Contenti per la rielezione di Lo Bello ma le forzature restano e ...

SETTIMANALE
DI POLITICA
E COSTUME
Autorizzazione del tribunale
di Siracusa n.2/2003
diretto da Salvo Benanti
I FATTI ONLINE: www.ifattidelladomenica.it
Telefono 0931412883. Email: ifattisr@gmail.com - redazione@ifattisiracusa.it -
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FONDATO NEL 1988
N° 30/2008
Domenica 28 settembre 2008
Contenti per la rielezione di Lo Bello
ma le forzature restano e vanno cancellate
Come era nelle previsioni Ivan Lo Bello è stato rieletto
Presidente di Confindustria Sicilia. La scelta era obbligata.
Per mesi Confindustria (Montezemolo e poi Mercegaglia)
hanno puntato su Lo Bello come grande novità, esponente
di un gruppo di industriali siciliani che – per la prima volta
nella storia! - ha rotto l‟omertà e denuncia la mafia per le
estorsioni che subisce quotidianamente. Lo Bello è stato al
gioco, si è inventato un ruolo del tutto estraneo a lui e alla
sua storia personale (l‟antimafioso professionista), ha dato
segnali come l‟elenco degli industriali espulsi in quanto collaborazionisti.
Da qui la rielezione con annesso compiacimento
dei combattenti la mafia. Tutto bene. Lo Bello è stato
intelligente nei tempi e coraggioso (non si sfidano quegli
ambienti a cuor leggero).
Ma qualche segnale negativo c‟è stato. Confindustria Catania
ha sollevato 2 obiezioni:
- l‟intensa attività pubblicistica antimafiosa di LoBello non
può essere il programma degli industriali siciliani che hanno
anche altri gravosi problemi, a cominciare dallo sviluppo,
dal credito, etc etc.
Non si vive di antimafia, il rispetto della legalità è una doverosa
premessa per gli industriali siciliani (ed alcuni hanno
Sanzaro: Un futuro
per i nostri giovani...
“Sono fortunato perché i miei figli hanno ancora qualche
anno di tempo per riflettere e per darmi qualche consiglio.
Sono fortemente convinto, come credo la maggior parte di
tutti noi, che è preferibile che i figli rimangano nel proprio
territorio, nella propria terra. Ovviamente se vi sono le necessarie
opportunità occupazionali, di carriera e di sviluppo
professionale. Se così non dovesse essere …il sindacato in
primis e la politica dovranno fare di tutto perché questa nostra
terra continui ad offrire le giuste opportunità”.
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pagato caro sul piano personale questo coraggio) ma la sopravvivenza
delle imprese passa per altre strade.
L‟antimafia militante serve per andare in TV, serve a Confindustria
nazionale ed a Montezemolo, serve magnificamente
per entrare in politica, per fare carriera e frequentare
i salotti buoni, ma agli industriali siciliani serve anche una
presidenza capace di interloquire con il Governo regionale,
capace di comprendere e fare propri le difficoltà del sistema
imprenditoriale siciliano. Temi da cui Lo Bello è lontanissimo
perché non ha mai diretto o gestito una impresa e
perché non è interessato a questo lavoro di sintesi e di rappresentanza
dei problemi del sistema imprenditoriale siciliano.
Seconda obiezione (che hanno sollevato anche i Fatti):
non si può essere presidente di confindustria Sicilia e presidente
del banco di Sicilia e presidente della camera di commercio
di Siracusa oltre ad essere presente in molti organismi
societari. La militanza antimafiosa non abilita a questo
accaparramento di incarichi pubblici. Si contano oggi le
pulci in tasca ai politici, ai parlamentari, ai parenti dei politici,
alla cosiddetta casta: da questo elementare dovere di
moderazione è esente chi si professa antimafioso?
All‟antimafioso riconosciuto e pubblicizzato è consentito di
tutto anche di non sapere svolgere l‟incarico a cui è stato
chiamato (sindaco, assessore, presidente etc)? La storia di
questa terra ha aperto molto gli occhi su che razza di antimafiosi
ci siamo trovati sul groppone per anni come sindaci
e deputati, anche pezzi di mafia si sono travestiti da antimafia
militante, conoscendo bene la retorica siciliana che tutto
omologa e tutto condanna per le apparenze.
Finisco con Ivan Lo Bello che ho appena incontrato e che è
un amico. Siamo contenti al pari di Nicita che sia stato eletto
e saremo più contenti se lavorerà per questa provincia e
per questa città nell‟incarico che ricopre meglio degli altri
(il che non è difficile perché gli altri non fanno una mazza
per Siracusa!). Ma non pensi di essere furbissimo perché
non lo è, non pensi di strumentalizzare situazioni e persone
perché può restare scottato. Resti con i piedi a terra. Dichiari
alle categorie professionali che lo hanno eletto la disponibilità
a dimettersi da presidente della camera di commercio ed
ascolti con rispetto il parere di tutti indistintamente. La somma
delle indennità che percepisce è notevole e non è giustificabile.
Ci ascolti. (sb)
Visentin: Il teatro?
Sarò io ad inaugurarlo
Il moscato di Mario Bonomo
Lui non è di quelli che si tira indietro. Da imprenditore ha sempre lavorato insieme ai suoi operai, alzandosi
alle 5 del mattino. Oggi è deputato regionale del Partito democratico e che lo è se ne sono accorti
tutti, perché Mario Bonomo anche in questo nuovo “lavoro” ci si è messo di buzzo buono. Anche qui alzatacce
all’alba e poi via a studiare quella legge, a leggere quella pratica, ad informarsi su tutto e tutti,
con l’unico obiettivo che lo ha sempre guidato nella sua entrata in politica: far stare un po’ meglio chi
sta un po’ peggio. Lavoro, lavoro, lavoro. E il relax? C’è tempo anche per questo. Così Bonomo per un
paio di giorni è diventato “l’uomo della vendemmia” (vedi le foto qui a lato). Raccoglie l’uva, la carica
col secchio apposito, non fa fatica, si diverte. Come non facevano fatica e si divertivano i nostri padri.
Niente di commerciale si badi bene. Un piccolo appezzamento di terreno coltivato a vite. Alla fine ne verranno
fuori 500 bottiglie di vino, un moscato dolce subito ribattezzato “Josephine”, la figlia di Bonomo.
“Cinquecento bottiglie – dice l’uomo della vendemmia – che darò a 500 miei amici”. Le iscrizioni sono
aperte. Dei 500 amici dicevamo.
Il sindaco Visentin in una lunga intervista al nostro giornale
dichiara che sarà lui ad inaugurare il teatro comunale. Una
sfida in piena regola vista la sequela di figuracce rimediate da
molti politici su questo vecchio stabile. Viusentin parla anche
del suo rapporto con l‟ex sindaco. “Bufardeci - dice - ha svolto
egregiamente il suo lavoro da sindaco, saprà fare bene il
suo lavoro di vicepresidente della Regione. Io spero di fare
altrettanto bene il sindaco, senza essere in concorrenza con
nessuno, dando la mia impronta alla nuova amministrazione”.
A PAGINA 7
Comunale a +1205 Ognina a + 2319 Via Crispi +770
Al teatro ricomparsi alcuni operai. Sarà la volta buona?
L’assessore La Bianca ha promesso interventi rapidi Basole disconnesse da almeno due anni. Chi provvede?

Una recente relazione tecnica redatta dal
Prof. Sciacca, biologo e noto esperto di inquinamento
ambientale, ha sancito che
l‟abnorme concentrazione di polveri sottili
(PM10) nell’atmosfera della nostra città viene
provocata dal trasporto delle sabbie sahariane
dai venti di scirocco che, notoriamente,
producono campi di alta pressione ed il conseguente
ristagno aereo di umidità ricca di
particelle in sospensione. Tali particelle, per
effetto di forze gravitazionali, discendono
lentamente sulla città e, soprattutto, sulle vetture.
Viene da credere che la moderna tecnologia
costruttiva dei veicoli catturi le polveri
sahariane, le rielabori durante i cicli di combustione
dei carburanti e le reimmetta
nell’atmosfera mediante gli impianti di scarico
degli automezzi che, a loro volta, utilizzano
derivati del petrolio ricchi di sostanze aromatiche
e nocive. Questa, in sostanza, la motivazione
dei ciclici blocchi della circolazione
veicolare imposti dai nostri Sindaci di turno:
ergo, maledetto Sahara! Che se lo tengano gli
Africani, i Berberi e tutti coloro che ne hanno
abitudine alla convivenza, bardati e coperti
fino agli occhi per non respirare le sabbie silicee.
A tal proposito, ci permettiamo di ricordare
la forte incidenza di malattie oncologiche
che infestano le nostre zone ma, stranamente,
risulta assente la Silicosi. E‟ evidente
che qualcosa non quadra nel panorama descritto
dai nostri amministratori pubblici.
Facciamo,allora, un passo indietro: una domenica
mattina il Sindaco viene prelevato
a casa dalla vettura di servizio del Comune.
Orrore…!!! E‟ sparito il colore blu
dell‟auto e pure del lampeggiatore, lasciando
spazio all‟ampio e fitto beige delle sabbie
sahariane: viene proclamato lo stato di
allerta e conclamato quello di calamità
naturale, visto che la domenica i lavaggisti
riposano e che, in ogni caso, sarebbe stato
arduo far passare in amministrazione
l‟ulteriore fattura di pulizia dell‟auto. Allora
tutti a piedi, senza invidie, blocco totale
della circolazione veicolare fino a nuove
disposizioni. Torniamo per un attimo seri,
anche se i pochi neuroni rimasti nei nostri
cervelli risultano davvero indignati: nessuno
ha mai attraversato la zona industriale di
2
Domenica 28 settembre 2008
Noi, soffocati dalle emissioni industriali
ci allarmiamo per le polveri sottili (PM10)..
Nella cartina il deserto del Sahara. Nel riquadro i fumi del Petrolchimico
Siracusa all‟alba o al tramonto, magari durante
giornate particolarmente nuvolose?
Ebbene, in tali particolari circostanze, i
“ c a m i n i ” i n d u s t r i ali r i l as ci ano
nell‟atmosfera grandiosi volumi di fumi,
ceneri e scorie non filtrati, poiché il loro colore
si confonde perfettamente con quello
del cielo e nessuno può accorgersi visivamente
dell‟immenso attentato alla salute
pubblica, altro che sabbie del deserto! Ma
come ben si sa, guai a puntare il dito contro
l‟egemonia industriale; abilmente sfruttata
per creare concentrazioni di potere; nessun
amministratore pubblico vorrà mai scagliarsi
contro i proprietari o gestori del Petrolchimico
siracusano che, a loro volta, si guardano
bene dall‟investire nel rimodernamento
degli impianti per renderli più sicuri ed ecologici.
