Cantarena - Altervista

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15.06.2013 Views

Valori la “Camera” per l’opera dell’artista svizzero invitato, Oscar Wiggli. Nel 1998 è selezionata (dal Collegio dei docenti dell’Accademia Ligustica di Belle Arti) con altri due studenti, per partecipare con un’installazione a tema, al progetto Scena InPossibile a cura di Bruno Corà, Direttore Artistico del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato; nell’ambito del Festival Volterrateatro. Coordina con la collaborazione del musicattore Luigi Maio, un gruppo di studenti dell’Accademia Ligustica, per la realizzazione delle scene e dei costumi, progettati, per l’Opera da…Due soldi (Riduzione a cura del Conservatorio N. Paganini/Teatro Carlo Felice, 14 giugno 1999). Negli ultimi anni, parallelamente agli studi di formazione accademica si è impegnata, autonomamente, nell’approfondimento e rielaborazione della tecnica di fotoincisione d’arte (heliogravure), che insegna in un apposito modulo, presso l’Accademia Ligustica, agli studenti iscritti al secondo anno del Corso Complementare di Fotografia (docente, Prof. Frederick Clarke). Nell’aprile 2002, collabora nel laboratorio didattico, curato da Emilia Marasco, sull’opera dell’artista Enzo Carioti; nell’ambito della Mostra Antologica “Il Settimo Senso”, presso l’antico Castello sul mare di Rapallo. Dal 2001 progetta e conduce laboratori espressivi su temi eterogenei… 34 Studio: Via San Luca 11/2 – 16124 Genova Tel.: 340 3387035 – e-mail ozap5@yahoo.it

Con il contributo della Provincia di Genova T R A S C R I Z IO N E D E LL ’I N T E R V E N T O EMILIA MARASCO & FRANCA ZARCONE I – Conferenza d’apertura del laboratorio di poesia. Legenda - EM - Emilia Marasco, docente dell’Accademia - FZ - Franca Zarcone, artista - RP - Rosangela Piccardo, professoressa della Centurione - RR - Alunni di III B e III C - EM – […] la guerra è intesa non nel senso così specifico, questa guerra 1 ci tocca un po’ più da vicino o una guerra in particolare, ma la guerra come contrasto, quindi come necessità – urgenza – di risolvere un contrasto. È chiaro che da questo punto di vista noi non facciamo una valutazione sulla guerra, una valutazione di ordine morale, perché penso che siamo tutti d’accordo sull’opporci a questo metodo, ma entreremo in questo tema attraverso una particolare forma di contrasto, una particolare forma quindi di confronto, che è quella del gioco degli scacchi; la scacchiera è uno spazio, la scacchiera è un campo di battaglia, la scacchiera è un Marcel Duchamp tavolo da gioco; è chiaro che può essere molte cose. (Fotografia di Arturo Schwarz) Allora (in questa possibilità di guardare a un oggetto dandogli un significato diverso da quello che è la sua normale funzione, da quello che è il suo significato solito, da quello a cui siamo abituati a pensare) bisogna davvero entrare nella 1 Quella dell’Afghanistan. 35

Con il contributo della<br />

Provincia di Genova<br />

T R A S C R I Z IO N E D E LL ’I N T E R V E N T O<br />

EMILIA MARASCO & FRANCA ZARCONE<br />

I – Conferenza d’apertura del laboratorio di poesia.<br />

Legenda<br />

- EM - Emilia Marasco, docente dell’Accademia<br />

- FZ - Franca Zarcone, artista<br />

- RP - Rosangela Piccardo, professoressa della Centurione<br />

- RR - Alunni di III B e III C<br />

- EM – […] la guerra è intesa non nel senso così specifico,<br />

questa guerra 1<br />

ci tocca un po’ più da vicino o una guerra<br />

in particolare, ma la guerra come contrasto, quindi come<br />

necessità – urgenza – di risolvere un contrasto. È chiaro<br />

che da questo punto di vista noi non facciamo una<br />

valutazione sulla guerra, una valutazione di ordine<br />

morale, perché penso che siamo tutti d’accordo<br />

sull’opporci a questo metodo, ma entreremo in questo<br />

tema attraverso una particolare forma di contrasto, una<br />

particolare forma quindi di confronto, che è quella del<br />

gioco degli scacchi; la scacchiera è uno spazio, la<br />

scacchiera è un campo di battaglia, la scacchiera è un<br />

Marcel Duchamp<br />

tavolo da gioco; è chiaro che può essere molte cose.<br />

(Fotografia di Arturo Schwarz)<br />

Allora (in questa possibilità di guardare a un oggetto<br />

dandogli un significato diverso da quello che è la sua normale funzione, da quello che è il<br />

suo significato solito, da quello a cui siamo abituati a pensare) bisogna davvero entrare nella<br />

1 Quella dell’Afghanistan.<br />

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