I preadolescenti e la scuola - Università degli Studi della Repubblica ...

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possedere spiegazioni per i fenomeni che li caratterizzano, giustificazioni di fronte alle difficoltà incontrate nel corso della propria attività professionale, attività che esige quotidianamente molte prese di decisione su questioni solo apparentemente spicciole (come governare l'ordine o la disciplina) e che invece hanno ripercussioni non soltanto sul singolo alunno, ma anche sui suoi compagni. In secondo luogo, ovviamente non per importanza, sono da indicare come risorse e limiti dell'insegnamento i livelli di formazione, di abilità e di impegno professionali degli insegnanti, nonché le caratteristiche di personalità e le diverse trasformazioni che questi elementi subiscono nel corso della carriera professionale; anche gli insegnanti, oltre che gli alunni, seguono dei percorsi di vita professionale all'interno dell'organizzazione scolastica; anch'essi partecipano in maniera diversamente creativa o conformista alle sue dinamiche; in altre parole, come gli alunni costruiscono il proprio mestiere di alunni, gli insegnanti costruiscono la propria professione. Gli insegnanti devono acquisire maggiore consapevolezza degli effetti che il loro lavoro ha sugli alunni e sulla scuola in generale; devono essere consapevoli che quando insegnano prendono decisioni senza aspettare di conoscere tutte le informazioni sugli alunni e senza aver valutato tutte le alternative, cioè che nella pratica quotidiana "prima si decide e poi si cercano le informazioni per avvalorare la scelta fatta". D'altra parte comprendere in modo approfondito la realtà soggettiva degli insegnanti non è un lusso, ma un requisito essenziale per intraprendere degli interventi innovativi. Ad esempio, i rapidi cambiamenti tecnologici e i tagli alle spese per l'istruzione nei bilanci di molti paesi europei hanno provocato una grande sfida alla tenuta dei sistemi scolastici; ciò ha comportato negli insegnanti, non solo italiani, un drastico abbassamento della fiducia nei cambiamenti organizzativi (cioè proprio verso gli interventi introdotti dalle politiche scolastiche!), un aumento di mobilità, stress e pensionamenti, nonché condotte di ritiro nell'individualizzazione del lavoro quotidiano e di ritorno a pratiche di insegnamento tradizionali . 20
Si tratta di condotte "regressive", che coinvolgono interi gruppi sociali e non singoli individui: già Lewin 11 aveva descritto queste condotte e sottolineato il loro carattere di risposta a variazioni nelle proprietà del campo sociale e non di fenomeni ad origine intraindividuale. Recentemente, e in un contesto concettuale diverso, è stato messo in luce come queste condotte siano correlate al grado di autonomia nel lavoro (possibilità di prendere decisioni, di intervenire direttamente nel governo delle scuole) di soddisfazione nel lavoro, di assunzione di responsabilità concrete e personali. Ma il senso di queste correlazioni è diverso in funzione delle modalità organizzative e di funzionamento dei diversi sistemi scolastici: ad esempio, in Gran Bretagna e USA gli insegnanti pongono molta enfasi sull'autonomia come fonte di soddisfazione, di possibilità di prendere decisioni e di responsabilità, ma in altri sistemi scolastici l'autonomia e l'assunzione di responsabilità di gestione, di autogoverno e di valutazione del lavoro scolastico è considerata dagli insegnanti con molta preoccupazione: un vero e proprio rischio professionale. ---------- Attenzione! Sarà il caso di seguire con attenzione i cambiamenti in atto nella scuola italiana, documentandosi attraverso le fonti ufficiali ma anche seguendo i vari dibattiti su riviste specializzate e quotidiani. ---------------- La contraddizione generale che segna la scuola è caratterizzata da un lato dal discorso ideologico egualitaristico, che propugna il diritto ad una istruzione di base per tutti e alle pari opportunità educative e, d'altro lato, da un funzionamento che produce disuguaglianze nei risultati e nei percorsi scolastici successivi all'obbligo. successo Come affrontare allora questa contraddizione fondamentale se non attraverso la costruzione di un sistema di rappresentazioni che permetta di giustificare e 11 A questo punto sarebbe utile rivedere il Modulo1, " I preadolescenti come oggetto di studio della psicologia sociale" di P. Selleri; cap.2. 21
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