Costerebbe così tanto “civilizzare” i
cicli di lavorazione dei prodotti, renderli più
efficaci senza danneggiare ambiente e salute?
Ma la solita abitudine del “do ut des” (ti
do la possibilità di essere più forte, a condizione
che tu non mi avvilisca con imposizioni
costose), crea una sorta di cupola omertosa
a discapito del benessere pubblico. Qualcosa,
però, bisogna fare per tacitare gli allarmi
e pertanto si pensa bene di attribuire tutte
le responsabilità ai veicoli ed alle sabbie del
Sahara, istituzionalizzando le inibizioni della
circolazione e foderando gli occhi col
prosciutto (pure rancido).
Abbattere le polveri? Amministratori senza vergogna
Quartieri fuori dal comune. È il nome del Comitato promosso
dall‟Avv. Salvo Salerno che, dopo reiterati appelli,
richieste, segnalazioni alla città ed al mondo della politica
s‟è visto costretto ad un Atto di Interpello ufficiale a: Sindaco,
Assessore Centro storico, Presidente Consiglio comunale,
Gruppi consiliari, Consiglio Circoscrizione Ortigia,
Dirgente Settore Mobilità e Trasporti, Comando Polizia municipale.
Per l’UNESCO, a: Direttore Centro Patrimonio
mondiale, Commissione nazionale italiana, Uff. Lista Patrimonio
mondiale del Ministero Beni culturali; ed ancora a:
Ministro Ambiente, Soprintendenza ai BB.CC.AA., Deputati
nazionali e regionali, Comitato Parchi “Santi Agnello”, Forum
cittadino, Comitato Ortigia, Italia Nostra, Lega Ambiente,
Agire Solidale, Cittadinanzattiva, Codacons, Associazione
it. Familiari e Vittime della strada, altri Enti associativi,
singole Personalità cittadine. Per dire cosa? Sollecitare
agli amministratori pubblici il mantenimento degli impegni
contratti con l‟UNESCO. Ed invece Fabio Granata e
Titti Bufardeci (con Nicola Bono) si sono continuamente
accreditati il merito (in parte vero) di aver procurato
l‟inserimento di Siracusa e del Val di Noto nella World Heritage
List senza mai preoccuparsi concretamente (tranne
l‟instancabile vanteria giornaliera) di dar seguito agli impegni
assunti (con indirizzo del Consiglio comunale, Delibera
di Giunta, Ordinanza XII Settore). Fra gli altri: regolamenta-
Nuovo ospedale,
aeroporto , sviluppo
turistico e
consorzio universitario.
Questi i
temi principali
che impegnano la
politica siracusana.
Tutti i santi
giorni, gli eletti
agli Enti locali,
regionali e nazionali
rilasciano
bellicose dichiarazioni
a stampa
e TV , facendosi
promotori di questa
o quell‟ opera
pubblica. Le premesse e le promesse sono
tanto convincenti che uno si aspetterebbe la
realizzazione, non diciamo entro un anno o
due, ma almeno nel volgere di un lustro e invece….zero.
Da decenni viene data per imminente
l‟apertura dei cantieri per la costruzione
del nuovo ospedale; dettaglio trascura-
zione del traffico veicolare (e PUT), realizzazione ZTL 24
ore su 24 in centro storico, adeguamento di Protezione civile
(emergenze sismiche e pubblico soccorso). Negli ultimi
4 anni la realtà è d‟infinite riunioni per dire tutto e il
contrario di tutto, con manicheismi propagandistici (per la
stampa) per colmare l‟inefficienza dilettantistica del Sindaco
Bufardeci, del suo Assessore al ramo Visentin, oggi
Sindaco in continuità (leggasi contiguità), di dirigenti comunali
(XII settore, Vigili urbani). Mai, e sottolineo mai,
sono stati mantenuti questi impegni se non con soluzioni
provvisorie. Il Sindaco pro tempore in particolare, ha disatteso
reiteratamente gli obblighi presi con il Comitato
residenti o con altre categorie: a tutti diceva SI! Salvo poi
stallare su ogni cosa. Almeno 20 esperimenti di ZTL che
dimostravano ogni volta come i vari dirigenti non si parlavano
fra di loro, presentavano bozze che contraddicevano
le precedenti, con l‟esecuzione di lavori eterni: surreali
quelli di Via Minerva, vergognosi quelli di Corso Umberto
(da codice penale la ripavimentazione) o Piazza Marconi
ed i Villini (dopo quasi 5 anni ancora incompleti), che hanno
gravemente danneggiato il commercio. O quelli sbagliati
e rifatti (fontana di Largo XXV Luglio, paletti di via
Maestranza). Se guardiamo all‟abbattimento delle polveri
sottili, solo amministratori senza vergogna possono intimare
ai cittadini l‟osservanza delle leggi quando il parco
Opere? Solo annunci
La cultura del non fare
bile solo il finanziamento (denaro pubblico
o privato) che appare e scompare come un
miraggio. L‟aeroporto? Risolto il problema
dello sviluppo turistico via mare, con centinaia
di posti barca al porto grande, presto
saremo deliziati dal rombo degli aerei che
saranno presi d‟assalto da migliaia di siracusani
e da turisti provenienti da tutte le
parti del mondo. L‟opera, dicono, è da considerare
cosa fatta se si tiene conto che uno
dei maggiori fautori è diventato Vicepresidente
della Regione Siciliana ed Assessore
al Turismo. C‟è da giurare, quindi,
che il finanziamento è l‟ultimo dei pensieri
e che la realizzazione, al più tardi, avverrà
entro questa legislatura. Speriamo. Il polo
universitario, diciamolo pure, costituisce il
fiore all‟occhiello della politica nostrana.
Non sappiamo che fine fanno i giovani che
qui conseguono prestigiose lauree, ma la
diatriba tra i nostri onorevoli riguarda
principalmente i posti di comando del relativo
consorzio; chi lo ha guidato sin qui
pare deciso a durare a lungo, magari con
la benedizione di altolocate posizioni governative
e nessuno che azzardi l‟idea di
insediare al vertice personalità di ben altro
spessore culturale. Più terra terra, ora, oc-
auto dei Vigili urbani è talmente obsoleto da essere al di
fuori dei parametri di tutela ambientale; né più né meno del
camion della ditta di rimozione, i cui fumi di scarico sono
talmente densi da offuscare la vista ed il respiro. Un infame
rimpiattino che non è mai andato alla radice del problema:
occorrono almeno 10 bus navetta in Ortigia e l‟aggiunta di
altrettanti per il trasporto urbano, parcheggi veri e serviti,
un serio piano di controllo sul territorio, Vigili urbani formati
e non mandati allo sbaraglio, disattenti su episodi gravissimi
e reiterati: come cani senza museruola, motociclisti
privi del casco ma velocissimi sulle strade, moto rumorosissime
al pari di certi locali notturni; piazza Archimede invasa
da auto di polizia, prefettura, carabinieri, altri comuni,
Capitaneria, Pompieri, etc.. che anziché dare l‟esempio fanno
sfoggio di potere con la scusa di importati riunioni dal
Prefetto, arrogandosi privilegi profondamente offensivi per
il cittadino. Adesso c‟è finalmente l‟iniziativa di Salerno,
redatta come dovrebbe fare un‟amministrazione seria, degna
di nota perché scevra da polemiche e propositiva. Vediamo
come va a finire. Ma con una classe politica di tale
nanesco livello è indispensabile la vigilanza e la partecipazione
del cittadino. Altrimenti la città, alla prima verifica
seria degli ispettori UNESCO (fin qui molto buoni a far finta
di nulla) rischia di uscire dalla World Heritage List. Che
sarebbe l‟ennesima catastrofe fra le numerose altre.
Nuccio Gemma
cupiamoci del quartiere S. Lucia che entro
un anno, al massimo, si arricchirà di un‟altra
strada nuova di zecca: quella in costruzione
sul tracciato dell‟ex cintura ferroviaria, dai
Cappuccini a via Piave. Più di una volta abbiamo
motivato la preferenza per altra soluzione
(verde attrezzato con pista ciclabile),
più vantaggiosa per i residenti desiderosi,
anche, di potere accedere al mare attraverso
opportuni varchi pedonali. Invece si è optato,
ostinatamente, per l‟ennesima striscia di
cemento e asfalto, foriera dei mille pericoli
legati alla circolazione dei veicoli e di un
più consistente aumento delle emissioni di
scarico. Ci conforta, comunque, il brainstorm
dell’intera classe politica locale, impegnata
a risolvere il più importante dei
problemi: a chi o a cosa intestare questa
nuova via cittadina. Noi suggeriamo di denominarla
“Via del NULLA” in omaggio ai
risultati conseguiti, a Siracusa, negli ultimi
dieci anni ed alla imperante cultura “del fare”
tanto strombazzata dal potere politico
dominante.
Sebastiano Di Maria

La città dei servi
Letteralmente scomparsi
il dibattito e il confronto
Del nuovo consiglio comunale
eletto quest'anno unitamente
al sindaco Visentin si
parla malissimo. Peggio del
precedente che era ritenuto
da tutti il fondo del barile:
poco qualificato (per non
dire d'altro), inesistente politicamente,
non in grado di
comprendere e trattare i problemi
della città e via di questo
passo. Personalmente ritengo
che questa caduta
(precipizio..) di qualità del
Consiglio Comunale della
Città sia dovuta a fattori esterni
come lo svuotamento
di funzioni del consiglio comunale
avvenuto unitamente
alla elezione diretta del sindaco,
alle maledette indennità
che vengono profuse a piene
mani a consiglieri comunali,
di quartiere, assessori,
presidenti dei consigli di
quartiere... e alle furbate che
vengono perpetrate ai danni
della comunità: consiglieri
comunali che percepiscono
stipendi d'oro dal Comune
grazie a compiacenti attestazioni
di stipendio, indennità
di presenze per commissioni
consiliari convocate a ripetizione
etc etc.
Nessuno che abbia mai guardato
con serietà a questi osceni
sperperi di denaro pubblico
e agli autentici abusi
commessi (a me sono parsi
tali e l'ho scritto).
Eppure parliamo di circa
1.500.000 euro l'anno. Una
cifra spropositata che la collettività
paga per niente, per
vedere alcuni giovani disoccupati,
per lo più senza mestiere
e titoli professionali
veri (anche se ormai le lauree
si comprano come al
mercato, basta elencare chi
sono certi nuovi laureati e
un giorno lo faremo...) trasformarsi
in galoppini elettorali,
porta borse, porta preferenze.....nei
n u o v i
“bravi” del
potente di
turno.
**
Ma anche
molto è dipeso
dalla
personalità
del Sindaco.
