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L’amministrazione ha deliberato il rifacimento del tratto tra via del Canale e il molo
Nuovi marciapiedi per via
Torre Clementina a Fiumicino
di Valentina Fiordalice
Marciapiedi nuovi per via Torre
Clementina. Al via i lavori di rifacimento per
la strada storica di Fiumicino nel tratto compreso
tra via del Canale e il molo. La giunta
comunale, ha infatti, approvato con delibera
la messa in sicurezza dei marciapiedi per
evitare gli odierni pericoli per gli utenti
dovuti in particolare alla mancanza dei
requisiti di sicurezza per via del ristagno
delle acque meteoriche. Il tratto in questione
non era stato inserito nelle precedenti opere
di ristrutturazione della banchina e in attesa
delle modifiche necessarie all’esecuzione
delle urbanizzazioni del nuovo porto commerciale,
non si era ancora provveduto ad un
rifacimento dei marciapiedi. La situazione
era quella di un passaggio sconnesso con
totale mancanza dei requisiti per la normativa
sull’abbattimento delle barriere architettoniche
e una carreggiata con pavimentazione
con difetto di pendenza che causava un
accumulo delle acque meteoriche stradali
verso il molo. Proprio per far fronte a questi
immensi disagi subìti da diverso tempo dalla
cittadinanza, l’amministrazione è intervenu-
di Danilo Serenelli
«La priorità di chi amministra dovrebbe
essere quella di tutelare i propri cittadini
e non al contrario cioè approfittare
delle occasioni per rimpinguare le casse
comunali anche su chi non gode di alcun
beneficio». Lo dichiara Mario Russo
D’Auria, presidente dell’associazione
Progetto Futuro, in margine alla manifestazione
che si è svolta lo scorso 29 dicembre
davanti alla sede comunale di via Portuense
a Fiumicino. L’argomento in questione è
quello dei cosiddetti “comparti”, cioè quei
terreni che ricadono su zone considerate edificabili
ma sui quali, per vincoli ambientali
non ancora “sciolti” dalla Regione, non è
ammesso costruire alcunché. «Stanno arrivando
cartelle esattoriali retrodatate che
ammontano a svariate decine di migliaia
di euro, e arrivano indistintamente sia a
ta con una delibera per la sistemazione dell’opera.
Soddisfatto per l’approvazione l’assessore
ai Lavori Pubblici Antonio Prete. «È
un’altra opera che l’amministrazione predispone
– spiega – al fine di contrastare il
più possibile i disagi e i pericoli per la
mobilità cittadina ed in particolare per i
pedoni con lo scopo di
migliorare la sicurezza e
garantire la pubblica incolumità».
Un plauso per l’avvio
dei lavori che miglioreranno
l’immagine cittadina e
la fruibilità della zona da
parte di tutti i cittadini arriva
anche dal primo cittadino di
Fiumicino. «Con quest’opera
sarà completata la
ristrutturazione di Via
Torre Clementina – ha
dichiarato il Sindaco Mario
Canapini - consegnando
alla cittadinanza una strada
priva di barriere architettoniche,
senza problemi
di accumulo di acque
meteoriche e una viabilità
chi realmente può costruire sia a chi è
inserito nel comparto ma è impossibilitato
a farlo. Abbiamo attivato l’ufficio legale
dell’associazione – prosegue Russo
D’Auria – per vedere di proporre un
ricorso contro questa grossa ingiustizia.
Pagare sì, ma nel momento in cui il bene è
disponibile. Altrimenti sarebbe come
pagare il bollo e l’assicurazione per
un’automobile che non si sa se e quando
verrà mai consegnata e inizierà a girare
per strada». Da questo elemento di incertezza
è nata la protesta davanti al Comune.
«Noi una proposta ce l’abbiamo – spiega
Russo D’Auria – ed è sospendere il pagamento
dell’Ici sui terreni con l’aliquota
riservata a quelli edificabili fino a quando
non saranno davvero edificabili. Nel frattempo,
l’aliquota dovrebbe restare quella
di sempre, perché se è vero che un domani
quei terreni varranno di più, oggi val-
efficiente. Con tale opera vogliamo agevolare
i nostri concittadini e dare un’immagine
di località ben curata e completamente
fruibile in tutti i suoi spazi, ai turisti
che visitano il nostro centro storico».
Il marcapiedi di via Torre Clementina
Manifestazione di cittadini davanti alla sede comunale di Fiumicino
Chiesta la sospensione del pagamento
dell’Ici sui terreni “non edificabili”
gono come prima, perché nessun costruttore
compra un terreno senza avere la
certezza di poter costruire, ed oggi questa
certezza non c’è, anzi c’è la certezza opposta:
guai a mettere un solo mattone su
quei pezzi di terra». Questa è la proposta
che i cittadini avrebbero voluto poter rappresentare
al sindaco che non ha ricevuto i
manifestanti. «Chiediamo – conclude
D’Auria – a tutti coloro che hanno lo stesso
problema di comparto, anche a chi ha
già pagato, di contattarci per proporre
una unica riunione con gli avvocati che
stanno seguendo il caso e preparare un
unico ricorso. Parliamo di soldi che escono
dalle tasche dei cittadini, e senza alcuna
possibilità di ritorno attuale. E chiediamo
al Comune di farsi parte attiva di
questa vicenda facendo ciò che è propria
competenza, come sospendere le aliquote
Ici per chi non può realmente costruire».