I preadolescenti e la scuola - Università degli Studi della Repubblica ...
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Per <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, però, <strong>la</strong> scommessa è un’altra: è possibile insegnare a tutti<br />
l'italiano? Le ricerche nell’ambito del<strong>la</strong> comunicazione referenziale ci direbbero<br />
di sì, ma cerchiamo di capire a quali condizioni (Selleri, 1994) 4 . In primo luogo<br />
l’apprendimento di una lingua si realizza all’interno del più ampio processo di<br />
socializzazione: possiamo quindi par<strong>la</strong>re di socializzazione mediata dal<br />
linguaggio e di socializzazione all’uso del linguaggio stesso; il riferimento<br />
d’obbligo è al<strong>la</strong> riflessione di Vygotskij (1934) 5 sui rapporti fra pensiero e<br />
linguaggio, sul linguaggio del<strong>la</strong> socializzazione che solo in seguito viene<br />
interiorizzato dando origine al pensiero.<br />
Cosa succede quando un ragazzino ha difficoltà linguistiche? E' un "cattivo<br />
lettore", ovviamente, nel senso che fatica a comprendere bene il significato del<br />
testo scritti, quindi farà anche molta fatica a studiare, perché non coglie<br />
collegamenti e riferimenti; le sue difficoltà dovrebbero poi apparire anche in<br />
matematica, per esempio nel<strong>la</strong> soluzione dei problemi, che hanno testi con un<br />
linguaggio molto autoreferenziale nell'ambito del<strong>la</strong> disciplina, infatti nel<strong>la</strong> frase<br />
"il nonno divide le caramelle fra i suoi due nipotini" quel "due" scritto a parole<br />
deve esser trasformato nel numero "2", che consente di trasformare il testo in<br />
operazioni. Ovviamente si tratta di un esempio semplicissimo, riferito ai<br />
bambini di scuo<strong>la</strong> elementare, ma tutte le ricerche in questo ambito mostrano<br />
con chiarezza come le difficoltà linguistiche rendano opaco il testo di un<br />
problema e non solo questo.<br />
Poi le difficoltà linguistiche allontanano dal<strong>la</strong> lettura e dal<strong>la</strong> scritture, riducendo<br />
così quell'esercizio di costante feed-back fra pensiero e linguaggio; lentamente<br />
sono le difficoltà linguistiche che rendono marginali i ragazzini in difficoltà<br />
sco<strong>la</strong>stica rispetto all'apprendimento e più in generale al<strong>la</strong> cultura.<br />
Speso <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> non riesce in questo compito, che invece dovrebbe essere<br />
prioritario; spesso anche perché il problema non è mai stato affrontato seriamente:<br />
quando il preadolescente era "un bambino" si aspettava che con <strong>la</strong> crescita i<br />
4 Selleri P. (1994) La comunicazione in c<strong>la</strong>sse. In: B. Zani, P. Selleri, D.<br />
David La comunicazione. Roma, Carocci<br />
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