B u f a rd e ci
non andava
mai in Consiglio
per
raccogliere
pareri, interr
o g a z i o n i
etc. Delegava. Mai ha esposto
in Consiglio – come era
suo preciso dovere – il programma
di attività che inten-
deva realizzare nella città,
per farne oggetto
di discussione
ed
approfondimento.
La
regola d'oro
era: mai impegnarsi
per
iscritto su
o b b i e t t i v i
credibili, parlare
in televisione
per ore
di aria fritta,
di annunci, di
propositi..
**
Con Visentin
le cose possono
cambiare. Credo che
il nuovo sindaco non abbia
queste deprecabili manie e
possa rapportarsi al Consi-
di Salvo Benanti
Nino Consiglio, uno dei guru scomparsi
glio Comunale seriamente,
con rispetto, facendone
crescere responsabilità e
funzioni.
Da qualche consigliere
comunale eletto è però indispensabile
pretendere
“che difenda” la sua dignità
di amministratore: dignità
è una parola magica
di cui si riempiono tutti la
bocca ma da tempo è totalmente
assente. Necessitano
consiglieri comunali
non inginocchiati e questuanti,
che non stanno in
fila per chiedere favori
personali..Questo sarebbe
un primo passo importante
per recuperare davanti alla
città un po' di credibilità.
Pretendano di capire ciò
che devono votare e quello
che succede in città, pre-
tendano di esporre il loro
pensiero, pretendano che
delle decisioni del Consiglio
Comunale, la Giunta,
il Sindaco, i parlamentari
ne tengano conto.
Niente di straordinario o di
rivoluzionario beninteso,
prima era proprio questo
che avveniva: in consiglio
comunale, i dibattiti che vi
si svolgevano e le scelte
che si assumevano, erano
il momento più importante
della vita cittadina.
**
Ora siamo alla mercè di
nessuno: stampa oscenamente
filo governativa che
non racconta alla città
niente di quello che realmente
avviene, opinione
pubblica distratta, avvilita
dai fatti suoi per potere
pensare all'amministrazione
comunale (e fa molto
male). Prima, almeno, avevamo
qualche vecchio guru
che quando nessuno
obbiettava qualcosa (per
via di accordi, inciuci..)
scendeva in campo con
articoli, riunioni, per parlare
alla città per destare attenzione
o allarme e veniva
ascoltato. Ora non c'è
più nessuno disposto a distinguersi
dal coro dei camerieri,
dei servi, atterriti
dalle possibili ritorsioni.
Vergogna!. Una città di
pusillanimi ammutolita
per servilismo o timore,
come mai lo è stata nella
sua recente storia!.
**
Insomma, aspettiamo con
fiducia che qualcosa di
nuovo e di positivo avvenga
in futuro, come è giusto
che sia.
Il sindaco Visentin, una
speranza per Siracusa
3
Domenica 28 settembre 2008
Inda e cultura
sono il bottino
dei nuovi barbari
INDA: una tragedia infinita. Il titolo
di oggi: storia delle gestioni. Problema
eterno! Non solo attuale. Negli
anni d‟influenza del centro sinistra
l‟allora C.d.A. decise di cambiare:
non più due tragedie alternate in 40
giorni ma una per 20 consecutivi e la
seconda per altri 20. Obiettivo: economizzare,
evitando la consuetudine
di mantenere due compagnie contemporaneamente
per 40 giorni. Effettivamente
il risparmio dichiarato fu di
circa 500 mila euro. Ma il pubblico
non rispose. Soprattutto quello siciliano
(zoccolo duro degli afflussi) che con l‟alternanza vedeva
due spettacoli in due giorni facendo un solo viaggio mentre
con la divisione in due periodi non pernottava ma arrivava
nel pomeriggio, vedeva lo spettacolo e ripartiva. Allora come
oggi la dirigenza vantò i risparmi ma tacque sui minori
incassi (un deficit di circa 1 milione di euro, presenze turistiche
inferiori). Tutto questo per dire che l‟intromissione
della politica nella vita del Dramma Antico (come in ogni
Ente dipendente da finanziamenti pubblici) è da sempre un
cancro. La ragione è perfino ovvia: in democrazia vige
un‟alternanza vitale per la democrazia ma letale nella gestione
di qualunque azienda. Che ha bisogno di continuità
del management per sviluppare un piano industriale di lungo
periodo. Non solo: i partiti promuovono solo i loro fedelissimi,
fottendosene bellamente delle professionalità. Così
accade che le dirigenze, sempre diverse, tessono la tela di
Penelope: ogni ciclo di potere cambiano, interrompendo un
lavoro prima d‟aver visto i frutti, ne ricominciano uno nuovo
che per dare risultati ha bisogno di un tempo minimo
(quattro anni). Che probabilmente sarà interrotto da un altro
ciclo di potere che vuole i suoi fedelissimi e quindi ricambia.
È la stessa storia di Alitalia, Rai, Telecom, d‟ogni ente
locale e regionale, i cui deficit lievitano come panna montata
grazie alla violenza di una politica demenziale che ammazza
meriti e sviluppo. In qualunque settore. Un fatto che
diventa drammatico per gli organismi di produzione culturale,
che la politica non percepisce come la più formidabile
filiera di sviluppo economico del Paese. Come una sanguisuga
invece, ne succhia l‟energia creativa per il proprio interesse.
A destra ed a sinistra: Prestigiacomo o Bufardeci
decidono Sovrintendenti e C.d.A. dell’INDA senza alcuna
cognizione del come si gestisce un qualunque ente culturale.
Alla Film Commission Marziano nomina Marika Di
Marco, colta ma totalmente digiuna di sceneggiatura, montaggio
o fotografia (prego chiunque di vedere che paccottiglia
di corto o medio metraggi sono stati finanziati). Quando
si tratta d‟incarichi la politica trova una par condicio su
tutto. Come al Consorzio universitario dove resta Presidente
Baio, nonostante il fallimento di qualunque azione. O
l‟INDA priva di controllo visto l‟imbarazzante appiattimento
di Blancato. Ed i risultati si vedono: Enna in soli 4 anni
è diventata Università indipendente, Siracusa dopo 10 anni
resta appendice di Catania. L‟INDA, in mano ad una dirigenza
di matrice politica e clientelare, compie un risanamento
fittizio frutto di scelte al ribasso, ma propaganda successi
che, temo, si riveleranno devastanti fra pochi anni. È
accaduto ed accadrà ancora. Come una maledizione, con i
medesimi riti che nulla hanno insegnato, la politica perpetua
l‟identica mancanza di trasparenza come strumento di comodo
per nascondere assenza di progetto e strategie, sodali
senza autonomia economica ed intellettuale, delegati a distribuire
posti e stipendi. Mi chiedo, per esempio, quali siano
i criteri di gestione della Fondazione che, pur annoverando
ben due laureate nel suo organigramma, con curriculum
specifici sulla materia, le esclude dai ruoli operativi
nevralgici, relegandole a compiti marginali come l‟archivio
mentre affida ad altre persone senza titoli, né di studio né
professionali, l‟intera organizzazione operativa. Per adesso
evito i nomi ma qualcuno dovrà dire all‟opinione pubblica
come vengono gestiti personale e risorse. Io credo che il
riconoscimento delle professionalità passi per un’accurata
analisi di curriculum, esperienze e titoli. Non delle sperequazioni
economiche o del mobbing a spese di artisti, impiegati
e maestranze non asservite. Urge grande trasparenza
all‟INDA, una salutare chiarezza su spese, ricavi, biglietteria,
presenze, sponsorizzazioni, finanziamenti pubblici, contratti
e consulenze. Nuccio Gemma

Ma chi stampa
la rivista
“Prospettive”?
Il signor Salvatore Antonacci
ci ha inviato una
lunghissima lettera che
non possiamo pubblicare
per intero. Pubblichiamo
invece lo stralcio che ci
sembra di maggior interesse,
anzi di pubblico
interesse. “Ma dove si
stampa la rivista della
Camera di Commercio “Prospettive”? – scrive
il signor Antonacci - E dove è sistemata la
redazione di questo stesso periodico? Caro
direttore, come ho già accennato prima e come
dirò meglio più avanti questi interrogativi
non sono solo discorsivi. Prima però voglio
dare atto al suo giornale di scrivere le cose
come stanno e di averci fatto sapere alcune
verità sulla gestione della Camera di Commercio.
Ad esempio, per averci fatto sapere
che ci sono 33 amministratori per appena 35
dipendenti, per averci fatto sapere che
l‟attuale presidente solo di rado si reca presso
la sede dell‟ente. Ancora che il sito di
CamCommercio è in lavorazione da anni e
così via dicendo. Veniamo alla stampa della
rivista che, come abbiamo letto su I Fatti,
costa 50 mila euro l‟anno. La stampa dovrebbe
essere presso la tipografia Zangara, ma
sembrerebbe invece che a stampare Prospettive
sia la tipografia Fratantonio. Sembrerebbe
altresì che alla Camera di Commercio non
ci sia alcun locale riservato alla redazione
della stessa rivista”. Sin qui il nostro lettore.
Vale la pena aggiungere che sulla gestione,
politica ed economica, della CamCommercio
di Siracusa abbiamo ricevuto tutta una serie
di interventi che in questo numero per motivi
di spazio è impossibile pubblicare. E‟ però il
caso di precisare che non c‟è alcuna posizione
pregiudiziale nei confronti di nessuno.
Tanto è vero che abbiamo chiesto ai diretti
interessati di intervenire, anche con una intervista,
in questa delicata vicenda. Sta poi
alla sensibilità di chi amministra tirare le opportune
conclusioni. Personalmente mi sono
occupato del bilancio dell‟ente e, sempre per
motivi di spazio, non sono stato in grado di
entrare nel dettaglio. Va da se che spiccano i
costi che riguardano sia le indennità delle
decine di amministratori (??!!) in carica a
CamCommercio così come spiaccio le spese
sostenute per la pubblicistica e anche per alcuni
viaggi extra moenia. Nel merito della
segnalazione che riguarda la rivista Prospettive:
chi la stampa? Dove viene impostata se
alla CamCommercio non ci sono locali riservati
alla redazione? Su questi interrogativi
non siamo per il momento in grado di dare
risposte. Ci informeremo.
Claudio Benanti
Conferenza stampa del comitato di “Salute Pubblica di Siracusa”,
composto dai movimenti Io non voto, Nuovo Msi,
Alleanza Federalista, Forza Nuova, tenuta presso i locali de
“Le Baronie” in via Gargallo . Sono state richieste “migliori
garanzie per le condizioni di vita e condizioni di sicurezza
per i campi nomadi e per la loro sicurezza mentre dal prossimo
ottobre saranno costituiti i banchetti per la raccolta di
firme per arrivare alla mozione di sfiducia nei confronti
dell‟attuale Giunta Visentin. E‟stato anche annunciato che
verranno a Siracusa per sostenere la campagna
d‟informazione, i leader nazionali dei Movimenti, on.
