La JATF di Heart - AVIA

FORZE AEREE
Una recente visita al Regional Command West di Herat ci ha permesso
di fare il punto della situazione sulle attività della Joint Air Task Force.
DAL NOSTRO INVIATO PIETRO BATACCHI
I
n un teatro come I'Afghanistan
gli assetti ad ala fissa e rotante
sono fondamentali. I sovietici a
metà anni '80 stavano vincendo la
guerra contro i mujaheddin grazie
all'impiego di elicotteri e di reparti
aeroportati. Ma poi arrivarono i
missili spalleggiabili Stinger e la situazione
si ribaltò. Del resto il terreno
e Ilorografia in Afghanistan sono
quelli che sono: regioni montuose,
aree completamente inaccessibili
ed assenza di vie di comunicazione
terrestri. Per questa ragione anche
la missione NATO ISAF si è dotata
di una serie di componenti aeree
che, pur operando alle dipendenze
dei cinque comandi regionali in cui
è suddiviso I'Afghanistan, mantengono
un canale preferenziale proprio
con il comando ISAF di Kabul.
Questo significa che tali task force
hanno una loro autonomia che può
portare I'Air Component Comman-
der di COMISAF (Command ISAF)
ad usare gli assetti delle varie com-
ponenti aeree laddove le necessità
lo richiedono e su tutto il territorio
afgano. Beninteso, restrizioni nazio-
nali pemettendo.
La Joint Air Task Force è una di
queste componenti. L'unità opera
alle dipendenze del RC-W (Regio-
nal Command-West) italiano ed è
di stanza, assieme al comando e ad
altri assetti del nostro contingente e
di altri contingenti NATO, presso
Carnp Arena, l'enorme compound
militare presso l'aeroporto di Herat.
L'aeroporto, che conserva ancora
una parte civile con voli di linea re-
golari, è situato a pochi chilometri
di distanza dal centro della città cui
è collegato dalla famosa ring road,
una delle principali arterie, se così
si possono chiamare le vie di comu-
nicazione in Afghanistan, del pae
se. La JATF raduna mezzi e perso-
nale di Aeronautica Militare, AVES
e Marina Militare e costituisce un
assetto di fondamentale importanza
per garantire la sicurezza della re-
gione ovest delllAfghanistan sotto
comando italiano.
La Joint Air Task Force è una
robusta componente aeromobile
interfoae calibrata sulle specifi-
che esigenze del teatro. L'unità
annovera assetti da trasporto, utili-
ty, da ricognizione e da combatti-
mento e raggruppa quattro task
group: Astore, Albatros, Fenice e
Pantera (subentrato ai primi di di-
cembre al Task Group Tigre). Il TG
Astore dispone di tre UAV Preda-
tor del 32" Stormo di Amendo-
1428' gruppo Predator.
Il Predator è impiegato in teatro
da quasi due anni e si è dimostrato
una rima fondamentale per ga-
rantire la sicurezza di tutte le forze
operanti nella regione ovest. Il Pre-
dator viene utilizzato per missioni ,
ISR (Intelligente Surveillance Re
connaissance) e, grazie alla sua au-
tonomia, è in grado di offrire gran-
de copertura e persistenza. Il velivo-
lo può restare in volo fino a 20 ore
ininterrottamente e sulle lunghe di-
stanze può circuitare su un cosid-
detto oper?tional box anche fino a
dieci ore. E addirittura capitato, co-
me ci ha rivelato il comandante
della JATF, colonnello Vestito, che i
54 - JP4 Mensile di Aeronautica Febbraio 2009
I
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a ire canne manti da 20 mm.
gli operatori di Astore abbiano im-
piegato il Predator in missioni di
sorveglianza e ricognizione sulla
stessa Kabul - diverse centinaia di
chilometri a nord-est di Herat.
Ciò è stato possibile grazie a
nuove modalità di controiio del ve
livolo, escogitate dagli stessi opera-
tori di Astore, che hanno consentito
di mantenere l'aggancio satellitare
con il Predator anche in presenza
delle awerse condizioni orografi-
che tipiche di un teatro come I'Af-
ghanistan con "muri" di dtre 4.000
metri e vallate strette, tortuose e
profonde. Nel complesso, tra otto-
bre e dicembre, i Predator hanno
effettuato 235 ore di missione.
L'altro task group dell1Aeronau-
tica è Albatros, che annovera due
nuovissimi C-271 della 46qrigata
Aerea. Il compito di Albatros è prin-
cipalmente quello di assicurare il
trasporto intra-teatro al personale
del nostro contingente e degli altri
contingenti che operano sotto co-
mando italiano. Un compito al
quale il C-27) si presta in maniera
eccellente visto che il velivolo di
Alenia Aeronautica può veramente
atterrare e decollare dappemitto,
anche su piste finora impraticabili
ai C-1 30. In particolare, gli aerei as-
sicurano il collegamento navetta
con gli altri Pmvincial Reconstruc-
tion Team della regione ovest, a co-
minciare da quello di Chagcharan,
situato ad oltre 2.000 metri di altez-
za nell'inaccessibile provincia di
Gwhor. Tra ottobre e la prima metà
di dicembre, gli Spartan hanno ef-
fettuato 35 missioni per circa 130
ore di volo.
L'AVES dà il suo contributo alla
JATF con il task group Fenice che
comprende sia una componente
utiliiy, su quattro elicotteri Chinook
del lo Reggimento "Antares", sia
una componente da ricognizione,
scorta e combattimento su sei Man-
gusta del 7"'Vega". I Chinook, che
operano essenzialmente per compi-
ti utility, sono tutti e quattro dotati
del sistema di auto-protezione
ECDS-1. Il sistema comprende laser
Un C-271 in hangar ad Herat
durante alcuni lavori di
manutenzione. Il compito dei C-271
di Albatros P prim*plmente quello
di assicurare il trasporto intra-teatro
al personale del nostro contingente
e degli aMi contingenti che
operano sotto comando italiano.
JP4 Mensile di Aeronautica - 5!5

