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I preadolescenti e la scuola - Università degli Studi della Repubblica ...

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legittimare il funzionamento produttore di disuguaglianze, senza mettere in<br />

discussione l'ideologia ugualitaria? Utilizzando strumentalmente, a seconda dei<br />

periodi storici, i discorsi prodotti dalle diverse scienze umane, <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> potrà<br />

essere dichiarata egualitaria e quindi in grado di offrire a tutti le medesime<br />

opportunità spiegando (anzi legittimando) le differenze sociali nel successo<br />

sco<strong>la</strong>stico attraverso differenze imputabili agli alunni: differenze nell'intelligenza<br />

(concepita come dono distribuito in maniera disuguale fra gli alunni), differenze<br />

nelle attitudini, negli interessi, nelle predisposizioni, nelle motivazioni.<br />

Le differenze individuali, certo un fenomeno incontrovertibile e sotto gli occhi di<br />

tutti, diventano un criterio di spiegazione generale ed universale, piuttosto che un<br />

fenomeno da comprendere e spiegare nelle sue complesse determinanti.<br />

L'insuccesso e <strong>la</strong> selezione sco<strong>la</strong>stica vengono spiegati (o per meglio dire,<br />

legittimati) attraverso teorie individuali del soggetto umano e dell'alunno in<br />

partico<strong>la</strong>re. Costruire una legittimazione del funzionamento sco<strong>la</strong>stico e dei suoi<br />

effetti grazie ad una teoria individuale <strong>degli</strong> alunni diversamente dotati di<br />

strumenti intellettivi (intelligenza), sociali (socievolezza, disciplina, rispetto delle<br />

regole sociali) ed emotivo-volitivi (motivazione ad apprendere, interessi,<br />

attitudini) presenta il grande vantaggio di artico<strong>la</strong>re in un sistema coerente il<br />

discorso egualitario sul<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> con il suo funzionamento discriminante.<br />

Una tale rappresentazione deresponsabilizza l'intero sistema, i suoi funzionari e<br />

tutto il corpo insegnante in quanto non coinvolge le loro modalità dell'agire<br />

quotidiano e mantiene all'esterno del sistema e dell'insegnamento le cause<br />

dell'insuccesso.<br />

-----------------<br />

Attenzione!<br />

Il tema del<strong>la</strong> responsabilità è ormai diventato centrale nel dibattito sul<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>: tra<br />

un ragazzino che si comporta in modo maleducato ed un insegnante che "<strong>la</strong>scia<br />

correre" o peggio che usa un linguaggio simile a quello del suo alunno, chi ha<br />

maggiore responsabilità sugli effetti prodotti a breve e lungo termine da tale<br />

situazione?<br />

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