Chiappori e Maraventano, on. Fiore, Carlo Giuliana, Don
Giulio Maria Tan.
Confermate svariate richieste di legalità e democrazia, avanzate
da Carcò, Giganti , Sparatore, Bauso, ognuno per la
propria parte, rispondendo alle motivazioni che alcuni consiglieri
e assessori hanno dato a mezzo stampa, alla richiesta
legale avanzata per il riconoscimento della loro incompatibilità.
“Secondo infatti le leggi vigenti (legge 9 Febbr.1995,
n.4, comma b, 1)-ha detto Carcò- ma anche secondo la Corte
di Cassazione che si è espressa nel 1980 e secondo l‟art.1559
del codice civile, ma anche secondo la legge del 4/X/1993,
l‟incompatibilità esiste fino al secondo grado di parentela.
Spetterà ora alla magistratura pronunciarsi sull‟ ammissibilità
delle nostre denunce.” All‟incontro è anche intervenuto
l‟avv.Silvio Aliffi che ha relazionato, quale legale di Salvo
Carcò, su come già gli organismi della magistratura siracusana
stiano mandando avanti le relative indagini affermando
che”ci sono buone possibilità che lo stesso magistrato possa
al più presto concretizzare quanto starebbe emergendo dalle
indagini avviate sulla concessione edilizia per la ristrutturazione
del Palazzo delle Poste e
l‟impresa Russotti che sta eseguendo i
lavori contestati.” In conclusione della
conferenza stampa, è stato sottolineato
che “ancora una volta diversi organi di
stampa hanno disertato , tranne “Il
Giornale di Sicilia”, “I Fatti” e Telemarte,
la conferenza stampa , confermando
così scelte editoriali volte a
non dare spazio a contestazioni e posizioni
critiche verso il potere del tempo.
Linguanti e Mazza
presidenti-tiranni
Esperti e studiosi affermano che per
progredire bisogna assicurare a ogni
settore della società, un periodico processo di miglioramento.
Ciò è alla base di una sana conduzione di qualsiasi strut-
Opinioni
e repliche
Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci
legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su
quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente
chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque
compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti.
Lo dico a tutti
di Corrado Cartia
tura, pubblica o privata che sia. Infatti, se non si cambia,
cercando nuove strade, ogni attività resta ancorata a sé stessa
creando quel che oggi viene definito “immobilismo”. In
ogni settore c‟è un rischio fisso, bisogna prevenirlo, cambiando
appunto: è l‟assuefazione, l‟abitudine. Bisogna
svecchiarsi, rinnovarsi, avere la forza di auto-analizzarsi e
capire quando è arrivato il momento di cedere lo scettro!
Non per niente tutte le strutture societarie, istituzionali, ma
anche quelle individuali che hanno vita corrente e comune,
cambiano o per fatto naturale, quando arriva la morte o per
limite d‟età come per gli alti prelati, come avviene nelle
Forze Armate, nella magistratura, nella pubblica istruzione,
insomma in tutte quelle categorie in cui l‟età avanzata diventa
ostacolo alle attività, perdendo lucidità e freschezza
di pensiero. Un pensionato a 65 anni è arrivato e deve cedere
il passo, anche se a titolo personale ha diritto a industriarsi,
a rendersi utile, a dare miccia al suo fuoco interiore,
ma l‟importante è rimanere nel privato e non invadere il
pubblico o quelle attività che implicano l‟interesse pubblico.
Così come cambiano i vertici delle istituzioni che periodicamente
si rinnovano, anche nella varie categorie dovrebbe
succedere ciò. Invece assistiamo a intramontabili presidenti
nelle varie organizzazioni di categorie, in quelle più periferiche
però, perchè i loro vertici cambiano periodicamente.
Allora in periferie, quale è Siracusa, assistiamo a Presidenze
eterne, come nella Confersercenti o nella Confcommercio,
in cui due presidenti, Linguanti e Mazza, sono diventati
non solo una vera e propria casta ma dei veri TIRANNI!
Ma non sentono, loro stessi, il bisogno di dare un ricambio
alla loro categoria? Può essere che nessuno dice loro di fare
provare altre esperienze alla loro stessa organizzazione che
cerca, in effetti, novità, cambiamenti, innovazioni, nuove
strade??
Turismo e spettacolo
solo “per amici”
La stessa cosa nel Turismo. Cari lettori, volete dirmi come
si può trovare una strada nuova, quella del cambiamento,
del diverso, se a parlare e pensare sono sempre gli stessi
uomini che poi agiscono sbagliando in maniera eclatante a
ogni stagione? Di Luciano, Balestra, Lo Bello, Voza, i già
4
Domenica 28 settembre 2008
Un cinema riservato solo a Watusi
Siamo tornati dalle ferie e sembriamo tutti incazzati. Gli
“intellettuali” dicono che è colpa dell‟Alitalia. Io e la mia signora
siamo stati in campagna a Petralia Sottana, paese natale di Carmelina
e a Petraia Soprana, il mio paese. Non ci siamo resi conto di nulla:
nenti giornali, nenti televisione, solo aria pulita e grandi mangiate.
Ama statu un mese, quindici giorni sutta e quindici giorni supra
per accontentare tutti i parenti. Na na botta di vita ci siamo spostati
a Calascibetta che è in montagna ma non è Enna che è troppo movimentata.
Non è ca ora un signor Corrado Mangiafico s‟ancazza picchi
parru dei fatti miei. Perché tonando a casa ho trovato in edicola
il giornale del mio direttore, il giornalaio non me lo voleva dare.”Chi
s‟accatta, ora nesci u‟ novo”. Ma per me quello era nuovo,
un tuffo nel mondo siracusano. L‟ho letto tutto di un fiato e non incappo
nel pezzo che il signor Mangiafico dedica a Strummer. Minchia!
Siccai ne robbi.
Ma cu è stu Mangiafico; mi auguro non abbia parentela con i Mangiafico
politici, picchi unu di chissi ci fa perdere mille voti in un
coppu sulu. Ma quali cose serie avissi a viriri Strummer a Roma
passeggiando con il cane, ma iddu un pezzu di cane l‟ha avuto mai?
Picchi sennò u sapissi cosa si viri passeggiando con il cane. E poi se
questo giornale si chiama Fatti ognuno può parlare di fatti. E i fatti
privati di Strummer a mia mi piacciono più dei fatti che sembrano
pubblici e poi sono privatissimi. E poi basta con la solita solfa della
destra, la sinistra. Cu c‟è chiù a sinistra ? Solo Foti, Nicita e Brancati.
C‟è poi un pezzu ca mi fa rabbrividiri: Strummer “confinato
dalla sinistra siracusana nel sottoscala di Berlusconi dove ogni tanto
una signora della servitù gli porta un tozzo di torta o di aragosta avanzata
dalla cena di Arcore.” Certo che Mangiafico Corrado n‟ha
vistu di film. Ma cu ci l‟ha detto ca ad Arcore si mangiano torte ed
aragoste.
Picchi nun si può mangiare na bella pasta co‟ cavolfiore, u‟ mascu-
linu, u‟ formaggio pecorino e una spruzzatina di vino rosso e peperoncino,
come l‟ha cucinata sta stati me cugnata Cuncittina. E poi, ma
stassi attentu a parrrare pulito: “signora della servitù” u vulissinu essere
tutte “ signore della servitù” s‟avissinu du fisico, da intelligenza,
e da posizione. Ma cangiassi sessu e si ni issi a fare l‟isola dei famosi,
invece di scomporre Strummer. Scunchiurutu ma chi dici! A proposito
del ritorno in città, sapete tutti delle multisale della “Città della notte”.
Me muggheri Carmelina ca pi u‟ misi non aveva visto tv, né letto
Confidenze, il suo giornale preferito ca in campagna n‟arriva, voleva
andare al cinema e così l‟ho accontentata. Siamo stati alla “Sala Fiorello”
bella, fatta da gigneri e architetti bravissimi. Sulu ca a Sala è
per la gente alta minimo un metro e ottanta. Io e la mia Signora siamo
alti un metro e cinquant‟otto, massimo sessanta. Signor Mangiafico
nun s‟ incazzassi , ca non parlo di fatti miei ma di fatti di tutti.
A proposito lei quannu e alto?. Perché in questa sala non si vede niente.
Io leggevo appena il numero della poltrona che mi stava davanti,.
Carmelina s‟addumisciu disperata, e na so‟ amica vedova che ci ha
voluto accompagnare, siccome aveva fatto un burdello del diavolo, le
hanno dato un cubo peì picciriddi, ma stava sospesa con i piedi penzoloni.
E quando siamo andati via Carmilina voleva sapere chi film
aviumu visto e a so‟ amica era tutta anchilosata e con un piede gonfio.
Ci vulevano dieci ca tinevuno.
Ci ni rissi „na carittata alle signorine che gentili sorridevano dicendo a
tutti che loro non potevano farci nulla. Comunque n‟ama vistu nenti
però abbiamo sentito. E questo in un cinema siracusano è già tanto.
Ma questo proprietario che mi dicono è una brava persona, intanto
avissa a fare un mazzu tantu all‟architetto ingegnere e poi l‟avissa a
fare tagliare queste poltrone. Sennò cambiasse il nome alla sala: “Sala
Vatussi” che sarebbe più appropriato. Pensate si ci va una di sti siri
Corrado Mangiafico.
Tano Zucca (detto Zuccailugnu)
nominati, Baio, Linguanti, Mazza, e ancora quei sindacalisti in
odor di muffa, possono sempre, ormai da dieci anni almeno,
a ogni stagione, a inizio di ogni nuovo anno, dire le stesse cose,
affrontare gli stessi problemi con la stessa vecchia mantalità
senza dimostrare di sapere cambiare registro, visto che da
anni il turismo va peggio (Solo ora, nel 2008, l‟ex sindaco Bufardeci
si è accorto che i dati di affluenza sono in ribasso…
!). Va male anche lo Spettacolo : si sono perse le tracce
della modernità, del veri professionisti, eccezion fatta per ciò
che succede all‟INDA, ente siracusano che ora, prospettandosi
un‟alleanza operativa con lo Stabile di Catania, di Messina, di
Palermo, e altre entità per un grande Festival, sta dimostrando
di essere una vera associazione a …teatrare !
Ce lo volete dire, allora, cari lettori, come si può innovare se
si usano sempre le stesse idee, le stesse persone, gli stessi metodi
e se ogni qualvolta un essere nuovo si affaccia alla finestra,
gliela chiudete in faccia?? Si parla di tornare al passato,
con più spettacoli di qualità e più decentramento, ma gli uomini
per tutto questo saranno sempre gli stessi che hanno alle
spalle quei risultati che Voi stessi criticate? .
