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I preadolescenti e la scuola - Università degli Studi della Repubblica ...

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dell’ultima azione formativa nazionale destinata a tutti i docenti italiani. La storia<br />

è breve; nel 1985 entrano in vigore i Nuovi Programmi del<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> Elementare, a<br />

cui fa seguito il Piano Poliennale di Aggiornamento gestito dagli IRRSAE<br />

regionali sul<strong>la</strong> base di uno schema ministeriale; si tratta di un modello formativo<br />

di impianto disciplinare che negli anni consente a tutti i docenti un aggiornamento<br />

nelle aree previste dai programmi e cioè linguistico-espressiva, logico-<br />

matematica, socio-antropologia oltre all’educazione musicale, all’immagine e<br />

motoria. Per alcuni docenti di ogni regione (almeno questo è quanto avvenuto in<br />

Emilia Romagna) viene anche predisposto un percorso formativo di più anni<br />

all’interno di una disciplina elettiva, con l’idea di creare un nucleo di “formatori<br />

dei formatori”. Nel 1990 si chiude quasi ovunque questo intenso quinquennio,<br />

dopo aver raggiunto l’obiettivo di un aggiornamento di base per tutti gli<br />

insegnanti di ruolo.<br />

Negli stessi anni è andata a regime l’organizzazione modu<strong>la</strong>re delle c<strong>la</strong>ssi, mentre<br />

sul fronte dell’aggiornamento il contratto dei primi anni ’90 ed anche il seguente<br />

hanno ampliato le possibilità formative consentendo ai docenti <strong>la</strong> frequenza di<br />

corsi “riconosciuti” dai provveditorati ma rispetto ai quali l’unico parametro è<br />

stato di tipo quantitativo, nel senso che occorreva dimostrare un certo numero di<br />

ore di aggiornamento in due anni per poter avere forme di aumenti sa<strong>la</strong>riali; in<br />

questo modo è stato indebolito il controllo indiretto del collegio docenti sul piano<br />

annuale di aggiornamento, che il più delle volte risultava dall’insieme delle scelte<br />

individuali, rinunciando ad essere una proposta formativa omogenea nel circolo.<br />

Poi c’è stato il “fuoco di paglia” dell’informatica; i progetti ministeriali 1A ed 1B<br />

assegnavano fondi alle scuole per acquistare attrezzature e realizzare corsi di<br />

alfabetizzazione per gli insegnanti; girando per le scuole si vedono ancora pochi<br />

computer e in molti casi <strong>la</strong> ricopiatura dei testi per creare un file è ancora un<br />

“compito per casa”!<br />

Più recentemente <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> è stata travolta dalle vicende legate all’attuazione<br />

dell’Autonomia (L. 59 del 15 marzo 1977, art.21), che hanno nuovamente<br />

allontanato il problema del<strong>la</strong> ripresa di un aggiornamento didattico-disciplinare.<br />

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