Scarica l'edizione di Ottobre - Biblioteca di via Senato
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ottobre 2009 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 61<br />
Continuiamo la nota intorno<br />
ai “formati”. Abbiamo già parlato<br />
delle segnature e dei richiami. Quasi<br />
inutili questi ultimi quando ci sono<br />
già le segnature che determinano il<br />
numero e il posto dei fogli, sia riguardo<br />
a ciascun fascicolo, come per<br />
l’or<strong>di</strong>ne dei fascicoli stessi.<br />
Dalle segnature si conosce, o<br />
almeno si dovrebbe riconoscere, il<br />
formato. Un in quarto – il cui foglio è<br />
piegato in modo da formare 8 pagine<br />
– avrà la pagina 9 per prima del secondo<br />
fascicolo; la 17 per prima del<br />
terzo; la 25 per prima del quarto fascicolo,<br />
e così <strong>via</strong>. Un in ottavo – il cui<br />
foglio comprende 16 pagine – avrà<br />
la seconda segnatura alla pagina 17;<br />
la terza alla pagina 33; la quarta alla<br />
pagina 49 e così <strong>di</strong> seguito.<br />
La cosa sarebbe molto semplice.<br />
Ma per i formati più piccoli, il foglio,<br />
tanto più se è <strong>di</strong> carta un po’ forte,<br />
non si può ripiegare facilmente a<br />
costituire fascicoli <strong>di</strong> 32, 36, 48, 64<br />
pagine che avrebbero un dorso troppo<br />
grosso e presenterebbero tanti<br />
altri inconvenienti facili a intuirsi.<br />
colare l’acqua ritenendo solo<br />
quella quantità <strong>di</strong> pasta che<br />
bastava per lo spessore del<br />
foglio. Il fondo della forma<br />
era attraversato da fili<br />
<strong>di</strong> metallo paralleli detti<br />
filoni (in francese<br />
ponteseaux) <strong>di</strong>stanti l’uno<br />
dall’altro circa due <strong>di</strong>ta che<br />
sostenevano a squadra e<br />
rafforzavano altri fili<br />
più sottili vicinissimi detti<br />
vergelle che formavano<br />
il fondo dello staccio.<br />
L’operaio ponitore, lasciata<br />
Si seziona allora il foglio in fascicoli<br />
che portano segnature <strong>di</strong>fferenti<br />
e <strong>di</strong>verso numero <strong>di</strong> pagine.<br />
Un in do<strong>di</strong>ci per esempio, avrà<br />
un fascicoletto apparentemente in<br />
ottavo, cioè <strong>di</strong> 16 pagine, seguito da<br />
un fascicoletto apparentemente in<br />
quarto, cioè <strong>di</strong> 8 pagine.<br />
Un in <strong>di</strong>ciotto potrà <strong>di</strong>vidersi in<br />
2 fascicoli: l’uno apparentemente in<br />
do<strong>di</strong>ci, <strong>di</strong> 24 pagine, e uno apparentemente<br />
in sesto <strong>di</strong> 12 pagine; oppure<br />
anche in 3 fascicoli apparentemente<br />
in sesto <strong>di</strong> 12 pagine ciascuno.<br />
Parlando <strong>di</strong> fogli inten<strong>di</strong>amo<br />
riferirci a carta fabbricata a mano, e<br />
cioè <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni abbastanza note e<br />
relativamente costanti.<br />
In Italia un’interessante scultura<br />
in marmo esistente in Bologna<br />
ci informa con precisione sulle antiche<br />
misure dei fogli. Essa reca incisi,<br />
uno dentro l’altro, quattro rettangoli<br />
in<strong>di</strong>canti i quattro formati, coi<br />
loro nomi e l’iscrizione «Queste sieno<br />
le forme del Comune <strong>di</strong> Bologna<br />
de che grandezza deve essere le carte<br />
de Bombaze che se faranno».<br />
sgocciolare la forma,<br />
rovesciava con opportune<br />
cautele il foglio su un feltro<br />
e sul feltro un altro foglio e<br />
così <strong>di</strong> seguito fino a<br />
formare la pila o pasta che<br />
veniva poi messa sotto la<br />
pressa. Si finiva popi<br />
<strong>di</strong> seccare il foglio all’aria:<br />
gli si dava la colla animale,<br />
ed era pronto per l’uso.<br />
Una cartiera<br />
provveduta <strong>di</strong> un tino<br />
intorno al quale lavoravano<br />
<strong>di</strong>versi operai poteva dare al<br />
giorno circa 5.000 fogli la<br />
cui <strong>di</strong>mensione massima era<br />
<strong>di</strong> cm 74x50 circa. Oggi<br />
certe macchine potrebbero<br />
dare la superficie dei 5.000<br />
fogli massimi messi insieme<br />
in meno <strong>di</strong> 6 minuti.<br />
I filoni e le vergelle<br />
lasciavano sulla carta<br />
il loro segno che è più chiaro<br />
in trasparenza insieme alla<br />
marca <strong>di</strong> fabbrica in<br />
filigrana ottenuta<br />
intrecciando alle vergelle un<br />
sottile filo metallico in modo<br />
Imperiale 0,740 x 0,500<br />
Reale 0,615 x 0,445<br />
Mezzana 0,515 x 0,345<br />
Reçute 0,450 x 0,315<br />
Queste misure sono tradotte<br />
in metriche. I primi tre nomi durarono<br />
lungamente, per secoli. L’ultimo<br />
non si sa che sia.<br />
In altri paesi variavano i nomi,<br />
ma i formati rimanevano su per giù<br />
costanti. È chiaro come dalla misura<br />
dei fogli si potessero avere facilmente<br />
le <strong>di</strong>mensioni dei formati dei libri.<br />
Ma oggi, non è più così. Un foglio<br />
gran<strong>di</strong>ssimo moderno, ripiegato<br />
in quattro, può dare un formato<br />
che, secondo le vecchie <strong>di</strong>mensioni,<br />
si potrebbe anche chiamare in folio, e<br />
così per le altre piegature.<br />
Il pochissimo che abbiamo<br />
esposto basta a far almeno rilevare<br />
come la questione dei formati è ardua<br />
e complicata, principalmente se<br />
si tratta <strong>di</strong> libri moderni. L’argomento<br />
è vasto e lo spazio è breve. Anche a<br />
voler essere molto succinti ed elementari,<br />
occorrerà un’altra nota.<br />
da formare svariatissimi<br />
<strong>di</strong>segni, lettere dell’alfabeto,<br />
stemmi o altro che<br />
<strong>di</strong>stinguesse le cartiere.<br />
Torneremo su questo<br />
argomento e <strong>di</strong>remo come i<br />
filoni e le vergelle servano<br />
per conoscere i formati e le<br />
marche per determinare,<br />
quando è possibile, l’epoca<br />
della fabbricazione della<br />
carta, facilitando ricerche<br />
bibliografiche e archivistiche<br />
riguardanti le date <strong>di</strong> libri e<br />
documenti.