Bene, ricordate che Siracusa ha sempre avuto una tradizione
artistica di primo piano, dall‟ Hot Five di Aldo Zannelli che
vinse la “Bacchetta d‟oro” nel 1948, al Pantaleon Perez Prado,
ai Vampiri di Mario Ferrara, a quell‟indimenticabile concerto
di Caterina Valente e dei suoi 40 direttori d‟orchestra allo Stadio
Comunale, all‟Estate Siracusana con Corrado Maranci,
Salvatore Di Paola, Lucia Siringo, Lucia Consolino, Enzo
Boscarino o alla stagione della musica lirica con il baritono
Lino Puglisi, al Festival del Balletto, della Musica, quando
c‟erano il “Diapason”, le “Archimedee”, “ Il Mito”, il premio
SoleMare”, il “Capodieci”, il “Magna Grecia Festival”di Salvo
Ferlito, o quando si esibivano al Teatro Greco,
all‟Anfiteatro, all‟Ara di Ierone, alla “Platea del Mare”, non
solo i big come Maurice Bejart, Rostropovich, Lorin Manzeel,
Ricciarelli, Uto Ughi, Albertazzi, Leo Gullotta, Tuccio,
Musumeci, Gigi Proietti, Joaquin Cortes, Pippo Pattavina,
Luisa Mariani, Ray Charles, Venditti, Fiorello, Baudo ma anche
gli ottimi Cantunovo, Cesare Politi, Salvo Bottaro, Carlo
Muratori, i Mammasantissima, Stefano Maltese, Gioconda
Cilio, Claudio Giglio, pensando anche ai tempi dell‟Asteria
blu, del Tropical, del Sajonara, con Nino Lombardo, Cesare
Bruno, Leo di San Felice, Bruno Marino, Fred Bongusto, The
Latins, Sergio Endrigo, I Pooh, l‟Equipe 84, Piero Focaccia,
Tony Dallara, Peppino Di Capri, Umberto Bindi, Fausto Cigliano,
Eduardo Vianello, Little Tony, Gilda Giuliani,Gino
Bramieri, Alberto Lionello, e tanti altri , piccoli e grandi, ma
sempre artisti veri e non finti, come quelli che oggi ci propinano
assessori e sindaci improvvisati che operano nel silenzio
e nell‟ombra senza avvisi pubblici, a beneficio, solo, di partecipazioni
amicali. Oggi invece di dare spazio alle nuove idee,
di aprire ai nuovi che avanzano, si assiste a vere e proprie
chiusure e sbarramenti, mentre quelle stesse strutture chiedo-

5
Domenica 28 settembre 2008
Gianni: Approvato un disegno di legge
che agevola l’imprenditoria al femminile
La parola a Paolo Sanzaro, segretario generale della Cisl
Dall‟assessore Giani ci aspettiamo
che non si irrigidisca
su posizioni seppur
legittime che si rifanno
al referendum della popolazione
priolese per
scelte importanti quali il
rigassificatore
Sono fortemente convinto,
come credo la maggior
parte di tutti noi, che è
preferibile che i figli rimangano
nel proprio territorio,
nella propria terra
I politici fanno vertici anche per assegnare
un esperto o un consulente.
L’impressione è che queste poche centinaia
di euro sono ormai una delle poche
economie che circolano nel capoluogo
Non voglio criminalizzare le professionalità
che ci sono nella nostra provincia. Di una
cosa sono certo e cioè che la nuova politica
e il rinnovamento che abbiamo voluto un
po‟ tutti impongono una riflessione attenta
e un cambio di rotta culturale, anche da
questo punto di vista.
Marziano dice che il sindacato siracusano
va male perché opera con maggiori
difficoltà rispetto al passato
Il sindacato siracusano non va male assolutamente
tant‟è che ci sono centinaia di migliaia
di lavoratori che si affidano a noi. E‟
chiaro in ogni caso che stiamo vivendo un
momento di difficoltà, ma come sindacato
siamo abituati a vivere in mare aperto e abbiamo
superato nel tempo diverse difficoltà,
alcune anche terribili penso a tangentopoli,
al terrorismo etc
Torniamo al lavoro. Mi faccia un quadro
della situazione siracusana. Per grandi
numeri quanti sono i disoccupati siracusani
e quanti posti di lavoro potranno
esserci da qui a cinque anni
Sui numeri ognuno può giocare come vuole.
Possiamo dire che ci sono 80 mila disoccupati,
e per la verità io credo che il numero
può essere anche maggiore. Il dato Istat che
emerge in maniera inequivocabile è percepibile
in ogni realtà familiare, perché in ogni
famiglia c‟è oggi la constatazione della
difficoltà ad arrivare a fine mese. I numeri
contano poco, il problema è il futuro, che
Diciamo pure che Pippo Gianni assessore uno scossone
all’industria siciliana e siracusana lo sta dando
E’ un complimento?
Lo è, lo è..
Abbiamo già preparato un piano delle attività svolte e ad oggi abbiamo
rimesso in moto una macchina che è finalizzata alla ripresa
dell’economia siciliana. Non solo…
Al tempo, al tempo, assessore. Non vogliamo parlare delle cose
già fatte e nemmeno della problematica del rigassificatore del
boh e del bah. Niente di tutto questo.
Che facciamo allora? Parliamo degli amici, delle famiglie, del lavoro…
Esatto, parliamo del lavoro. Meglio parliamo del lavoro per i nostri
giovani
Guarda che con me sfondi una porta aperta.
Qual è la sfida vera?
Dobbiamo lavorare
per avere un futuro
I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono.
I falsi amici vedono i tuoi errori e li fanno notare
agli altri. Fligende Blatter
futuro si prospetta. Ecco, oggi insieme alla
crisi c‟è anche e soprattutto la preoccupazione
della certezza del futuro.
La situazione della CamCommercio (35
dipendenti e 33 amministratori) è la cartina
tornasole della corsa all’incarico, anche
piccolo purchè remunerato
Una stagione di riforme e un cambiamento
deve avvenire in ogni ambito, deve avvenire
globalmente nella società, non basta parlare
di un settore per fare una cartina tornasole
della corsa agli incarichi. Ripeto, il nodo da
sciogliere è culturale.
A Siracusa abbiamo tre assessori regionali.
Proviamo a fare il punto. Partiamo
dall’assessore all’Industria . Cosa si aspetta
la Cisl da Pippo Gianni?
Dall‟assessore Gianni, con il quale abbiamo
dialogato in diverse occasioni, ci aspettiamo
che faccia seguire i fatti alle tante attese della
nostra provincia. A cominciare da un rilancio
serio e produttivo che dia competizione
e sviluppo alla nostra zona industriale. Ci
aspettiamo poi che non si irrigidisca su posizioni
seppur legittime che si rifanno al referendum
della popolazione priolese per scelte
importanti quali appunto il rigassificatore. Il
problema non è trovare un sito nuovo per
sistemare il rigassificatore a 10 chilometri
dalla terraferma. Il problema è la volontà
politica della Regione a fare il rigassificatore
con tutte le condizioni sicurezza che necessitano,
perché, in caso contrario, non solo
perderemo l‟occasione di sviluppare energia
alternativa e di dare nuova occupazione, ma
altri rigassificatiori in altri posti d‟Italia di
fatto renderanno inutile la costruzione di un
impianto a Siracusa.
Cosa si aspetta dall’assessore al Turismo
Titti Bufardeci?
Ha una rubrica fondamentale, è il secondo
anello dello sviluppo economico della nostra
provincia. Ha un ruolo determinante come
vicepresidente della Regione, ha un compito
difficile ma non può dimenticare il settore
che gli è stato assegnato per la nostra Siracusa.
La promozione, la fruizione dei nostri
beni monumentali credo che sia fondamentale
dentro un sistema integrato.
Cosa si aspetta dall’assessore
all’Ambiente Pippo Sorbello?
E‟ il terzo moschettiere della provincia di
Siracusa. Insieme agli altri due ha rubriche
importanti che rappresentano la peculiarità
del nostro territorio.
Il sindacato sta lavorando a progetti organici
di rilancio insieme alla Provincia e al
Comune?
Noi abbiamo tirato fuori dal cassetto quasi
dal dimenticatoio alcuni progetti importanti.
Uno per tutti è l‟accordo di programma che
stiamo rilanciando insieme al presidente della
Provincia, Nicola Bono perché insieme
forze sindacali, politiche e imprenditoriali,
si spinga per avere un incontro risolutivo a
palazzo Chigi su tale accordo per la realizzazione
dello stesso.
Le dico una cattiveria. Da qualche mese
sembra che anche i sindacati siracusani
lavorino con gli effetti-annuncio. Convegni,
dichiarazioni, foto e tv. Ma sotto il
fumo non c’è arrosto, neanche un po’
La comunicazione e la visibilità oggi sono
un fatto fondamentale se ovviamente dietro
questo c‟è qualcosa da comunicare, far conoscere
avvenimenti che significano qualco-
Guarda che non basta dire voglio fare, ho in mente di..
Sono più avanti, anzi molto più avanti. Martedì scorso in giunta di
governo abbiamo approvato un disegno di legge che riguarda
l’imprenditoria giovanile e femminile.
Una sorta di prestito per chi apre un’attività?
Anche. Un fatto che darà una boccata d’ossigeno ai giovani imprenditori
e alle giovani imprenditrici.
I tempi?
Stiamo già lavorando al bando che sarà pronto entro novembre.
Possono partecipare tutti?
Certo. Basta presentare i relativi progetti.
Ma quando si sapranno i termini reali del bando? Quando sarà
possibile avere uno schema per presentare i progetti?
Quasi subito. In ogni caso entro 20 giorni il modello sarà pubblicato
su internet. Ovviamente ci sarà una robusta comunicazione.
sa per l‟interesse collettivo. Per me il sindacato,
quello vero, quello con la S maiuscola,
si fa nei posti di lavoro, fra i lavoratori, sentendo
nelle piazze il disagio che vive il precario,
ascoltando le difficoltà che hanno le
famiglie, i giovani diplomati e laureati.
Il porto turistico si dovrebbe fare, nuovo
ospedale e aeroporto sembrano delle favolette
innocenti per siracusani deficienti
Per il sistema integrato di cui parlavo prima
non si può prescindere dalle realizzazioni e
Siracusa non può non tenere conto di un porto
turistico che ci porta ogni anno dei vip, a
questi e agli altri turisti da diporto dobbiamo
dare il meglio possibile dell‟accoglienza.
Ai suoi figli cosa consiglia: restate a Siracusa
e cercate un lavoro o andate via, qui
tira aria di recessione
Da questo punto di vista sono fortunato perché
i miei figli hanno ancora qualche anno di
tempo per riflettere e per darmi qualche consiglio.
