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I preadolescenti e la scuola - Università degli Studi della Repubblica ...

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operatore, un educatore…) possono diffidare, evitare di dire ciò che pensano,<br />

adottare una posizione difensiva, perché possono pensare che si tratti<br />

dell'ennesima "trappo<strong>la</strong>" tesa per carpire loro segreti che coinvolgono altre<br />

persone e che per questo non si possono confidare a nessuno.<br />

Spesso sono proprio questi ragazzini ad avere più bisogno di interventi per<br />

prevenire o ridurre il disagio, ma se non si ha ben presente questo costante gioco<br />

di immagini reciproche i soggetti si comportano come dei "ricci" ed ogni tentativo<br />

diretto di "far abbassare <strong>la</strong> guardia" è destinato a non avere successo.<br />

Spesso un silenzio carico di offerte inespresse ed un comportamento di<br />

accoglienza funzionano dove <strong>la</strong> parole falliscono.<br />

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Il gruppo c<strong>la</strong>sse<br />

SCHEDA N°2<br />

Come abbiamo visto, non solo le scuole "fanno <strong>la</strong> differenza", ma questo principio<br />

vale anche per le diverse c<strong>la</strong>ssi di una medesima scuo<strong>la</strong>.<br />

D'altro canto non ci pare di dire niente che non sia sotto gli occhi di tutti e ben<br />

documentabile al<strong>la</strong> luce del sole; basta chiedere un po' in giro, soprattutto agli<br />

insegnanti che, esperti e "del mestiere", di solito non sbagliano nel formu<strong>la</strong>re i<br />

loro giudizi su scuole e colleghi.<br />

Poi, magari per timore o rispetto, non lo direbbero mai, ma questo è un altro<br />

discorso!<br />

Vediamo cosa scrive Gustavo Pietropolli Charmet a proposito del gruppo-c<strong>la</strong>sse:<br />

"..è un gruppo formale, non spontaneo ,istituzionale, fortemente egemonizzato<br />

dal<strong>la</strong> cultura <strong>degli</strong> adulti. Apparentemente l'insegnamento avviene in gruppo, ma<br />

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