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Come nasce la tua passione per la<br />

scultura?<br />

È qualcosa di ancestrale. Sono sempre<br />

stato attratto dalla figura fin da bambino<br />

ma a parte qualche disegno non<br />

posso certamente dire di essere stato<br />

un ragazzo precoce. Poi a 17/18 anni<br />

ho toccato l’argilla per la prima volta<br />

ed è stata la folgorazione.<br />

A 18 anni sapevo che la mia unica<br />

strada in questa vita sarebbe stata la<br />

scultura, non l’arte in generale ma<br />

ben si la SCULTURA! 18 anni dopo<br />

il primo incontro con la materia, la<br />

penso ancora cosi e recentemente ho<br />

incominciato a scolpire il marmo, è<br />

incredibile, un altro mondo.<br />

Nel mondo delle immagini virtuali e<br />

bidimensionali, la scultura ha ancora<br />

un posto di valore?<br />

La scultura ha ancora un grande valore<br />

nella nostra società. Alla scultura<br />

non ci si arriva bleffando. La scultura<br />

è reale, ha un fronte, un profilo e un<br />

retro. Tutto il resto ottenuto al di fuori<br />

da questa disciplina artistica è pura illusione<br />

ottica.<br />

Anche artisti contemporanei di fama<br />

mondiale come Demien Hirst, Marc<br />

Quinn, Cattelan, Ron Mueck o Vanessa<br />

Beecroft,per citare alcuni artisti<br />

“estremi”, hanno alla fine scelto<br />

di esprimersi attraverso il linguaggio<br />

della scultura. Sanno dell’impatto che<br />

un oggetto/soggetto reale ha con chi<br />

lo guarda. SCULTURA-LINGUA<br />

VIVA. Poi è ovvio che sono cambiati<br />

i materiali nella scultura. Un tempo<br />

per realizzare un opera scultorea era-<br />

AREABLU<br />

Intervista esclusiva<br />

LA PAROLA ALLO SCULTORE<br />

In questa pagina alcune<br />

sculture dell’artista<br />

Nicola Biondani<br />

no impiegati i materiali classici quali,<br />

marmo, argilla, bronzo e legno, oggi<br />

invece ci sono un sacco di materiali<br />

sintetici(resine e polimeri) che ti permettono<br />

di realizzare qualsiasi cosa,<br />

qualsiasi soggetto in qualsiasi posa o<br />

dimensione.<br />

La tua scultura racconta, narra, denuncia<br />

o descrive la realtà?<br />

La mia scultura narra di personaggi<br />

ispiratemi da persone conosciute<br />

per caso o incrociate per un attimo<br />

in strada e che per qualche particolare<br />

mi hanno colpito (una pettinatura,<br />

un indumento, i tratti del viso o<br />

qualcos’altro) o che tutt’ora vivono<br />

accanto a me. Non sono un artista di<br />

denuncia, quell’aspetto non mi interessa<br />

e rifuggo da certi intellettualismi<br />

inutili. Come nel linguaggio verbale,<br />

se hai ben in mente un concetto<br />

o quello che vuoi dire, in tre parole lo<br />

esprimi, la stessa cosa avviene nella<br />

mia scultura. Ho in mente quello che<br />

voglio far dire al mio personaggio e<br />

quindi con una posa della testa, della<br />

mano o di una altra parte del corpo o<br />

vestendolo con un oggetto/indumento,<br />

faccio dire loro quello che sento.<br />

Le mie figure sono persone di tutti i<br />

giorni, reali. Non mi interessa l’iperrealismo<br />

o il realismo assoluto, mi<br />

interessa partire da una forma umana<br />

e proporzionata, poi il resto viene da<br />

solo... a volte sfogliando una rivista di<br />

moda o a volte è proprio il modello<br />

stesso, in carne e ossa messo in posa<br />

sul piano girevole che mi ispira per<br />

un’ opera.<br />

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