Sono fortemente convinto, come credo
la maggior parte di tutti noi, che è preferibile
che i figli rimangano nel proprio territorio,
nella propria terra. Ovviamente se vi sono
le necessarie opportunità occupazionali,
di carriera e di sviluppo professionale. Se
così non dovesse essere …il sindacato in primis
e la politica dovranno fare di tutto perché
questa nostra terra continui ad offrire le
giuste opportunità.
Per fortuna l’Erg ha tirato fuori i soldi
per il Siracusa calcio. Chissà quanto costeranno
a questa nostra disgraziata terra
Colgo l‟amara ironia. Dico comunque che
per i tantissimi tifosi siracusani e per una
bella squadra siracusana credo valga la pena
fare qualche sacrificio.

Sergio Bonafede, solo oggi, nel 2008, sei stato eletto per
la prima volta consigliere comunale, ma sei in politica da
un bel pezzo...
E‟ vero giovanissimo ero nella fila della Democrazia cristiana,
partito in cui mi onoro di aver militato, a 16 anni già facevo
il corso di formazione politica nel movimento giovanile.
Erano gli anni d’oro dello Scudo crociato
E‟ vero, c‟erano i grandi leader ma anche emergenti come
Aldo Gilistro, Enzo Di Raimondo e tanti altri, personaggi di
cui mi onoro di essere stato amico umano prima che politico.
Cosa rimpiangi di più della vecchia Democrazia cristiana?
Il fatto che sia finita, che ora tutto sia diverso, nella Dc
c‟erano scontri, diatribe, correnti, ma si faceva tutto alla luce
del sole, al momento opportuno c‟era la giusta sintesi e gli
accordi raggiunti erano rispettati. Oggi si fanno accordi non
nelle sedi istituzionali, ma in altre sedi e poi si comunica
tutto ai consiglieri, anche se non tutti sono disponibili a dire
signorsì. Nella Dc poi si pensava di più alle fasce deboli,
agli indigenti.
Hai avuto un grosso successo personale alle ultime amministrative.
Sono tanti i siracusani che si fidano di te,
che puntano su di te
In effetti questi 585 voti vengono da un duro lavoro, svolto
giorno per giorno, da 10 anni a questa parte. La stragrande
maggioranza di questi elettori sono miei amici da 10 anni,
amici che mi sono rimasti vicini nonostante non avesse il
potere per dare loro risposte. Mi sono stati vicini perché
hanno visto la mia lealtà, il mio impegno al servizio dei siracusani,
e non a caso è stato questo il mio slogan alle ultime
elezioni.
Tu come intendi ricambiarli i 585 fedelissimi?
Guarda, mi piace ripetermi. Intendo ricambiarli con la mia
lealtà e il mio impegno e chi mi conosce sa che queste per
me non sono solo parole.
Le prime impressioni entrando nel Palazzo quali sono?
Intanto la soddisfazione per essere stato eletto, per essere
stato delegato a rappresentare i miei concittadini, ma capisco
anche bene che negli anni a venire ci aspetta un duro
lavoro per cui dovremo rimboccarci le maniche. Tutti, non
solo noi consiglieri, ma anche sindaco e Giunta.
Ti sei reso conto che siedi sugli scranni di quel consiglio
comunale dove hanno dissertato Lo Bello e Corallo,
Nicita e Foti, Di Giovanni e Santi Luigi Agnello, Salvatore
Formica e Raffaele Gentile?
6
Domenica 28 settembre 2008
I volti nuovi della politica siracusana
Bonafede: Non sono uno “jes-men”
Indigenti e disagiati la mia priorità
Parliamo di personaggi che a
Siracusa nel bene e nel male
hanno fatto la storia. Vorrei
ricordare con l‟occasione anche
un siracusano di indiscusso
prestigio come l‟onorevole
Gaetano Lo Magro, già assessore
regionale e vicepresidente
della Regione nonché un
personaggio che ritengo politicamente
il più preparato e di
cui mi onoro di essere amico e
cioè l‟onorevole Fausto Spagna.
Molti di questi personaggi
erano e chiaramente sono di
alto livello politico. Oggi l‟impegno è quello di far bene visto
che eguagliarli sarebbe difficile.
Fai una tua scheda personale
Ho 51 anni, sono sposato con tre figli, Ernesto, Antonio e
Nicole. Antonio è universitario in Giurisprudenza con notevoli
risultati, vuole seguire le orme del padre e quindi presto
potremmo vederlo candidato in politica, oggi intanto è candidato
al consiglio di facoltà, insomma si fa le ossa. Ernesto
si è diplomato geometra e Nicole è studentessa al Quintiliano
ma anche ballerina con notevoli risultati a livello nazionale
e regionale.
Una bella famiglia, complimenti. In cosa credi, ma sul
serio
Credo ciecamente in Dio, e non solo perché sono cattolico
praticante. Potrei raccontare tante cose sulla mia fede, ma
non è il caso, ognuno di noi ha il suo credo. In sintesi credo
ciecamente nel Signore e nei valori della famiglia.
Sei ambizioso o sei uno che si accontenta?
Sono ambizioso, ma non sono uno sconsiderato.
Su cosa punti nella tua avventura al Vermexio?
Voglio dare il mio modesto contributo per migliorare la qualità
della vita nella mia città.
Una cosa che farai di sicuro?
Mi impegnerò per far star meglio chi sta male, chi ha bisogno
di aiuto. E non lo dico tanto per dire.
Con CamCommercio e Asi più consistenti
non avremmo perso la sede provinciale Bds
Anche Luigi Abete è,
allo stesso tempo, presidente
della Banca Nazionale
del Lavoro e
della Associazione degli
industriali romani. A
dimostrazione che gli
azionisti di maggioranza
di quella banca sono gli
industriali del Lazio
Ivan Lo Bello è il presidente
del Banco di Sicilia,
in rappresentanza
della quota di minoranza
che non è di proprietà
di UniCredit, e degli industriali siciliani. A
significare, anche qui, che tale quota oltre
che alla Regione Siciliana appartiene a chi?
Parliamoci chiaro, escludendo i gruppi nazionali
che operano nel siracusano, a Milazzo,
a Gela e a Ragusa e a Termine Imerese,
qual è l'origine della proprietà della maggior
parte delle restanti ditte cosi dette industriali
che operano nella nostra regione? Chi sono
quindi quelli che pagano la maggior parte
dei diritti camerali delle nove CamComm
siciliane? Non c'è dubbio che tra Camere di
commercio, associazioni di rappresentanza
delle categorie del lavoro e singoli imprenditori
c'è un rapporto finanziario interessato.
Parlo della Sicilia, come della Calabria, della
Campania o del Meridione in genere.
Qual è, mi chiedo, in queste regioni, nelle
realtà industriali, l'incidenza della finanza di
origine non legale? A questa domanda dovrebbero
rispondere il presidente Lo Bello e
tutti i suoi sostenitori locali, regionali e nazionali.
Perchè non vorrei che a non pagare
il pizzo fossero proprio le imprese che lo
riscuotono! Sarà questo un argomento che
verrà quanto prima discusso all'Hotel Roma
Grande: Quei viaggi inutili
da parte delle forze della maggioranza che
dovranno gestire nei prossimi cinque anni le
istituzioni territoriali della nostra provincia,
Camera di Commercio compresa? Sono
questi infatti i nodi che fanno tale la politica,
perchè ti fanno o meno controllare politica-
Caro direttore, in riferimento all‟articolo apparso su “I Fatti”
del 13/09/2008 mi permetta di dire come una discussione da
bar sui massimi sistemi, in questo caso sul ruolo delle camere
di commercio, si sia trasformata in un attacco personale
nei confronti del presidente Lo Bello, tra l‟altro da me non
citato. Nell‟ incontro casuale avuto con lei insieme ad altri
tra cui anche un autorevole componente del Consiglio generale
(molto critico sulla Camera di Commercio), mi limitavo
ad osservare che oggi le camere di commercio non hanno
motivo di esistere o comunque il loro ruolo va profondamente
rivisto nella sostanza. Il mondo è cambiato.
L‟introduzione di alcune normative che hanno semplificato
il settore, il ruolo della Regione e degli enti locali, ha di fatto
scavalcato le camere di commercio, che adesso sembrano
quasi enti archeologici privi di qualsiasi iniziativa.
Detto ciò resto sempre critico ed affermo le cose dette in riferimento
all‟organizzazione e partecipazione a mostre e fiere,
che sembrano solo viaggi della speranza per chi partecipa
e viaggi di piacere per chi accompagna. Piuttosto sarebbe ora
che le associazioni di categoria si dessero una mossa e prendessero
posizione sul nuovo ruolo che la Camera di Commercio
dovrebbe avere, invece di pensare ad occupare posti
solo per trarne benefici personali.
Paolo Grande
Nessun attacco personale, solo elencazione di fatti documentati. (sb)
mente il territorio. Diversamente tu cincischi
con i Revisori dei Conti del Comune
e ti lasci sfuggire i momenti salienti del
fenomeno che vuoi gestire. La Camera di
Commercio non è l'ultimo ente territoriale
del sistema economico e produttivo pro-
vinciale da affidare perciò a 35 dipendenti,
quasi tutti dirigenti, interessati principalmente
a stipendi e indennità varie e a 33 amministratori
a vita - sempre gli stessi da decine
di anni tanto da apparirne dipendenti -
in rappresentanza delle categorie iscritte, la
cui cura principale è deliberare l'aggiornamento
dell'importo del gettone di presenza.
Considerare i presidenti della CCIAA degli
ultimo decennio al pari degli Innorta e anche
dei Rizza e dei Nicotra, per i risultati ottenuti,
ritengo che sarebbe un fatto di assoluta
incomparabilità. E sfido chiunque a dire il
contrario, principalmente gli attuali sostenitori
di Lo Bello che in quelle presidenze furono
coinvolti. Se l'ASI e la Camera di
Commercio avessero avuto negli ultimi anni
la stessa consistenza politica che ebbero negli
anni ottanta, non avremmo perso di certo
la sede provinciale del Banco di Sicilia a
favore della vicina Ragusa. Ma ripetere queste
cose è diventato oramai un fatto inutile e
banale. Eppure intelligenze nascoste questa
provincia ne ha. Forse sono state sfortunate
dal punto di vista elettorale, perchè non hanno
avuto la capacità di sorridere sempre, di
abbracciare tutti e dire: " non ti preoccupare,
ci penso io". Ebbene queste intelligenze devono
venire allo scoperto, assumendosi la
responsabilità di gestire "il potere" direttamente
e in prima persona, assieme a gente
come l'on.Vinciullo che vuole e sa lavorare
umilmente. Un Hotel Roma aperto alla discussione
e alla partecipazione pubblica,
come ai tempi del sen. Verzotto, potrebbe
salvare Siracusa dall'invecchiamento e a farle
raggiungere nuovi obiettivi. A questo
punto, ad esempio, Bellucci potrebbe
"smetterla" di fare il "notaio" e cominciare a
far parlare di se.
