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I preadolescenti e la scuola - Università degli Studi della Repubblica ...

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5 - Difficoltà e riuscite paradossali<br />

I giudizi <strong>degli</strong> insegnanti non esprimono solo un'informazione sui livelli di<br />

apprendimento raggiunti dagli alunni, perchè in c<strong>la</strong>sse ogni valutazione<br />

comprende anche un giudizio più complessivo, su quanto e come il<br />

comportamento dell'alunno sia funzionale al raggiungimento <strong>degli</strong> obiettivi<br />

educativi individuati per l’intera c<strong>la</strong>sse, sul fatto che l’alunno presenti già<br />

problemi di apprendimento oppure che, almeno per il momento, non siano emersi<br />

elementi tali da far presagire un totale fallimento sco<strong>la</strong>stico.<br />

Infatti l'organizzazione dei giudizi si fonda su tre nuclei tematici, che si ritrovano<br />

stabilmente in ogni anno sco<strong>la</strong>stico:<br />

- materie forti: si tratta dei giudizi espressi sul<strong>la</strong> matematica, sul<strong>la</strong> lettura, sul<strong>la</strong><br />

espressione orale e scritta;<br />

- formazione: giudizi espressi sull'educazione morale e civile e sull'educazione<br />

fisica.<br />

- metodo: giudizi espressi sul<strong>la</strong> partecipazione al<strong>la</strong> vita del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e sul metodo<br />

di <strong>la</strong>voro.<br />

La costruzione dei nuclei tematici parte dai risultati quotidiani <strong>degli</strong> alunni, dai<br />

punteggi ottenuti nelle prove di verifica, dalle interrogazioni, dai compiti in<br />

c<strong>la</strong>sse; infatti a questo livello ci sono variazioni negli anni per quanto riguarda i<br />

giudizi nelle varie materie ( cioè un alunno può avere "buono " in italiano in terza<br />

elementare e "sufficiente" in c<strong>la</strong>sse quinta).<br />

Esiste però un secondo livello nell'organizzazione dei giudizi, che può essere<br />

inteso come una teoria generale del<strong>la</strong> valutazione condivisa dagli insegnanti a<br />

proposito delle pratiche utilizzate per valutare gli alunni; a questo secondo livello<br />

negli anni non ci sono variazioni nel giudizio complessivo dato ad un alunno.<br />

Questo consente agli insegnanti di valutare un medesimo risultato sco<strong>la</strong>stico (per<br />

esempio, lo stesso errore in un compito di matematica), facendo ricorso a<br />

spiegazioni diverse da alunno ad alunno; un "alunno bravo in matematica" può<br />

aver sbagliato il problema così come ha fatto "un alunno mediocre", solo che<br />

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