I preadolescenti e la scuola - Università degli Studi della Repubblica ...
I preadolescenti e la scuola - Università degli Studi della Repubblica ...
I preadolescenti e la scuola - Università degli Studi della Repubblica ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Nel<strong>la</strong> prima ricerca, pubblicata da Rutter e da un gruppo di col<strong>la</strong>boratori nel<br />
1979, 8 sono stati studiati gli alunni iscritti in 12 scuole secondarie londinesi ( età<br />
<strong>degli</strong> alunni da 10 a 14 anni), adottando una prospettiva longitudinale che ha<br />
permesso di seguire questa coorte fino al compimento del 18° anno di età, quindi<br />
due anni oltre il completamento dell'obbligo sco<strong>la</strong>stico. Ogni anno sono stati<br />
registrati i risultati avuti dai ragazzi ai test di valutazione nazionale per quanto<br />
riguarda le materie più importanti ( inglese e matematica) e contemporaneamente<br />
sono state condotte molte osservazioni nelle scuole, interviste con capi d'istituto<br />
ed insegnanti; dal sedicesimo al diciottesimo anno di età sono state individuate<br />
alcune misure di successo/insuccesso, come l'iscrizione al college, il tempo<br />
impiegato per trovare il primo impiego, il numero di impieghi cambiati nel<br />
periodo dei due anni, il numero di volte in cui il nome del ragazzo è stato scritto<br />
nei registri del<strong>la</strong> polizia per reati più o meno gravi, come guida senza patente o in<br />
stato di ebbrezza.<br />
Da questa enorme mole di dati i ricercatori giungono al<strong>la</strong> conclusione che "le<br />
scuole fanno <strong>la</strong> differenza", nel senso che a parità di risultati iniziali (potevano<br />
essere anche "scarsi risultati") i ragazzini che avevano frequentato alcune scuole<br />
ottenevano poi al termine del percorso punteggi maggiori nei test e negli anni<br />
successivi dimostravano di avere meno problemi di inserimento.<br />
Rutter introduce il concetto di ethos per descrivere le caratteristiche di alcune<br />
scuole rispetto ad altre; regole, valori, standard di comportamento accettato fanno<br />
di un'organizzazione un po' speciale come <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> un luogo che sviluppa una<br />
propria cultura, che poi comprende certi approcci didattici e uno stile di<br />
comportamento che non è disciplina, ma solo rispetto delle norme di reciprocità<br />
sociale. Dal punto di vista dell'autore l'ethos è l'insieme dei valori, delle<br />
spiegazioni, delle valutazione, dei giudizi che caratterizzano <strong>la</strong> comunicazione<br />
educativa nelle scuole; dove esiste e viene condiviso <strong>la</strong> frequenza sco<strong>la</strong>stica<br />
produce effetti positivi sul percorso individuale <strong>degli</strong> alunni.<br />
8 Rutter M., Maugham B., Mortimore P., Ouston J. (1979) Fifteen thousand hours,<br />
Londra, Open Book Publishing<br />
13