Pepè Genovese

Molti di voi, passando per via Filisto, si saranno chiesti quando sarà pronto il nuovo multisala
Planet cine-teatro Vasquez, grande progetto della Multicompany s.r.l. Vediamo di fare
chiarezza. Inizialmente, ricordiamo, il progetto doveva essere ultimato per il marzo del
2008, ma per difficoltà nel riadattamento dell’immobile, l’apertura era stata rinviata a
maggio del 2008. Anche nello scorso mese di maggio però i lavori non sono stati completati.
Adesso però siamo finalmente arrivati al capolinea (come è possibile vedere dalle foto)
e sulle facciate del cinema appaiono anche i primi cartelloni pubblicitari. Proprio per
questo abbiamo chiesto alla responsabile delle pubbliche relazioni Claudia Sardella quando
finalmente potremo gustarci uno spettacolo, un film in questo magnifico cine-teatro.
“L’inaugurazione - dice la Sardella - sarà tra circa un mese, i lavori infatti stanno per terminare
e c’è solo da completare la sala teatro.” Ed è proprio il teatro il protagonista di
questo inverno, grazie a un palinsesto ricco di grandi personaggi e di spettacoli da non
perdere. Il 12 e il 13 novembre 2008 ad esempio sarà in scena Giobbe Covatta con lo spettacolo
“I sette peccati capitali”, il 10 e 11 dicembre Enrico Guarneri in “ u paraninfu”, il
20 e 21 gennaio 2009 Sebastiano Lo Monaco in “Otello”, il 4 e 5 febbraio Giulio Brogi,
Mariella Lo Giudice, Marcello Perracchio e Pino Micol in una produzione del teatro stabile
di Catania in “Il birraio di preston”. E ancora, il 4 e 5 marzo Gene Gnocchi in “Cose
che mi sono capitate”, il 24, 25 e 26 marzo Tuccio Musumeci, Pippo Patavina, Ilaria Spada,
Anna Malvica e Michel Altieri in “Pipino il breve”. Per finire il 29 e 30 aprile con Enrico
Guarneri in “Il gallo”. Insomma un grande palinsesto e grandi personaggi che ci terranno
compagnia per tutto l’inverno. Adesso aspettiamo solo di avere una data certa per
l’attesa apertura.
Desirèe Mejier
7
Domenica 28 settembre 2008
Visentin: Sarò il sindaco che avrà l‟onore
di inaugurare il vecchio teatro comunale!
E’ dura fare il sindaco della città
E‟ dura ma è anche molto esaltante, gratificante
per chi ha a cuore le sorti di questa città.
In queste prime settimane hai dovuto badare
all’ordinaria amministrazione, alla
pioggia di richieste, reclami, problemi irrisolti.
E‟ chiaro che l‟avvio di una nuova amministrazione
è sempre un momento delicato dove
bisogna superare il primo impatto e capire la
maniera migliore per pianificare e programmare.
Dopo questo impatto terrificante sei fiducioso,
perplesso, preoccupato o cosa?
Dire terrificante è esagerato. Sono comunque
molto fiducioso e sono certo che si potrà fare
un buon lavoro con la collaborazione di tutte
le forze politiche e soprattutto dei cittadini.
Visentin prigioniero di Bufardeci, almeno
questa è la diceria…
Sicuramente è solo una diceria. Bufardeci ha
svolto egregiamente il suo lavoro da sindaco,
saprà fare bene il suo lavoro di vicepresidente
della Regione. Io spero di fare altrettanto bene
il sindaco, senza essere in concorrenza con
nessuno, dando la mia impronta alla nuova
amministrazione.
Il sindaco Visentin resta un tecnico prestato
alla politica e promette ai siracusani…
Prometto quello che ho sempre promesso e
cioè il massimo impegno nello svolgimento
del mio ruolo, nel solo interesse di Siracusa.
Penso di averlo già dimostrato nei miei precedenti
ruoli di assessore ai lavori pubblici e
assessore ad Ortigia.
Ti sei mai chiesto perché Roberto De Benedictis
è così aspro con te?
E‟ un suo problema.
I Fatti da sempre sostengono che sono state
dette tante balle alla città. Noi citiamo una
presunta balla e tu ci dai una risposta. Cominciamo
dal nuovo ospedale
Non è un balla, è un procedimento già avviato
che speriamo di concludere nell‟arco del
più breve tempo possibile, per il quale sono
già in programma ulteriori incontri al mini-
stero a Roma. Per quanto mi riguarda il
Comune e sono sicuro che tutta la classe
politica siracusana si impegnerà per avere
al più presto questa importante struttura per
la salute dei siracusani.
L’aeroporto?
Non è una balla, è un sogno che spero si
realizzi.
Il teatro comunale?
Sono stati fatti significativi passi in avanti
per la sua realizzazione e sono sicuro che
in tempi ragionevoli potrà essere utilizzato.
Sono sicuro che avrò l‟onore e il piacere di
inaugurarlo da sindaco.
Le conferme all’Inda cosa significano?
Un attestato di fiducia per chi ha lavorato
bene.
Sei stato eletto con un risultato sonante.
Tanta fiducia merita opere visibili, inter-
venti seri. Te ne proponiamo alcuni. Il
rifacimento e l’allargamento di via Elorina?
Via Elorina è una strada che deve essere
comunque sistemata dal punto di vista del
manto stradale, è di difficile allargamento,
è un dato di fatto su cui è meglio puntualizzare.
La soluzione allora è quella di realizzare
una strada alternativa a monte, con
parcheggi adeguati, per dare a tutta questa
area uno sviluppo necessario e conseguente
alla realizzazione del porto turistico.
Il rifacimento ex novo di via Malta?
Sì, è un‟opera che deve essere programmata.
La riapertura al traffico della mezza
corsia del ponte mozzo chiusa al traffico
ormai da anni?
E‟ una bruttura che dovrà essere demolita e
ritengo che si dovrà realizzare un nuovo
ponte di nella zona fra piazzale delle Poste e
via Eritrea, riqualificando così anche l‟area
dei Calafatari.
La sistemazione delle strade d’accesso
alle zone balneari?
C‟è da chiarire intanto che molte di queste
strade sono provinciali. Ci vuole quindi una
sapiente opera di concertazione per trovare
delle soluzioni caso per caso che possano
consentire una migliore viabilità.
Dice Marziano che le agenzie per i precari
sono un altro carrozzone clientelare
Marziano è un veggente? Si pronuncia
sull‟attività di queste agenzie ancora prima
che le stesse siano operative.
La tua ambizione. Vuoi essere il sindaco….
Di tutti. Sul serio, non per dichiarazione di
comodo e di routine.
Qualcuno dice che per stare più tranquillo
dovresti cominciare ad acquisire consiglieri
comunali
Le prassi della vecchia politica non mi appartengono.
Io penso ad amministrare e a
farlo bene.
Non ti stupisce il fatto che ogni mattina
l’unico lavoro di chi fa politica sia quello
di dire questo non va e quell’altro nemmeno.
Ma che diavolo di impegno per la
città è questo?
Non mi stupisce, io penso positivo e credo
che chi interviene lo faccia per stimolare
soluzioni. Non penso che lo faccia per altri
motivi.
Chi non ti vuole bene dice in giro quotidianamente
del tuo cattivo carattere
E‟ una favoletta a cui non crede più nessuno.
Ma si dice che tutti quelli che hanno un
carattere hanno un cattivo carattere.
Una cosa che vuoi dire subito ai lettori di
questo giornale
Lavoriamo insieme per migliorare la nostra
città.
Ritorna il Vasquez, versione Planet
Una grande stagione invernale 2008

La rubrica di Strummer questa settimana
non va in onda. Non si possono scrivere
sempre idiozie. Ci sono volte in cui il dolore
merita rispetto. Ospitiamo al suo posto
un articolo di Toi Bianca che ricorda
Saretto Leotta, un grande del giornalismo
siracusano recentemente scomparso.
Caro Saretto,
eri già grande quando t‟ho conosciuto. Non
eri grande anzi, era “un grande”. Avevi meno
dell‟età che io ho adesso, credo, ma a me,
ventenne, sembravi adulto, ti guardavo da
lontano nello stanzone della redazione, in
via Maria Politi Laudien. Eri Leotta, il giornalista
per eccellenza, la firma di punta che
aveva lasciato la comoda placenta della
“Sicilia”, giornale unico, allora, della città,
per giocarsi tutto nella sfida del “Diario di
Siracusa” con quell‟avventuriero geniale di
Giancarlo Parretti.
Ma questa è oleografia del rimpianto, a te
non piacerebbe e a me nemmeno stamattina,
dopo che una telefonata m‟ha informato che
non ci sei più, che sei è morto. Non ci credevo,
speravo in uno scherzo, di quelli che allungano
la vita. Ho chiamato un altro collega,
amico tuo e mio, per avere conferma.
Ed è maledettamente difficile, anche per me
che scrivo per mestiere ormai da più di
trent‟anni, evitare di graffiarmi sugli scogli
bassi della retorica, perché tu eri il giornalista
più antiretorico che ho conosciuto, quello
che indulgeva meno nell‟abito mentale e
dialettico di noi che ci sentiamo sempre un
cazzo e mezzo perché l‟indomani la sorte ed
il buon nome della gente dipende da quello
che scriveremo. E non te la tiravi, mai; eri
indulgente con noi ragazzi, che pure di fesserie
ne facevamo, ci proteggevi in qualche
modo. Ci consideravi “colleghi” non
“biondini”. Eri diverso da tanti altri.
Eppure tu, diversamente da tanti altri, avresti
avuto di che vantarti, avevi una “storia”
professionale, e quelle rare volte che indulgevi
nei ricordi, raccontavi di quella cronaca
ruvida precaria che oggi si vede solo in
certi film di un tempo, che uno pensa che
siano storie romanzate ed invece no, era
così davvero, tu c‟eri passato, attraversando
50 anni di cronaca con il tuo passo lento,
le tue sigarette e quel bicchierino di
whisky che un tempo, prima che la salute ti
desse i primi avvertimenti, a volte ti portavamo
dal bar dello Zio Giovanni in via Torino,
dove in polverose processioni noi cro-
nisti del Diario andavamo a prendere il
caffè attraversando quello che un tempo
era il campo Maiolino.
E vorrei raccontarlo e raccontarti a quelli
che oggi fanno il nostro mestiere, soprattutto
il “tuo” mestiere, Saretto, quello di
cronista. Che ai miei occhi tu hai avuto
una dote e un dono, quello di restare sempre,
sempre, un cronista, di quelli che
prendono le notizie e le scrivono, di quelli
che si sporcano le mani e le scarpe andando
sul posto, di quelli che fanno notte nelle
anticamere della questura o al pronto
soccorso per avere una conferma, un nome,
di quelli che raccontano la vita, quella
vera, aspra, antipatica, violenta e crudele,
non la rappresentazione della vita, la sua
commedia, che è la politica.
