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Scarica l'edizione di Ottobre - Biblioteca di via Senato

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ottobre 2009 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 27<br />

si snoda lungo tutto il secolo successivo<br />

e, ancora, fino a ben dopo la Seconda<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale, costituendo l’ossatura<br />

della storia intellettuale della città.<br />

Il Michelangiolo, il Gambrinus,<br />

le Giubbe Rosse, il Paszkowski, il Gilli,<br />

il Caffè San Marco e altri locali meno<br />

noti, ma sempre “curiosi”, infatti, hanno<br />

sempre ospitato tra i loro tavolini ampie<br />

riunioni “critiche” e dotte, ma anche<br />

eventi estemporanei, improvvisazioni<br />

d’autore e, ov<strong>via</strong>mente, turbinii<br />

<strong>di</strong> confronti e amicizie, scontri e amori.<br />

Una multiforme fucina <strong>di</strong> idee e<br />

vita vissuta, spesso raccontata in <strong>di</strong>retta<br />

da una delle sue realtà più influenti,<br />

come quando si affida la parola al<br />

futurista Alberto Vi<strong>via</strong>ni per sbirciare<br />

la quoti<strong>di</strong>anità del mitico Le Giubbe<br />

Rosse: «Nei <strong>di</strong>vani lungo le pareti,<br />

al centro, sedevano sempre Papini<br />

con a fianco Soffici e Palazzeschi.<br />

Io sedevo accanto a Palazzeschi; egli<br />

era quasi sempre taciturno e d’inverno<br />

abbottonato fino al collo in un suo<br />

magnifico pastrano marrone,<br />

nonostante il caldo creato<br />

da tutta quella gente e surriscaldato<br />

dai termosifoni. Däubler e Tavolato<br />

formavano la terna con Arturo Reghini<br />

davanti al tavolo <strong>di</strong> Papini,<br />

e generalmente <strong>di</strong>scutevano tra loro<br />

in tedesco a voce alta».<br />

Teresa Spignoli, Caffé letterari<br />

a Firenze, E<strong>di</strong>zioni Polistampa,<br />

Firenze, 2009, pp.112, €16,00<br />

CINQUANTOTTO DIPINTI DI FATTORI E QUASI OTTO ANNI DI STUDI<br />

E RESTAURI, RACCONTATI IN PRESA DIRETTA, TELA DOPO TELA<br />

Il “progetto Fattori”,<br />

e cioè lo stu<strong>di</strong>o<br />

e il restauro <strong>di</strong> 58<br />

opere dell'artista<br />

livornese custo<strong>di</strong>te nella<br />

Galleria d'arte moderna<br />

a Palazzo Pitti, è durato<br />

quasi otto anni,<br />

coinvolgendo storici<br />

dell’arte, restauratori,<br />

istituti e centri <strong>di</strong> ricerca<br />

<strong>di</strong>versi.<br />

Un lungo lavoro con<br />

approccio rigorosamente<br />

scientifico che oggi<br />

IL TUO SCRIITORE PREFERITO<br />

È UNA RAGAZZA. O UN’ALTRA<br />

“La vera storia <strong>di</strong>etro i libri<br />

<strong>di</strong> culto <strong>di</strong> JT Leroy” è l’intrigante<br />

sottotitolo dello strabiliante memoir<br />

<strong>di</strong> Savannah Knoop, una ragazza <strong>di</strong> San<br />

Francisco che aveva coperto la propria<br />

identità non solo con il nome, ma anche<br />

con le fattezze del suddetto scrittore,<br />

presto consacrato da pubblico e critica<br />

Usa come l'enfant pro<strong>di</strong>ge della<br />

narrativa americana. Lo stile delle sue<br />

storie autobiografiche, ma anche<br />

(e forse soprattutto) il suo passato da<br />

gigolo dei camionisti e <strong>di</strong> ragazzo dalla<br />

sessualità confusa, si erano conquistate<br />

l’interesse <strong>di</strong> moltissimi lettori, e quando<br />

Savannah Knoop ha svelato l’arcano in<br />

questa sua “nuova” autobiografia<br />

il New York Times ne ha parlato come<br />

della «più grande beffa letteraria degli<br />

ultimi anni».<br />

Questo “imbroglio”, quin<strong>di</strong>,<br />

è la vera storia della doppia e bizzarra<br />

vita <strong>di</strong> Savannah e dei suoi incontri,<br />

sotto le spoglie <strong>di</strong> JT Leroy, con artisti e<br />

produce, oltre al<br />

risultato <strong>di</strong>retto degli<br />

interventi, l’uscita<br />

<strong>di</strong> uno splen<strong>di</strong>do volume<br />

intitolato “Con la matita<br />

e col pennello. Giovanni<br />

Fattori. Indagini e<br />

restauri dei <strong>di</strong>pinti della<br />

Galleria d'Arte Moderna<br />

<strong>di</strong> Palazzo Pitti” (Mauro<br />

Pagliai E<strong>di</strong>tore, Firenze<br />

2009, pp. 384, €34,00).<br />

Un'opera unica, a cura<br />

<strong>di</strong> Muriel Vervat<br />

e Giovanna Damiani, che<br />

analizza l’intero percorso<br />

creativo <strong>di</strong> Fattori<br />

facendo risaltare alcune<br />

peculiarità recniche,<br />

oltre che stilistiche.<br />

celebrità del calibro <strong>di</strong> Courtney Love,<br />

Madonna, Winona Ryder, Calvin Klein,<br />

Gus Van Sant che “lo” osannavano<br />

come una star.<br />

Ma c’è un altro imbroglio ancora,<br />

perhé Savannah era JT, ma non la sua<br />

penna, nel senso che lei si era prestata a<br />

impersonificarlo negli appuntamenti<br />

ufficiali o nelle “presentazioni”,<br />

ma a scrivere i libri era Laura Albert.<br />

E qui, per la prima volta,<br />

Savannah Knoop racconta la propria<br />

verità. Facendo leva soprattutto<br />

sul fatto che il sentirsi percepita come<br />

un ragazzo le abbia regalato una<br />

sicurezza e un'autostima prima<br />

impensabili, ma non trascurando<br />

nemmeno il suo lancinante affaire<br />

con Asia Argento o il reiterato tentativo<br />

<strong>di</strong> fuggire al controllo della Albert<br />

sul suo personaggio. E, infine, la sua<br />

voglia <strong>di</strong> essere “vera”.<br />

Savannah Knoop, L'imbroglio JT<br />

Leroy. La vera storia <strong>di</strong>etro i libri<br />

<strong>di</strong> culto <strong>di</strong> JT Leroy, Fazi E<strong>di</strong>tore,<br />

Roma, 2009, pp.224, €14,00

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