I preadolescenti e la scuola - Università degli Studi della Repubblica ...

La scuola è un luogo che funziona da reagente chimico per mettere in luce tutte
queste dinamiche; dobbiamo abituarci a distinguere varie forme di disagio
scolastico, quelle legate solo all'apprendimento, quelle che vi aggiungono
problemi relazionali, quelle che hanno come sfondo culture diverse, anche per
quanto riguarda l'etnia.
Dobbiamo abituarci a ragionare in situazioni diverse, perché i ragazzini dei
quartieri spagnoli napoletani, descritti da Marco Rossi Doria, hanno certamente
molte cose in comune con i loro coetanei di quartieri disagiati di altre città, ma è
solo la conoscenza del contesto sociale in cui essi ( e la loro scuola!) vivono che
permette di trovare il varco nel quale introdurre il vero "cavallo di Troia":
l'interesse e la curiosità.
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SCHEDA N°1
L'handicap socio-culturale
Insegnanti ed operatori sociali tendono a percepire ed a descrivere le difficoltà
scolastiche dei loro alunni in termini di handicap socio-culturale. Queste
rappresentazioni riposano più o meno esplicitamente sull'equivalenza fra povertà
(economica, affettiva, culturale, linguistica) e deficit, sull'equazione semplicistica
secondo la quale i bambini dei "poveri" non saprebbero essere che "poveri
bambini. Gli alunni in difficoltà scolastica, provenienti da ambienti sociali
disagiati, sono spesso dipinti come "la somma di deficit multiformi", ragazzi
quotidianamente sottoposti a "molteplici tentazioni ed influenze nefaste", come se
non avessero alcun riparo, come se non utilizzassero che un linguaggio molto
povero ed aggressivo, come se non avessero alcuna abilità comunicativa e
relazionale.
Quanto alle loro famiglie, si dice che esse si disinteressano della scolarità dei loro
figli, sui quali non esercitano alcuna autorità o, al contrario, si impongono solo
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