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Fiumicino - Radio Dimensione Musica

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Grandi passi in avanti ottenuti dal programma di inserimento di persone con problemi<br />

E’ positivo il bilancio della Cooperativa<br />

Mobi.Di grazie al progetto delle “Borse lavoro”<br />

di Valentina Fiordalice<br />

Bilancio di fine anno positivo per la<br />

Cooperativa sociale Mobi.Di e in particolare<br />

per il progetto delle “Borse lavoro”. Il programma,<br />

avviato insieme al comune di<br />

<strong>Fiumicino</strong>, che consiste nell’affidare alle<br />

cooperative sociali persone con vissuto problematico<br />

e inserirle attraverso programmi<br />

adeguati nel mondo lavorativo, ha raggiunto<br />

traguardi inaspettati. Per questo progetto la<br />

Mobi.Di ha avuto quest’anno in affidamento<br />

3 persone, ognuna con un vissuto problematico<br />

che però giunte ad un certo punto della<br />

loro vita, hanno preso coscienza della necessità<br />

di un cambiamento radicale per dare un<br />

senso al loro futuro, per la volontà di essere<br />

cittadini partecipi alla vita civile della comunità<br />

di appartenenza e per arrivare ad essere<br />

cittadini “rispettati” e rispettosi delle regole<br />

di comportamento nella vita sociale e produttiva<br />

nel territorio di appartenenza.<br />

«Tanto si è fatto sino ad ora ed i risultati<br />

Il gozzo è affondato alle secche di Tor Paterno<br />

Due naufraghi salvati dalla<br />

barca “Navigator” di <strong>Fiumicino</strong><br />

di Danilo Serenelli<br />

Salvati da un’imbarcazione di <strong>Fiumicino</strong><br />

due dei quattro naufraghi del gozzo affondato<br />

alle secche di Tor Paterno davanti a<br />

Ostia. «Eravamo intenti a pescare – dice<br />

Giuliano Ambrosini, proprietario del<br />

guscio di 8 metri “Navigator” ormeggiato<br />

nel porticciolo “Il Faro” di <strong>Fiumicino</strong> –<br />

quando abbiamo visto capovolgersi e<br />

affondare una barca di 6 metri a circa<br />

positivi sono all’evidenza di tutti – spiega<br />

il presidente della Cooperativa sociale integrata<br />

Mobi.Di, Pier Paolo Salvadori - sarebbe<br />

necessario un altro piccolo, ma significativo,<br />

passo in avanti, dando al progetto<br />

Borse lavoro un traguardo che a nostro<br />

avviso, con il coinvolgimento della intera<br />

collettività, è possibile e quindi raggiungibile.<br />

Riuscire ad integrare in modo definitivo<br />

nel mondo del lavoro, persone che<br />

hanno avuto un tragico percorso di vissuto,<br />

è un bene per la collettività intera. La<br />

sensibilità dimostrata dagli Assessori e<br />

Dirigenti dell’Area Servizi Sociali e<br />

dell’Area Ambiente e Decoro Urbano, ci<br />

spinge ad auspicare che tale traguardo<br />

possa essere raggiunto. Noi siamo fieri ed<br />

orgogliosi di lavorare anche per questo -<br />

continua - ci piacerebbe, per quello che è la<br />

nostra “missione” ma anche da semplici<br />

cittadini, poter dire domani con grande<br />

fierezza che tutto ciò è possibile e che le<br />

idee, le buone idee, vanno perseguite, col-<br />

100 metri da noi. In mare sono finiti<br />

quattro uomini, due dei quali recuperati<br />

da una barca di passaggio mentre gli<br />

altri, quelli più gravi, li abbiamo tratti<br />

in salvo con grosse difficoltà». Intanto,<br />

dal porto di <strong>Fiumicino</strong> partiva la motovedetta<br />

della Guardia costiera che raggiungeva<br />

“Navigator”, prendeva a bordo i due<br />

naufraghi e li trasferiva al porto di Ostia.<br />

Su un molo dell’approdo era in attesa<br />

un’ambulanza che conduceva, i due sfortu-<br />

tivate ed alimentate». L’impegno decennale<br />

della Cooperativa ha portato tantissime<br />

persone ad uscire dal mondo del disagio e<br />

delle tossicodipendenze grazie al lavoro di<br />

gruppo e di sostegno quotidiano. «Costa<br />

tanto impegno, lo sappiamo – spiegano alla<br />

Mobi.Di - ma danno altrettanta soddisfazione<br />

quando i risultati sono quelli di far<br />

sì che cittadini, sino a poco tempo fa<br />

appartenenti ad un mondo diverso, fatto<br />

di eventi inurbani, arrivino ad essere cittadini<br />

a pieno titolo, integrati nel mondo<br />

del lavoro, dei rapporti sereni con la collettività,<br />

cittadini finalmente felici,<br />

coscienti di aver riacquistato la dignità di<br />

uomini che con orgoglio potranno domani<br />

permettersi di camminare a testa alta,<br />

perché solo con la testa alta si può guardare<br />

in avanti ed essere capaci di vedere<br />

un futuro fatto magari anche di sacrifici,<br />

ma sicuramente che ti possa ridare la luce<br />

negli occhi, la luce delle persone che vivono<br />

con onore e dignità».<br />

Giuliano<br />

Ambrosini<br />

racconta<br />

l’esperienza<br />

che gli ha<br />

permesso di<br />

recuperare<br />

in mare due<br />

pescatori<br />

sportivi<br />

lidensi<br />

nati protagonisti di un<br />

bagno fuori stagione,<br />

all’ospedale Grassi.<br />

L’altra imbarcazione<br />

protagonista del salvataggio<br />

rientrava nel<br />

porto di Ostia con gli<br />

altri due lidensi in<br />

buone condizioni,<br />

nonostante la brutta<br />

esperienza. «Una<br />

volta a bordo del mio<br />

cabinato – conclude<br />

Ambrosini – si sono<br />

tolti gli abiti bagnati<br />

e indossato tute da<br />

ginnastica che abitualmente conservo in<br />

casi di emergenza. Prima del trasbordo<br />

sul natante della Capitaneria abbiamo<br />

saputo che la barca finita in fondo al<br />

mare, a causa di alcune grosse onde, era<br />

ormeggiata a Fiumara Grande e che i<br />

quattro pescatori sportivi abitano a<br />

Ostia».<br />

Giuliano Ambrosini mostra gli<br />

indumenti dei naufraghi lidensi<br />

salvati alle secche di Tor Paterno

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