />

essere inserite nella scacchiera; quindi potete decidere che ci sono delle frasi che hanno una<br />

successione e che quindi lavorate su un concetto e la scacchiera deve esprimere questo<br />

concetto, oppure decidere che lavorate su delle parole chiave o decidere per esempio di<br />

sviluppare in maniera più approfondita – non so – questo confronto tra il comportamento<br />

aggressivo degli animali di cui ho parlato all’inizio e il comportamento aggressivo degli<br />

uomini e quindi allontanarvi solo apparentemente dal concetto di guerra o da questa guerra,<br />

ma invece essere più vicini al concetto di aggressività e di paura, oppure giocare sulle<br />

definizioni: allora definiamo la guerra, definiamo lo stato di pace e lo stato di guerra,<br />

cerchiamo di definirlo, definiamo la paura, definiamo lo scontro, il conflitto; quindi si può<br />

lavorare in molti modi, l’importante è che si rispetti una sequenzialità, comunque la<br />

sfogliabilità, comunque devono essere concetti che hanno un legame fra loro, come nel<br />

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