Cantarena - Altervista
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II – Conferenza conclusiva del laboratorio di poesia.<br />
Legenda<br />
- EM - Emilia Marasco, docente dell’Accademia<br />
- FZ - Franca Zarcone, artista<br />
- RP - Rosangela Piccardo, professoressa della Centurione<br />
- MF - Mario Fancello, prof. della Centurione<br />
- RR - Alunni di III B e III C<br />
- EM – […] senza un criterio, ma dobbiamo rispettare alcune regole che ci consentano di<br />
ricondurre noi stessi e di consentire a chi guarda questa scacchiera di ricondurre tutto<br />
all’idea del libro, quindi di capire che questo è una specie di particolarissimo libro. Allora le<br />
regole da rispettare sono appunto l’uso della scrittura e la sfogliabilità. Mi ricordo di averlo<br />
detto nella prima volta, però lo dico perché allora i tempi erano anche prematuri: una delle<br />
caratteristiche del libro è quella di presentarci un racconto secondo una successione di<br />
concetti, una successione di eventi, comunque con un andamento che da A va verso B e<br />
questo andamento è scandito dalla sfogliabilità del libro, noi giriamo le pagine. Nel librooggetto,<br />
quindi in queste scacchiere, noi non possiamo girare le pagine, però possiamo<br />
stabilire una successione – no? – quindi possiamo stabilire una sequenza, possiamo dare un<br />
ordine ai concetti che sulla guerra voi vorrete immettere in queste scacchiere in modo da<br />
consentire a chi leggerà di leggere secondo una regola, secondo un ordine, quindi di capire<br />
qual è la vostra proposta di ragionamento; perciò poi, sulla base delle cose che ci diremo<br />
stamattina, anche Franca vi guiderà in questa possibilità d’inserimento. Ora ovviamente io vi<br />
faccio solo alcune proposte, nel senso che vi propongo alcuni concetti che io ho selezionato<br />
da delle letture che ho scelto, che mi sembrano i concetti sui quali lavorare, però siete voi<br />
che stamattina stessa dovete elaborare (in maniera abbastanza concisa, però efficace) dovete<br />
elaborare tutte le considerazioni su questi temi che volete mettere sulle vostre scacchiere,<br />
quindi diciamo che il lavoro si divide stamattina in due parti – no? –, in questa prima parte<br />
parlerò io e poi avete magari un po’ di tempo per mettere insieme delle cose che poi<br />
perfezionerete però anche perché noi si possa capire come inserirle nelle scacchiere. Poi<br />
però ancora una volta faremo questo famoso gioco degli scacchi, vedremo chi sa giocare,<br />
insomma faremo qualche cosa sugli scacchi in particolare.<br />
- RP – In Villa Rossi c’è sempre una scacchiera grossa per giocare.<br />
- EM – Qua c’è qualcuno che sa giocare a scacchi? Beh, sì, forse sanno giocare. Noi abbiamo<br />
pensato adesso, con il professor Fancello pensavamo che, siccome il pavimento del vostro<br />
ingresso è una scacchiera,<br />
- RP – Anche l’aula professori.<br />
- EM – (anche l’aula professori, forse. Ci avete mai fatto caso? Sì?) possiamo delimitare il<br />
numero di caselle e fare una serie di scacchiere qui, portare solo i pezzi e quindi fare con chi<br />
deve imparare e invece delle partitelle con chi sa già giocare; possiamo fare una mattinata<br />
così; poi la organizziamo. Comunque anche l’origine e il significato del gioco degli scacchi<br />
si lega moltissimo a questo tema della guerra perché è un confronto, è un gioco di confronto,<br />
è un gioco che simula un conflitto che ha per obiettivo l’annientamento dell’avversario e lo<br />
sbaragliamento dell’avversario, quindi è una guerra. Vi ricordate che la prima volta ho detto:<br />
“C’è un movimento artistico che è il Surrealismo che dà molta importanza al gioco – no? – e<br />
dà molta importanza al gioco per quell’elemento di libertà che c’è nel gioco e per quello<br />
spostamento che succede in tutti i giochi, uno spostamento in una realtà che non è quella<br />
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