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numero CENTOSETTANTASEI Storia<br />

Mobile multiuso per passeggeri<br />

sul treno della Transiberiana<br />

oggi in possesso di un desenzanese<br />

Per quanto riguarda le obbligazioni<br />

consolidate emesse dalle ferrovie russe<br />

nel 1889, si può risalire a qualche<br />

dato tecnico: le cedole con interessi<br />

al 4 per cento potevano essere incassate<br />

a St. Pétersbourg à la Banque de<br />

L’Etat; à Paris chez MM. de Rothschild<br />

frères; à Londres chez MM. N.M.<br />

Rothschild & Sons; à Berlin à la Direction<br />

de la Disconto - Gesellschaft<br />

et chez M.S. Bleichroder; à Francfort<br />

Mr chez MM. M.A. von Rotschilder<br />

& Sohne; à Amsterdam - à Bruxelles<br />

- à New-York pur compte de MM de<br />

Rotschild frères aux guichets désignés<br />

par eux.<br />

Quel considerarsi teoricamente proprietario<br />

va poi cancellato dal fatto<br />

che con la Rivoluzione del 1917 lo<br />

stato zarista, che aveva emesso le<br />

“obbligazioni consolidate” fino al<br />

1920, non esisteva più.<br />

Dopo la caduta del muro di Berlino<br />

si era sentita qualche flebile voce sulla<br />

remota possibilità di ottenere un<br />

risarcimento a favore dei possessori<br />

delle suddette obbligazioni. Il nostro<br />

amico desenzanese scherzosamente si<br />

era sentito quasi ricco, avendo potuto<br />

contare in suo possesso sette coupon<br />

(tagliandi) pagabili al primo luglio<br />

del 1920. Avrebbe trovato qualcuno<br />

magari a “Parigi chez MM. de Rotschild<br />

frères” per l’incasso, con tanto<br />

di interessi per le sue obbligazioni?<br />

A quella grandiosa opera lavorarono<br />

circa 90 mila uomini, molti dei quali<br />

condannati ai lavori forzati, una forza<br />

lavoro che riuscì a realizzare mediamente<br />

740 km. l’anno di ferrovia.<br />

Tra le curiosità tecniche spicca quella<br />

dei treni che attraversavano il lago<br />

Bajkal su un traghetto, mentre d’inverno<br />

la ferrovia correva sul ghiaccio.<br />

Secondo alcuni ittiologi il lago di<br />

Garda e il Bajkal sarebbero gli unici<br />

a poter vantare nelle loro acque il famoso<br />

carpione.<br />

Ben si sa che con l’avvento di nuove<br />

vie e mezzi di comunicazione mutano<br />

le economie di un territorio. Infatti<br />

con la Transiberiana si ebbe una<br />

emigrazione della popolazione rurale<br />

della parte europea della Russia alla<br />

Siberia di 3 milioni di contadini. Ciò<br />

avvenne in dieci anni, dal 1906 al<br />

1916.<br />

Le “rivoluzioni” della ferrovia, dalla<br />

vecchia vaporiera alle “frecce” dell’alta<br />

velocità, continuano a bucare le<br />

montagne, mettendosi in concorrenza<br />

con linee aeree e con le autostrade.<br />

Uno sguardo dal finestrino, l’invito<br />

“in carrozza!”, il richiamo “biglietto!”<br />

appartengono ormai alla storia<br />

dei viaggi. Agatha Christie scrisse<br />

“Assassinio sull’Oriente Express”;<br />

“Dalla Russia con amore” la fuga in<br />

treno di James Bond; “Il Treno <strong>Blu</strong>”<br />

dei Matia Bazar, sono pagine ed immagini<br />

di avventure, pagine di musica<br />

e di canzoni. Insomma storie e<br />

cronache sui binari, come per i pendolari,<br />

protagonisti, come qualcuno<br />

ha scritto, su di un “treno che ti porta<br />

a consumare il tempo dei giorni”.<br />

Questo breve viaggio ci è stato suggerito<br />

da “Obbligazioni Consolidate”<br />

e da un mobile multiuso della Transiberiana,<br />

testimonianze di oltre un<br />

secolo fa raccolte casualmente a Desenzano<br />

del Garda.<br />

Infine, un’ultima notizia reperita<br />

sempre a Desenzano, un bel regalo<br />

della signora Carla, relativa ad una<br />

banconota russa di 500 rubli (oggi sarebbero<br />

circa 40 euro) del 1912, anno<br />

in cui viaggiava pure sulla Transiberiana.<br />

In un ovale il busto dello Zar<br />

Peter I° e la statua dell’Abbondanza<br />

con lo scettro imperiale nella mano.<br />

La parola “rublo” deriva dal verbo<br />

slavo RUBIT, tagliare. Ci dice la storia<br />

che il rublo era un pezzo tagliato<br />

da un lingotto di argento (grivna), da<br />

qui il nome.<br />

Da questi reperti rinvenuti a Desenzano<br />

una curiosa pagina di storia.<br />

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