JATF di Herai:
A destra: i Chinook del task group
Fenice operano essenzialmente per
compiti utili@ In basso: dai primi di
dicembre la IATF è stata
ulteriormente rafforzata con la
creazione del task group Devi1 che
raggnippa quattro Tornado 1DS
dell'AM. Nella foto, il primo
Tornado sulla pista dell'aemporto
di Mazar e Sharif
warning receiver, radar warning,
missile launch detector ed i dispen-
ser per il lancio manuale di falsi
bersagli. A breve dovrebbero essere
immessi in teatro anche i primi eli-
cotteri con ECDS2 (denominato
anche SIAP, Sistema Integrato di
Autoprotezione).
Rispetto allJECDS1, il SIAP è
interamente automatico e cib signi-
fica, per esempio, che non appena
il sistema capta una determinai
emissione di frequenza, lancia in
automatico i falsi bersagli. La dife-
sa è completata da tre mitragliere
MG installate in corrispondenza
dei portelloni laterali. I Chinook
hanno una media di 40 ore di volo
mensili. I Mangusta vengono inve-
ce impiegati principalmente per
compiti di ricognizione e scorta,
ma in caso di emergenza, come è
capitato più volte in questi mesi,
possono essere utilizzati anche in
supporto alle truppe a terra. I Man-
gusta hanno gia il SIAP. L'equipag-
giamento standard comprende un
solo lanciatore con due missili Tow
ed il cannoncino Gatling da 20
mm a tre canne rotanti con 250
colpi. Una configurazione leggera
che è stata appositamente adottata
per operare in teatro e permettere
di ottimizzare al meglio I'autono-
mia della macchina.
Molto spesso capita, infatti, di
operare a grandi distanze dall'aere
porto di Herat, nelle cosiddette zo-
ne remote del nostro settore (Bala
Murghab, situata a nord nella pro-
vincia di Baghdis, e Delaram, a sud
nella provincia di Farah), ed è per-
tanto necessario non appesantire
troppo l'elicottero in modo da poter
operare al limite dell'autonomia.
Ricordiamo che la regione di Herat
sotto controllo italiano è grande
quanto il nord Italia.
Il Mangusta viene anche utiliz-
zato per scortare i Chinook fidan-
do sulle sue eccezionali doti di ve-
locità e manovrabilith. Dicevamo
che i Mangusta sono intervenuti
diverse volte neali ultimi mesi in
supporto alle truppe a terra. Ebbe-
ne, l'ultima è capitata nella notte
tra il 28 e 29 novembre. In quel-
l'occasione militari italiani e della
coalizione sono intervenuti in soc-
corso ad un convoglio di forze af-
gane attaccato da oltre 300 mili-
ziani a soli cinque km da Bala
Murghab. I Mangusta, accompa-
gnati dagli A-1 0 delllUSAF, hanno
permesso di neutralizzare i mezzi
caduti nelle mani degli insorgenti e
di coprire tutte le fasi di soccorso
ed evacuazione medica dei solda-
ti afgani feriti. Nel complesso, tra
la prima metà di ottobre e la se-
conda meta di dicembre, gli h129
hanno effettuato 90 missioni per
un totale di 200 ore di missioni.
Assieme ai Predator, uui~que, i
Mangusta sono gli assetti utilizzati
più di frequente dalla JATF negli
ultimi due/tre mesi.
La Joint Air Task Force è com-
pletata dal TG Pantera della Marina
(4O Gruppo Elicotteri di Grottaglie)
e dal TG Tigre dell'Aeronautica
(21 O Gruppo Tiger del 9" Stormo di
Grazzanise), entrambi operanti con
tre elicotteri A621 2, che si alterna-
no in teatro. Attualmente è il turno
di Pantera che ha dato il cambio a
Tigre lo scorso 4 dicembre. Dal lo
settembre 2008 a fine novembre,
gli AB212 ICO di Tigre hanno con
dotto quasi 70 missioni diurne e
notturne, in più di 200 sortite, per
un totale di oltre 300 ore di volo,
garantendo il trasprto, la ricogni-
zione e le operazioni di evacuazio-
ne medica.
Gli AB212, in un mese e mez-
zo, hanno fatto altrettanto totaliz-
zando una media analoga di attivi-
O. Le macchine di Pantera hanno la
classica configurazione "marinare
sca" per l'eli-assalto che prevede
l'installazione delle due mitragl$te
MG in corrispondenza dei pr$;llct-
ni laterali opportunamente blindati.
Gli elicotteri hanno anche le predi-
sposizioni per essere equipaggiati
con i pod dotati di razziere da 70
mm, ma per il tipo di missioni che
sono chiamati a compiere - sowe
glianza e trasprb - non è richiesto
un supporto di fuoco del genere
che, comunque, spetterebbe nel ca-
viangusta.

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