All‟inizio, quando ero davvero stupido e
non capivo niente di giornalismo e di scrittura,
non mi piacevano i tuoi pezzi. Erano
secchi, nervosi, con frasi spezzate, nette. A
me, piccolo intellettuale del cavolo, piaceva
la scrittura rotonda, i periodi lunghi, gli
incisi, le metafore, le parentesi. Tutto il
contrario della cronaca. Per fortuna poi ho
capito che il giornalismo vero, la cronaca
come si deve, era la tua, non la mia. Ho
capito che contavano le notizie, e i tuoi
pezzi grondavano di notizie, contava il
ritmo, la leggibilità. I tuoi pezzi erano rap
professionali, travolgenti, precisi, i miei
erano noiosa musica da camera. Nel tempo
ho imparato. Spero.
E ti ho ammirato, senza mai dirtelo, per
aver schivato sempre onori di capo, di direttore,
che pure ti sono stati offerti tante
volte. Tu no. Tu amavi la strada, la vita,
gli appuntamenti imprevedibili di notte
con Pippo Saraceno per andare sul “luogo
8
Domenica 28 settembre 2008
Il ricordo di un giornalista e di un amico
Non è più con noi il grande Saretto Leotta
Il governatore Lombardo
è uno che probabilmente
non crede
nelle qualità dei
siracusani al punto di
potersene fidare pienamente,
anche se
ben tre li ha voluti
con apparente sovranità
limitata nella sua
giunta regionale. Se
li avesse utilizzati
come insegnanti del
politichese applicato,
probabilmente avrebbe
evitato al suo uomo
di punta la più
sonora brutta figura
( d a i t e m p i
d e l l ‟ a s s e s s o r e
all‟Agricoltura Iano
Spoto Puleo e di una
sua mega trasferta promozionale all‟estero sul finire degli
anni ‟80 ndr) che mai sia stata fatta. L‟assessore numero uno
della Regione Sicilia, quello alla Presidenza, non ha proprio
intenzione di rassegnare le dimissioni, forse per sottolineare
che anche quando sbaglia, un giudice deve rifiutarsi di ammettere
e pagare. Però un minimo d‟imbarazzo, se non di
vergogna, Giovanni Ilarda, sommessamente, potrebbe ammettere
di provarli, se non altro perché ancora non è passato
alla categoria del professionismo politico. In questi giorni la
delusione, di gran parte dei siciliani disposti a credere che il
cambiamento era a portata di mano, è stata grande, proprio
per una leggerezza, impossibile da credere, commessa
dall‟assessore Giovanni Ilarda, permettendo alla figlia di 26
anni (laureata al Dams), di farsi assumere per chiamata diretta
come dirigente del gabinetto dell‟assessorato ai beni culturali.
Ilarda padre, magistrato prestato al Governatore Raffaele
Lombardo, aveva intrapreso un'eccellente campagna contro
i “fannulloni” della Regione, naturalmente esponendosi
alle “vendette sindacali” e ad altre. L‟assessore emulo del
ministro Brunetta non ha saputo spiegare a nessuno perché
proprio sua figlia aveva avuto la fortuna di essere chiamata a
prestare la sua “professionalità” arricchendo le fila dei 2320
dirigenti regionali che si trovano nei gabinetti degli assessori
– com‟è risaputo - si rompono la schiena ammazzandosi di
lavoro per somme quasi mai inferiori a 40.000 euro l‟anno.
Vero è che la dottoressa Ilarda si è dimessa non appena letta
Caro Ilarda,
qui da noi…
la notizia della denuncia dei sindacati autonomi della Regione,
ma dal momento che il padre non ha potuto dire di
essere all‟oscuro del fatto di famiglia non cambia proprio
niente nella sostanza. Il dottor Ilarda non potrà essere considerato
da nessuno – neanche dal Presidente – il vigilantes
degli sprechi e del malcostume corrente mostrato dai
politici regionali. Se qualcosa di simile fosse accaduto in
ambito nazionale le dimissioni sarebbero state già accolte
prima della presentazione, ma qui siamo in Sicilia dove
queste figuracce sono all‟ordine del giorno e non scandalizzano
nessuno. E‟ stato affermato che si è trattato di un
atto regolare: la signorina Giuliana Ilarda ha fatto domanda
e l‟assessore Antonello Antinoro l‟ha subito immessa
tra i suoi 379 dirigenti, avendo capito dal curriculum presentato
che la dottoressa Giuliana Ilardo era di notevole
professionalità. Il fatto di avere poi assunto nel suo gabinetto
un ex deputato dell‟Udc senza nessuna plausibile
spiegazione tecnica, è ora al vaglio della Corte dei Conti,
alla faccia degli sprechi da combattere. In poche settimane
da quando Ilarda aveva annunciato necessari tagli e ristrettezze,
sangue e sudore, per coloro che si facevano il mazzo
"lavorando" alle dipendenze della Regione si è ridicolizzato
con più di un autogol. Insomma, l‟assessore Ilarda, con
tutto il rispetto possibile, dopo la leggerezza
dell‟assunzione della figlia, non potrà essere considerato
un moralizzatore della cosa pubblica, quindi ad ogni iniziativa,
per quanto giusta potrà essere, ci sarà sempre quel
qualcuno a fare la battuta: “da quale pulpito arriva la predica”.
Le tentazioni…tentano, ma i credenti e uomini di
Chiesa hanno l‟obbligo morale e religioso di resistere, resistere,
resistere. Lombardo dovrà recitare la parte del difensore
d‟ufficio del suo assessore fino a quando, lo stesso
non prenderà coscienza della sua nuova posizione indifendibile.
Per fortuna nella nostra Provincia di Siracusa il pro-
del delitto” e portare al giornale pezzo e foto,
che quelle sono le cose che contano alla fine:
le notizie e la fotografia del morto che la
gente la vede sul giornale e dice “ma quello
io lo conoscevo”.
E solo chi ha dentro la passione ti può capire,
solo chi fa questo mestiere per se stesso e
non per gli onori che ti può dare, perché la
vita, l‟adrenalina di quelli come, te non
s‟alimenta di poltrone e medaglie, ma di storie
da raccontare, di tragedie, di partite di
pallone, di passioni e terremoti. E ti ho ammirato
di più quando io ho mollato, ho preferito
gli stucchi ministeriali romani alla stropicciata
vita di redazione a Siracusa, che mi
manca e tu capisci quanto.
E‟ un vuoto la tua morte, Saretto. Un peso
per il cuore di chi ti ha voluto bene e una fatica
per la nostra anima professionale di cinquantenni
che di credevamo ancora ragazzi
perché c‟erano sempre “i grandi” sulla piazza,
ancora in corsa, come ai tempi del Diario,
sul finire degli anni ‟70, in quello stanzone
che ho davanti agli occhi con Umberto Bassi
in fondo, tu, Aldo Formosa, Pippo Di Silvestro
e Franco Antonuccio, Paolo Catania,
Enzo Argante, e Turi Maiorca ed io che dividevamo
lo stesso telefono, con le tastieriste
che lavoravano alle “texas”, con Saraceno
che arrivava la sera con le foto e i tavoli luminosi
degli impaginatori che rischiaravano
le lunghe notti di chiusura e Parretti che
s‟affacciava ogni tanto da Villa Politi sbraitando
e sfoggiando improbabili abbigliamenti.
Lo so, lo so che questo sentimentalismo non
ti piace. Ma volevo dirti che sei stato speciale
per tutti quelli che amano il nostro antipatico
mestiere.
Ciao Saretto.
blema non ci sfiora neanche e “incidenti” del tipo descritto
non potrebbero accadere in considerazione della qualità della
politica e della prudenza che le fa escogitare tutte. Ad esempio
dalle nostre parti se uno è amministratore di un comune,
il parente da sistemare lo fa assumere in un altro comune, in
un ente lontano da occhi indiscreti e magari nel solito Consorzio
o nella solita partecipata. Ovviamente attua uno scambio
accollando al proprio ente il parente dell‟amministratore
che lo ha favorito, quindi, nessuno potrà lamentare atti di
nepotismo. Nella fattispecie per molti componenti dell‟Ars,
l‟assessore Ilarda avrebbe peccato d‟ingenuità e forse anche
della sicurezza indotta dall‟appartenenza alla casta. Nell'usanza
aretusea vige il principio di non alimentare fatti che
portano inimicizie e di non combattere contro quei mulini a
vento dell‟eliminazione degli sprechi del pubblico danaro o
del malcostume che l‟accompagna. Se ci si accorge che qualcosa
non va per il verso giusto, al massimo, si adegua chiedendo
di entrare nel club dei cattivi: quelli che vincono puntualmente
contro la maggioranza cretina, senza alcuna furbizia,
nata perdente e per servire. Ogni tanto c‟è qualcuno che
straparla al bar o passeggiando per le vie del centro, c‟è anche
chi si prende la briga di denunciare qualche volta alla
Procura cose senza senso che non meritano attenzioni investigative.
Ci sono poi i nostalgici del romanticismo politico,
coloro che pensano spetti alla sinistra indignarsi se uno, senza
arte ne parte, s‟arricchisce facendo zuppetta nel pubblico
denaro. Per fortuna la sinistra siracusana è da tempo diventata
maestra di furbizie portando a tavola, senza farsi pregare,
una soffice “brioscia cu zucchuru” da inzuppare nella granita
rappresentata dagli enti pubblici superaffollati di incarichi,
bende e prebende. Da qualche decennio la città di Siracusa è
oggetto di spartizioni bipartisan, più o meno, velate, che
coinvolgono tutti coloro che per un verso o per l‟altro hanno
un posto alla guida del vapore: i politici e quelle organizzazioni
sindacali che si reggono per benedire con il silenzio le
operazioni politiche meno nobili, realizzate o da realizzare.
Probabilmente anche nel sindacato si “tiene famiglia” e non
disdegna fare zuppetta. L‟indignazione è sempre proforma e
nella patria d'Archimede emerge, spesso, in coloro che non
sono stati invitati a prendere la… granita. Si tratta correntemente
d'arrabbiature che durano qualche giorno accompagnate
da sparate “intimidatorie”sui giornali. E‟ una strategia
tramandata ai siracusani dai tempi della Magna Grecia, si
spiegherebbe così la costruzione di un teatro Greco voluto
forse per insegnare a mettere in scena “ tragedie“ agli attori
della società locale che sarebbero diventati i rappresentanti
del popolo a vario titolo che oggi ci amministrano. Sono cose
che a Palermo, stranamente, nessuno conosce?