Cantarena - Altervista
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diretta contro la così detta armonia tipografica della pagina, che è contraria al flusso e<br />
riflusso, ai sobbalzi e agli scoppi dello stile che scorre nella pagina stessa. Noi useremo<br />
perciò nella medesima pagina, tre o quattro colori diversi di inchiostro, e anche 20 caratteri<br />
tipografici diversi, se occorra...! Con questa rivoluzione tipografica e quella varietà<br />
multicolore di caratteri io mi propongo di raddoppiare la forza espressiva delle parole...".<br />
E' chiaro che le intenzioni di Marinetti erano di rafforzare le parole, attraverso l'uso non<br />
convenzionale della pagina e dei caratteri tipografici. A Genova, tra gli artisti contemporanei<br />
che si esprimono attraverso la poesia visiva (usando appunto, in modo non convenzionale<br />
pagine, caratteri ed immagini) ricordiamo: Anna e Martino Oberto, Ugo Carrega, Corrado<br />
D'ottavi, Rodolfo Vitone, Vincenzo Accame...<br />
La Poesia Visiva ed il Libro d'artista, si può affermare che discendono direttamente dal<br />
Futurismo.<br />
Qualche mese fa, mi è stato chiesto di progettare un laboratorio per gli alunni di questa<br />
scuola, sul tema della guerra, attraverso la costruzione del libro d'artista. Dopo una breve<br />
ricerca, sui giochi da tavolo più conosciuti (perché volevo usare le regole del gioco per<br />
realizzare i nostri libri) ho pensato che la scacchiera sarebbe stata la più adatta per<br />
rappresentare il tema; perché come vi ha già anticipato la Prof.ssa Emilia Marasco, la<br />
scacchiera è un campo di battaglia.<br />
Ci sono stati nella Storia della Comunicazione numerosi riferimenti al gioco degli scacchi,<br />
per esempio, per restare sull’argomento della guerra, nel film “Il dottor Stranamore” di<br />
Stanley Kubrick, gli indicatori luminosi, posti sui pannelli della stanza delle guerre; sono<br />
usati come le pedine di una grande scacchiera, per decidere il destino dell’umanità.<br />
Per il nostro laboratorio ho progettato sei scacchiere, diverse tra loro per dimensioni e colori.<br />
Noi stravolgeremo la struttura di questi tavoli da gioco, per creare un'insolita varietà di<br />
cassetti, sportelli, e particolari meccanismi di apertura.<br />
Le scacchiere saranno i contenitori delle vostre riflessioni sulla guerra.<br />
La scacchiera ha origini molto antiche, pare che sia arrivata in Occidente intorno all'Anno<br />
Mille. In origine sulla scacchiera si affrontavano pezzi rossi e pezzi neri, in seguito i neri<br />
furono sostituiti dai bianchi e fino al XVI secolo, in molte immagini, si riproducono<br />
scacchiere bianche e rosse. Dal XIII secolo, i pezzi rossi cominciarono ad essere sostituiti da<br />
quelli neri. Per un certo periodo è stata anche monocroma con linee scavate (per separare le<br />
64 caselle) e dipinte di rosso.<br />
Per realizzare le nostre scacchiere, useremo materiali poveri e comuni come il cartone, i<br />
cartoncini colorati, la colla, i chiodini ed alcuni listelli di legno per costruire i telai.<br />
- EM – Le riflessioni che farete sulla guerra e sulla libertà e sulle regole, perché la guerra e<br />
la libertà sono comunque concetti che portano con sé un’altra problematica che è quella<br />
delle regole, delle regole che possono essere fondamento del vivere civile quindi capite in<br />
questo gioco – in questo lavoro – quante cose possiamo inserire, possiamo mettere dentro.<br />
Nell’arte contemporanea c’è un gruppo di artisti, ci sono degli artisti che si chiamano artisti<br />
della poesia visiva, che sono artisti che hanno lavorato sulle parole allo stesso modo<br />
dell’artista che lavora sul libro, modificando – manipolando – il libro, guardandolo come<br />
oggetto, come contenitore, trasformandolo; allo stesso modo degli artisti che lavorano sugli<br />
oggetti liberamente associandoli allora anche gli artisti, che hanno scelto di usare le parole,<br />
hanno guardato alle parole per la loro forma, per il loro andamento, per la loro collocazione<br />
in uno spazio (anche la pagina è uno spazio – no? Anche la pagina è un contenitore) e hanno<br />
utilizzato le parole anche in libera associazione; puoi anche fare parole tridimensionali – no?<br />
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