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Le lenti a contatto e i depositi proteici - Logo Centro Ottico Maffioletti

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totale di partecipanti è stato di 18 persone, 11 uomini<br />

e 7 donne, con un’età media di 25,3 anni.<br />

La selezione ha avuto lo scopo di escludere i sog-<br />

getti con sintomi di secchezza oculare conclamata<br />

oppure con controindicazioni all’uso delle <strong>lenti</strong> a con-<br />

tatto. Ai soggetti selezionati sono stati assegnati i sei<br />

materiali da parte di un tutor, in modo che lo studente<br />

tirocinante non fosse a conoscenza del tipo di len-<br />

ti applicate. Il tutor, che ha cercato di associare la<br />

parametria e la geometria più adatta alla superficie<br />

corneale di ogni soggetto, ha assegnato un materia-<br />

le idrogel all’occhio destro e uno in silicone-idrogel<br />

all’occhio sinistro.<br />

Al soggetto sono stati consegnati tre porta<strong>lenti</strong>, ognu-<br />

no contenente una coppia di <strong>lenti</strong> a <strong>contatto</strong> da utiliz-<br />

zare rispettivamente 4 ore, 24 ore e 3 settimane, oltre<br />

a una soluzione per la manutenzione (uguale per tut-<br />

ti) avente effetti batteriostatici e battericidi (thimerosal<br />

0,001% e clorexidina digluconato 0,005%) ma priva di<br />

un’azione attiva sulla rimozione dei <strong>depositi</strong> <strong>proteici</strong>.<br />

<strong>Le</strong> modalità di utilizzo delle <strong>lenti</strong> a <strong>contatto</strong> (tempo di<br />

porto giornaliero, uso di sostituti lacrimali, ecc.) sono<br />

state chiaramente esposte a tutti i soggetti, sia ver-<br />

balmente che attraverso la consegna del consenso<br />

informato unito a una scheda, da compilare giornal-<br />

mente, relativa al comfort e alla sintomatologia sog-<br />

gettiva.<br />

La restituzione delle <strong>lenti</strong> dopo il loro utilizzo è coinci-<br />

sa con un controllo in lampada a fessura che ha per-<br />

messo di osservare la qualità dell’applicazione e rile-<br />

vare la presenza di eventuali <strong>depositi</strong> sulla superficie<br />

delle lac. La valutazione post-applicativa attraverso<br />

la scala di Efron non ha rivelato sostanziali differen-<br />

ze tra i due occhi dei soggetti esaminati, indicando<br />

un comportamento simile dei due materiali. Soltanto<br />

nei soggetti che già facevano uso di <strong>lenti</strong> a <strong>contatto</strong><br />

idrogel si è riscontrata una diminuzione dell’iperemia<br />

limbare nell’occhio sinistro dopo aver portato la lente<br />

in silicone-idrogel; ciò può essere attribuito alla mag-<br />

giore trasmissibilità all’ossigeno (Dk/t) da parte dei<br />

Sono stati consegnati 3 porta <strong>lenti</strong>, ognuno contenente una coppia di lac.<br />

materiali in silicone-idrogel rispetto a quelli in idrogel.<br />

La parte clinica ha permesso di risalire a numerosi<br />

indizi sulla stabilità e sulla quantità del film lacrimale.<br />

La procedura di esecuzione dei vari test é stata ap-<br />

plicata cercando di rimanere più vicini possibile alla<br />

condizione standard di riferimento.<br />

Gentile ha verificato che minime variazioni nell’ese-<br />

cuzione dei test lacrimali determinano esiti molto di-<br />

versi; per questo motivo i singoli risultati sono stati<br />

analizzati statisticamente per individuare una ten-<br />

denza o correlazione utile nel classificare la tipolo-<br />

gia lacrimale. La procedura e la classificazione del<br />

OA Magazine 2/08<br />

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