I preadolescenti e la scuola - Università degli Studi della Repubblica ...

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Dopo questo risultato iniziale, un collaboratore della ricerca precedente, unitamente ad altri colleghi ( Mortimore e coll., 1988 9 ) ha condotto un lavoro in 50 primary school inglesi, equivalenti alle nostre scuole elementari (età 5-11 anni), soprattutto per cercare le cause della grande disparità notata da Rutter nei risultati degli alunni alle prove d'ingresso; già da queste misure si notava una grande differenza fra i soggetti, per cui poteva essere utile cercare nell'ordine di scuola precedente le spiegazioni di questi parziali successi, se non addirittura insuccessi. In questa seconda ricerca l'individuazione delle caratteristiche delle varie scuole diventa più analitica ed accanto alle misure d'ingresso ed a quelle relative ai risultati scolastici appaiono indicatori legati alla classe frequentata. Gli autori usano la nozione di "clima di classe" per esprimere l'insieme delle caratteristiche che indirizzano "l'umore" della classe, una variabile importantissima in qualsiasi studio che riguarda la scuola ed i processi in essa attivati. Il clima di classe è creato dal modo in cui l'insegnate entra in classe e dal modo in cui ne esce, dal modo di condurre la lezione, da come conversa e discute, dalle relazioni con i colleghi, con gli alunni e con i genitori; un clima positivo è strettamente legato con la quantità di tempo-scuola dedicata a parlare con gli alunni a proposito del lavoro scolastico, delle regole da rispettare, a fornire indicazioni sul comportamento da tenere. Un'altra dimensione riguarda i simboli di identità propri di una classe o di una scuola, dei suoi insegnanti e dei suoi alunni. E' possibile riconoscere l'identità di una classe e i valori a cui essa si riferisce? Già nel lavoro di Rutter e altri (1979) è ben documentato che nelle scuole più efficaci nel produrre risultati scolastici positivi, i dirigenti e i membri dello staff insegnante più influenti sui colleghi esprimono la convinzione che la scuola "significa qualcosa" per loro, ha un senso importante nella loro attività professionale, per la quale vale la pena di impegnarsi. Essi producono iniziative tese a costituire uno spirito di 9 Mortimore P., Sammons P., Stoll L., Lewis D., Ecob R. (1988). School Matters. The 14
collaborazione e coinvolgimento emotivo fra tutti i membri della scuola e sottolineano l'importanza del loro impegno diretto nel governo della scuola. La terza ricerca, condotta da Tizard e collaboratori 10 (1988), pur occupandosi di alunni di scuola materna (quindi non si tratta di preadolescenti!) vale la pena di essere menzionata perché da un lato completa a ritroso questo percorso di ricerca delle cause che possono creare disagio a scuola e dall'altro utilizza indicatori sempre più raffinati, introducendo anche l'analisi del contesto familiare, da quello di famiglie numerose a quello di famiglie con un unico genitore (di solito la madre) famiglia. Un altro suggerimento interessante che si coglie da quest'ultimo lavoro è l'attenzione metodologica al contesto dell'intervista; infatti, poiché sono state intervistate le madri dei bambini e molte di loro appartengono ad etnie diverse, si è avuta l'accortezza di farle intervistare da un'intervistatrice della medesima etnia, questo per rendere molto più rassicurante il fluire di domande e risposte, per ridurre i rischi di una "chiusura" nei confronti dell'intervista, che poteva essere vista erroneamente come "un'indagine" di polizia o dell'assistenza sociale.etnia A questi aspetti legati alle rappresentazioni "dell'altro" forse non pensiamo a sufficienza nella nostra attività quotidiana. ----------- Attenzione! Non sempre gli altri condividono le nostre intenzione, i nostri scopi, i nostri significati. Quello appena visto è un esempio di come, al contrario, una sensibilità sul tema del modo in cui "L'altro" definisce a sua volta le situazioni sociali sia da incoraggiare e da aumentare negli operatori sociali. Pensiamo ai nostri preadolescenti: forse quelli che hanno già avuto esperienze di assistenza sociale e di tribunale dei minori di fronte ad una nuova figura (un junior years. Wells, Open Book. 10 Tizard B., Blatchford P., Burk J., Farquahar C., Plewis I. (1988) Young children at school in the inner city, Londra, Erlbaum. 15
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